15 Ottobre
Sono passate ormai due settimane da quel primo invito di Sehun, e in quindici giorni ne sono seguiti molti altri, a volte anche più di uno al giorno. A volte si trattava di vere e proprie uscite con tanto di incontri in ristoranti super esclusivi o in piccoli café stretti tra due palazzi, altre volte mi chiedeva di accompagnarlo a fare delle commissioni in giro per la capitale o di aiutarlo con certe faccende lavorative per il quale aveva bisogno di un “parere femminile”, come dice lui. Una volta mi ha persino costretta ad andare con lui a correre al parco, e alla fine ci siamo ritrovati a mangiare un gelato alle sette e mezza di mattina di inizio ottobre.
Durante il tempo che abbiamo passato insieme, ho scoperto molto di lui. Sehun è un ragazzo che proviene da una ricca famiglia di origini nobili, ma lui è un lavoratore in proprio e si sta costruendo il suo patrimonio personale perché ha avuto alcune discussioni serie in famiglia a causa di un matrimonio combinato che lui ha fatto saltare. Ma Sehun non è solo capitale e bell'aspetto. Ha un talento innato per la danza e gioca a basket nel tempo libero. Gli piace da morire il sushi, il suo colore preferito é il nero, sa recitare piuttosto bene e spesso imita le scene dei film d'azione che guardiamo insieme. Con lui, tutti gli altri tipi di film sono aboliti. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi. Ho scoperto che ha fatto il modello quando era più giovane, che a volte ha uno strano modo di pronunciare la lettera “s”, che non si vuole sposare prima di compiere trent'anni, che nel tempo libero guarda video su YouTube.
Queste cose me le ha dette, ma ci sono anche altre cose che ho capito di lui solo passandoci insieme parecchio tempo. Sehun è un ragazzo molto più maturo di me nonostante abbiamo la stessa età, ma quando è contento per qualcosa diventa una bomba ad orologeria di energia e voglia di fare. E, cosa più bella di tutte, Sehun è un ragazzo che si prende cura degli altri e ripensa alle proprie azioni. Settimana scorsa stavamo camminando sul marciapiede gremito di passanti, come al solito, e lui è andato a sbattere contro una signora alla quale sono cadute le borse della spesa. Metà dei prodotti è stato accidentalmente calpestato dalle troppe persone che affollavano il passaggio, e alcune delle uova non hanno retto l'impatto con il suolo si sono rotte. Sehun si è subito scusato con la donna e l'ha aiutata a sistemare, poi le ha restituito i soldi della spesa sempre continuando a scusarsi nonostante lei lo avesse più volte rassicurato. Per buona parte del pomeriggio, Sehun è rimasto cupo in viso. Ripenso a quel momento con il cuore che batte più rapidamente del solito mentre Sehun entra nel salotto di casa mia con una ciotola piena di popcorn al caramello appena fatti. «Fammi posto»
«Hai un divano intero a tua disposizione» borbotto indispettita, ma rannicchio comunque le gambe al petto per farlo sedere accanto a me. Lui incrocia le gambe e mi porge i popcorn con un sorriso gagliardo in volto. «Volevo mettermi qui» dice, prima di ammiccare. Ridacchio per stemperare l'imbarazzo, poi lo colpisco sulla spalla con un pugno poco forzuto e alcuni popcorn scivolano fuori dalla ciotola. Sehun li guarda e poi solleva un sopracciglio, trattenendo una risata. «Non sarò io a raccoglierli» sentenzia. Alzo gli occhi al cielo e prendo il telecomando per selezionare l'avvio del film.
«Se riesci, rumina in silenzio» mormoro mentre partono i titoli di testa. Sehun scuote il capo, sorridendo appena, e si sistema meglio. Con lo scorrere del film, cerco una posizione abbastanza comoda e mi ritrovo con la testa appoggiata alla spalla di Sehun e le gambe stese sopra alle sue piegate, le mani abbandonate in grembo. Lui continua a mangiare i popcorn e, di tanto in tanto, me ne dà alcuni direttamente in bocca. Alla fine del film, sono troppo stanca per spostarmi e prendere il telecomando.
«Niente male» commenta Sehun, appoggiando la ciotola vuota accanto a sé. «Tu che super potere vorresti avere?» chiede poi, per rimanere in tema. Il film della Marvel deve avergli lasciato una certa ispirazione. Ci penso un po' su, ma non riesco a venirne a capo con una soluzione, quindi scrollo le spalle. «Non lo so. Tu?»
«Vorrei poter leggere le emozioni e i sentimenti delle persone che vivono intorno a me. Vorrei essere in grado di far stare bene le persone che mi stanno a cuore, rendere felice chi è triste» dice a mezza voce, avvicinandosi a me come se mi stesse confidando un segreto. Il suo sguardo non mi lascia per un solo istante, il silenzio è tale che posso sentire il suo respiro cadenzato scontrarsi con l'aria calda che c'è tra noi.«Perché sei sempre così triste?» chiede poi in un sussurro, accarezzandomi i capelli con la sua mano grande e dinoccolata. Io socchiudo gli occhi e mi lascio sfiorare da quel tocco delicato e morbido. Essere toccati in questo modo è un privilegio che solo chi è amato può avere. E io non ne usufruivo da tanto, troppo tempo.
«Io non voglio che tu sia triste» ora la voce di Sehun é tanto bassa, le sue parole sono un mormorio talmente flebile che, per qualche istante, penso di essermelo immaginato. E solo l'idea che tutto ciò sia finto mi provoca un male al petto di entità disumane. Ti prego, non posso più fare a meno di queste sensazioni. Mi manca così tanto sentirmi protetta, avere qualcuno che provveda a me in modo più efficiente di quanto io stessa possa fare, qualcuno a cui possa dedicare il mio amore. Dio, quanto mi manca essere amata.
«Io ti voglio rendere felice» nonostante abbia gli occhi chiusi, la mia mente vede il viso di Sehun abbassarsi e, un secondo dopo, sento le sue labbra posarsi con una dolcezza quasi struggente sulle mie. Come i fuochi d'artificio. Come un finale inaspettato. Come la neve sul mare. Come solo un'altra persona. Le mani di Sehun vagano sul mio corpo alla ricerca del loro nuovo posto preferito, dove so che si poseranno ogni volta che avranno la possibilità di stringermi in questo modo. Le sue labbra hanno lo stesso sapore del caramello, dolce e intenso al tempo stesso, e mi tempestano il viso, il collo e il petto di baci allo zucchero. Le sue braccia mi tengono vicina a lui, creano uno scudo di muscoli e emozioni dietro cui posso abbassare tutte le mie difese mentre il suo calore mi scalda come una fiamma viva sulla brace. Tremo, ma non a causa del freddo, quando Sehun mi fa appoggiare la schiena sul divano e si mette a cavalcioni sopra di me, rendendo il bacio ancora più intenso. Le sue mani si fanno fameliche e smaniano per la mia pelle nuda, le sue labbra per il mio collo, la sua lingua lotta per avere la mia. Sentirsi desiderata è un'emozione indescrivibile, l'espressione di Sehun è così persa, presa e densa. Densa quanto l'aria bollente che fatico a respirare. Come la sensazione di tradimento che sta scalando gli anfratti del mio stomaco con rapidità fulminea. Come il fendente al petto che mi colpisce troppo forte per essere ignorato. No. Non posso fargli questo. Non di nuovo.
«Sehun» mormoro a fatica, con quel poco di fiato che mi resta dopo il nostro ennesimo bacio. «Sehun, non posso farlo» la mia voce si spezza, e così tutto ciò che si era creato tra noi. In una frase. In un istante. Sehun si sposta da sopra di me e mi porge una mano per aiutarmi a mettermi a sedere. Io la stringo e mi copro il volto con le mani, trattenendo le lacrime e chiudendo il ragazzo fuori dal mio piccolo regno di caos e tristezza.
«Scusami» riesco a parlare a stento, la mia voce è alterata dal pianto incombente e dai palmi delle mani appoggiate sulla bocca. «Sono una stupida»Sehun sospira e mi attira tra le proprie braccia, volendosi rendere partecipe degli avvenimenti scandalosi che avvengono nel mio regno e prendendosi il brigoso compito di ristabilire l'ordine. Io sostituisco il suo petto alle mie mani e faccio di tutto per trattenere un oceano di lacrime che minaccia di irrompere.
«Non sei stupida» mi riprende quasi con durezza Sehun, accarezzando i miei capelli con dolcezza e cura. Le sue dita scivolano tra di essi, facendomi rabbrividire di tanto in tanto e permettendomi di distogliere l'attenzione dai miei pensieri. «Sono stato troppo avventato io. Mi dispiace» ammette, mortificato.Io scrollo la testa, nascondendo il viso ancora più a fondo nel suo petto mentre ascolto la sua cassa toracica vibrare insieme alla sua voce. «Due settimane sono troppo poche, avrei dovuto capirlo subito» mormora. Apro la bocca per parlare, ma le mie corde vocali sono cemento e l'aria è troppo poca. Vorrei dire a Sehun che non è colpa sua, che provo per lui qualcosa, che anche se sono passate solo due settimane so che una sensazione strana mi unisce a lui di un legame più forte di quello tra particelle subatomiche. Devo dirglielo. Ma, prima, devo riuscire a smettere di farmi condizionare la vita da un ricordo.
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ʳᵒᵗᵗᵉⁿ - ᵖᶜʸ
Romancesᴛᴀᴛᴜs: completa ɢᴇɴᴇʀᴇ: fanfiction, romance ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟɪ: lunghezza media - «Ci sono notti in cui ripenso a te e piango, in cui il mio corpo trema e devo nascondere la testa nel cuscino per non farmi sentire da nessuno. Ci sono anche notti in cui sono...