17 Ottobre
Si schiarisce la voce e solleva un sopracciglio, in attesa, mentre la suoneria del mio cellulare continua imperterrita a torturarmi i timpani. Capisco di dover fare qualcosa, perciò mi decido a rispondere ad una chiamata che vorrei rifiutare. Ho paura che, dovendo distogliere l'attenzione dal ragazzo che ho davanti, lui possa dissolversi nel nulla. Come se fosse solo frutto della mia immaginazione. Accetto la telefonata e subito la voce allarmata e leggermente infastidita di Sehun mi chiede dove sia. «Sono a casa. Non sto bene» mormoro con un filo di voce.
Mi vergogno di quello che sto facendo. Sento gli occhi della mia coscienza giudicarmi, il ragazzo che ho davanti scuote la testa mentre incrocia le braccia al petto. Persino il sole sembra essersi stufato delle mie bugie, i suoi raggi non vogliono più scaldarmi. Sehun mi chiede se ho piacere che lui passi a farmi un saluto, propone anche una cena a basa di take away thailandese. Scuoto il capo anche se lui non può vedermi e mi affretto a rispondere. «Preferisco non mangiare, ma grazie comunque. Ora riposo un po', ci sentiamo più tardi, okay?» la mia voce è bassa, non voglio farmi sentire da nessuno. Sehun mi saluta prima di chiudere la telefonata, nonostante la voce fosse distorta dal cellulare sono riuscita a intercettare le note preoccupate, un cambio di direzione improvviso in una brezza d'estate.
«Noto con piacere che mentire rimane uno dei tuoi punti di forza» la sua voce è una sferzata in viso, violenta e brutale. Alzo lo sguardo e raggiungo a fatica i suoi occhi, così distaccati e cupi in confronto a come mi guardavano qualche mese fa. Lo sa che non è vero. Lo sa che non sono capace a mentire. Non a lui, almeno. E allora perché vuole ferirmi in questo modo?
«Senti, se anche questa volta devo essere l'unico a parlare ti dico subito che non ho voglia di sprecare il mio tempo con te» si passa una mano tra i capelli di un colore che ancora non sono riuscita a definire, poi incrocia le braccia al petto e stringe le labbra. La sua figura emana astio distillato, ne posso sentire l'odore alacre. «Perché mi seguivi?»
Apro la bocca e prendo fiato per difendermi e dirgli che non lo stavo seguendo, ma mi blocco. Che senso avrebbe mentirgli di nuovo? Gli ho appena dato prova della mia nuova tendenza a raccontare bugie, e mi voglio smentire subito. Quindi, quando le parole decollano nell'aria che si frappone tra noi, non ho il controllo di esse. «Fa freddo. Entriamo in casa»Lui sembra essere spiazzato dalle mie parole, le sue sopracciglia si sollevano per un istante e il suo sguardo si intensifica ancora di più. Mi sta esaminando dalla testa ai piedi, sta controllando che sia ancora la stessa ragazza con cui era fidanzato. Se sapesse che ho ripreso a fumare, mi ucciderebbe. Sono tentata di dirglielo, però. Almeno in quel modo avrei di nuovo le sue attenzioni.
«Hai ragione. Saliamo» la sua voce è dura e fredda quanto una lastra di marmo, ma i suoi movimenti sono più fluidi e armoniosi di quando stavamo insieme. L'allenamento intensivo prima del debutto ha dato i suoi frutti.Saliamo in appartamento in silenzio religioso, e appena entro una caterva di emozioni si fa strada dentro di me con la stessa rapidità di una tempesta di fulmini. Mi siedo sul divano dopo essermi tolta il cappotto, lui si aggira per le stanze alla ricerca di una scusa che lo tenga distante da me. Lascio vagare lo sguardo nella sala mentre aspetto che lui torni, e noto che la foto della nostra vacanza a Hong Kong é ancora al suo posto, ma voltata verso il basso per non essere vista. Onestamente, non so come interpretare questa cosa: ha nascosto la foto alla modella con cui esce o ha deciso di non volermi più vedere? Se così fosse, non penso che mi avrebbe lasciata entrare in casa.
«Quindi? Si può sapere perché mi stavi seguendo?» si è cambiato, indossa una felpa oversize che non gli avevo mai visto prima. Gli sta bene. Qualsiasi cosa gli starebbe bene. Mi mordo l'interno della guancia e cerco il coraggio di dire la verità. Che poi, non so neanche io perché lo stessi seguendo. Non sono ossessionata da lui e non sono una stalker, ma il mio comportamento lascia intendere l'esatto contrario. «Volevo solo vederti»
STAI LEGGENDO
ʳᵒᵗᵗᵉⁿ - ᵖᶜʸ
Romancesᴛᴀᴛᴜs: completa ɢᴇɴᴇʀᴇ: fanfiction, romance ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟɪ: lunghezza media - «Ci sono notti in cui ripenso a te e piango, in cui il mio corpo trema e devo nascondere la testa nel cuscino per non farmi sentire da nessuno. Ci sono anche notti in cui sono...