Capitolo 1

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« Buon compleanno!! » urlò il piccolo Luca spalancando la porta di camera mia.
« Cosa? » dissi confusa e con gli occhi socchiusi.
« Auguri Dia!» disse saltandomi addosso.

Mi strofinai gli occhi e sbadigliai « Grazie tesoro » gli dissi con voce rauca.
« Guarda, questo l'ho fatto per te. Aprilo »
Mi diede una busta blu fatta da lui, con dentro un bigliettino e un disegnino.

Mentre lo aprivo lui mi fissava con i suoi meravigliosi occhioni blu e con il suo sorrisone.
« Ooh.. non dovevi, è bellissimo, grazie mille tesoro » e intanto mi avvicinai per dargli un bacio nella guancia.
« Ora vado in cucina, ciao Dia » sfoggiò un altro sorriso per poi andarsene via correndo.

Io rimasi stesa sul letto per qualche minuto, poi mi alzai e prima di uscire dalla stanza mi fermai davanti allo specchio: « Che schifo! » esclamai toccandomi i rotoli di ciccia nella pancia e misurando le mie gambe con le dita della mano, che oltretutto erano diventate più grosse dall'ultima volta.

Andai in bagno a sciacquarmi il viso tondo e paffuto.

In cucina c'erano solo i miei e Luca, ma non vedevo Mattia, quindi mi avvicinai a mia madre e le chiesi dove si trovasse e lei mi rispose che era andato a dormire da un suo amico, poi aggiunse « Intanto che sei qui, io e tuo padre ti abbiamo preso questo. Buon compleanno tesoro! » e tirò fuori da una sportina una macchina fotografica della Canon.
« Oddio! Quella che volevo! » dissi stupita, « Grazie mille!!» aggiunsi mentre mi avvicinavo per abbracciarla.
« E.. avevamo pensato che ti sarebbe anche servito questo per diventare più indipendente »
Mia madre mi allungò le chiavi del motorino.
« Il motorino è in garage se vuoi vederlo » aggiunse mio padre.
« Oddio!! È il più bel regalo che potevate farmi »
« Beh, abbiamo pensato che ti sarebbe servito visto che il vecchio motorino di Mattia si è rotto » disse mia madre.

Finii velocemente la colazione perché non vedevo l'ora di vedere il motorino:
Mangiai due uova strapazzate con tre striscioni di bacon e il pane, finito il piatto ci aggiunsi anche due panini con la nutella e bevvi del succo di frutta.

Uscii velocemente per vedere il mio nuovo gioiellino.
Era così bello, blu e nero i miei due colori preferiti, non vedevo l'ora di salirci sopra.

-

Quel giorno fu il mio sedicesimo compleanno, lo trovavo emozionante perché mi mancano solo 2 anni per diventare maggiorenne e per andarmene via da lì.

Avevo una famiglia più o meno numerosa che comprendeva me, mia madre e mio padre, 2 fratelli e una sorella.

Laura di 23 anni, si era trasferita in Inghilterra per l'Università, ma poi ha trovato il ragazzo e ha deciso di stabilirsi lì, per questo incominciai a vederla molto raramente.
Poi c'era Mattia che all'epoca aveva 19 anni e anche lui doveva partire per l'Università. In fine c'era il piccolo Luca di 6 anni, era l'unica luce che risplendeva in quella casa.

Mia madre era un'avvocatessa e mio padre era il proprietario di una grande azienda quindi i soldi non ci mancano, ma non voleva dire che potevamo avere tutto quello che volevamo quando lo volevamo, avevamo molte regole severe da seguire.

Luca essendo il più piccolo era anche quello più viziato purtroppo. Se combinava qualcosa di sbagliato solitamente la colpa veniva scaricata su di me. Ma tralasciando questo, io gli volevo un mondo di bene.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei, specialmente con mio padre.

Quando ero a casa solitamente evitavo di stare nella stessa stanza con loro per evitare di iniziare una conversazione, quindi finivo per passare la maggior parte del mio tempo in camera mia ad ascoltare musica o a guardare film, serie tv e i social mangiando schifezze di continuo. Ormai tutto questo era diventata una routine.

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