» Capitolo 7
Quando varcarono la soglia di quel vecchio locale, un forte odore travolse Sam. L’ambiente era illuminato esclusivamente da candele, sistemate in decine di candelabri di legno e alle pareti erano appese varie locandine, nelle quali era possibile leggere alcuni nomi, che Sam pensò potessero essere alcune marche di birra che servivano nel locale. Si guardò attorno notando che c’era qualcosa di strano nell’aria, come se una leggera nebbiolina circondasse le persone presenti. Era la stessa sensazione che aveva provato quando aveva visto l’istituto.
-Cos’è questo posto?- chiese sottovoce.
-Una taverna. - Le rispose Jem, mentre lasciava scorrere lo sguardo sulle persone presenti nel locale.
-Sai, quel luogo dove servono da bere e gli ubriaconi si approfittano delle fanciulle che non dovrebbero frequentare posti di questo genere. - Puntualizzò Will, mentre si metteva al fianco di Jem. Con le dita percorreva i passanti della cintura e Sam capì che tentava di nascondere le armi.
La ragazza fece una smorfia, per poi voltarsi verso Alec, dalla sua espressione non lasciava trapelare nessuna emozione.
-Cosa state cercando esattamente?- continuò Sam, mentre con le mani si sistemava il berretto sulla testa.
-Fai un sacco di domande eh?- borbottò Will.
Jem liquidò la conversazione intrapresa da entrambi e si voltò verso i tre, parlando a voce bassa. –Dividiamoci, Alec verrà con me e Sam sarà con Will.-
-Perché io devo fare da babysitter alla mondana?- sbuffò il ragazzo incrociando le braccia al petto.
- Fidati non ho bisogno che nessuno badi a me.- Scattò Sam e mosse alcuni passi verso il centro del locale, lasciandosi i tre alle spalle.
Era consapevole di aver reagito in un modo esagerato, era scattata come una scintilla, ma ultimamente si sentiva di troppo ovunque, lo sapeva di essere fuori posto e di poter sembrare solo d’intralcio per il cacciatore, ma un minimo di gentilezza non sarebbe costato nulla. Non capiva perché il Nephilm le dava contro di continuo e le varie frecciatine alcune volte diventavano difficile da sopportare.
Sam si avvicinò al bancone premendo entrambe le mani sul legno, facendo ticchettare le dita, e richiamò l’attenzione dell’uomo dietro al bancone, che lei avrebbe chiamato barman, ma sicuramente non era un termine ancora coniato in quel tempo.
Quando l’uomo si girò Sam dovette trattenere l’impulso di chiudere gli occhi. Il suo volto era del tutto deturpato, come ricoperto da una corteccia, era stempiato lasciando metà parte del cranio pelata dove poi partivano dei lunghi capelli arancioni.
-Cosa le servo Signore?- gli chiese con una voce atona.
Sam deglutì lentamente per poi sollevare lo sguardo sulle bottiglie di liquore che erano esposti dietro di lui. –Uno scotch.- disse incerta tentando di mascherare la propria voce.
§
-strano abbigliamento per una signora.- Le disse una voce al suo fianco.
Sam s’irrigidì voltando velocemente il viso verso la persona che aveva parlato. Apparteneva a un ragazzo, forse aveva circa la sua età, era alto e il suo viso era incorniciato dai capelli castani che aveva legato in una coda. Il suo volto era pallido e i suoi occhi sembrano illuminarsi come gioielli. Un vampiro.
-Non penso che questo le possa riguardare.- Rispose un’altra voce disinvolta. Una voce arrogante, familiare, Will.
Il vampiro lo guardò per alcuni istanti, per poi spostarsi, in modo che Will potesse occupare il suo posto.
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Shadowhunters - City of Ice.
FanfictionE' come se la tua intera vita fosse stata basata su delle bugie, un giorno sei una persona normale e l'altro vieni catapultata in un susseguirsi di eventi che ti lasciano senza fiato. Di chi puoi fidarti? Chi sa la verità? Ma la domanda che continu...