Capitolo 16

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Tutto quello che riusciva a percepire era il forte odore di muffa che riempiva quella cella, Sam non poteva definire chiaramente in che luogo di trovasse ma di una cosa era certa, ogni parte del suo corpo le faceva male. 

Si sollevò a fatica dalla brandina, alzando lentamente il tessuto della maglia, scoprendo così la pelle chiara della sua pancia. Svariate macchie violacee la ricoprivano in più punti ed era sicura di avere anche il viso ricoperto da lividi. Non riusciva a muovere le labbra e ogni movimento le veniva difficile. 

Mosse alcuni passi in direzione della grande porta di legno, tentando di scorgere qualcosa dalla piccola finestrella posta nella parte più alta, ma il corridoio era totalmente immerso nel buio. 

Colpì con forza la porta di legno, ma sembrava fatta di cemento armato. Sentiva le lacrime pungerle gli occhi, ma non doveva cedere, o meglio, non poteva. 

§

-Avanti, sveglia,  il sole è sorto da un po’!- 

-Ma che ora sono?- Brontolò Magnus aprendo svogliatamente gli occhi e portandoli così sul viso di Sebastian che lo fissava dal corridoio. 

-E’ l’ora di fare quello che ti è stato ordinato. Penso che passi fin troppo tempo a poltrire e poco a essere operativo , non so, dovrei ricordarti cosa accadrebbe se Sam morisse per mano di quell’Ibrido?- Disse con il suo solito tono di voce il ragazzo, incrociando le braccia al petto. 

- Va bene, va bene.- Rispose Magnus rassegnato mentre si sollevava dal letto, mettendosi in piedi. -Seguimi.- borbottò poi, passando oltre il cacciatore e facendosi strada nel corridoio, fino a giungere nella cucina, dove schioccò due dite facendo apparire delle tazze di caffè fumanti. 

–Allora, questo Fáfnir di cui parla tua madre è una creatura mitologica, si racconta che era il figlio del re nano Hreidmar. Fáfnir era un nano dotato di uno spirito coraggioso, ed era il più forte e aggressivo dei tre figli del re; faceva la guardia alla dimora di suo padre, che era stata costruita completamente in oro puro e adornata di gemme preziose. Si racconta che quando suo fratello morì, suo padre, Hreidmar, ricevette un anello dal dio Loki per rimediare alla perdita del figlio. Fáfnir, saputo dell'anello magico uccise il padre per impossessarsene, senza dividere le ricchezze del padre col fratello Reginn che aveva partecipato all'omicidio. Si Trasformò così in una serpe o drago nascondendo il proprio tesoro in una caverna nella foresta; Fu poi ucciso da Sigfrido, che sarebbe un eroe epico della letteratura nordica, munito della pregiata spada Gramr. Dopo aver ucciso il drago Sigfrido si lava dunque nel sangue di Fáfnir, che lo rende invulnerabile.- 

-Quindi a noi serve la spada Gramr?- Chiese Sebastian dopo alcuni istanti di silenzio. 

-Beh, Sigmundr, padre di Signfrido la ricevette nel palazzo di Volsung dopo averla tirata fuori da un ceppo nel quale Odino l'aveva conficcata, nessun altro avrebbe potuto estrarla. La spada fu distrutta e riforgiata almeno una volta. Dopo essere stata riforgiata poteva spaccare un'incudine a metà. Solo che…-

-Solo che ?- 

-Che io sappia è solo una leggenda. – Rispose pensieroso lo stregone. 

- Se ci pensate bene Lilith non ha parlato di nessuna Gramr, bensì del sangue del drago.- Disse una terza voce, intervenendo nella conversazione. Jocelyn. 

- Di male in peggio. – Disse Magnus sospirando appena. 

- Mia madre ha detto che tu potevi localizzarlo.- scattò Sebastian. –Quindi fa uno sforzo. – 

-Forse l’unica fonte è il posto in cui queste vicende hanno avuto inizio!- Esclamò Magnus sollevandosi di scatto e dirigendosi verso la libreria, dalla quale estrasse un pesante volume.- Guardate qua. – Aprì una pagina, indicando sulla cartina un piccolo arcipelago di isole sui quale c’era scritto “Fær Øer”. 

Shadowhunters - City of Ice. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora