Capitolo 17

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Sebastian la tenne stretta ancora alcuni istanti, per poi lasciarla andare, sciogliendo lentamente quell’abbraccio. Sam indietreggiò di qualche passo, in modo da poter guardare sia il cacciatore che gli altri due.

-Lei è Clary, mia sorella. - Disse velocemente Sebastian, indicando la ragazza. –E lui… Beh, ho saputo che vi conoscete molto bene. - Concluse e la sua voce inclinò al sarcasmo. 

-Tua sorella?- Chiese Sam sorpresa, per poi muovere alcuni passi verso Simon che allargò le braccia per stringerla delicatamente a se. –Mi sei mancato. – fu tutto quello che disse prima di riportare lo sguardo sulla testa rossa intenda a fissarla con una curiosità che la faceva sentire in imbarazzo. 

- Sarebbe stato strano se ti avesse parlato di me.- disse poi Clary interrompendo il flusso di sguardi tra lei e la ragazza, riportando gli occhi sulla nuca del fratello, ora girato di spalle. 

- Non ne avevo motivo. - Rispose lui scrollando le spalle e voltandosi appena, mostrando così il profilo ai tre che lo stavano guardando. – E poi non passo molto tempo a parlare della mia amorevole famigliola. - Concluse, guardando Clary di traverso. 

-E ora cosa facciamo?- Intervenne Simon facendo scivolare entrambe le mani nelle proprie tasche, spostando il peso del corpo da un piede all’altro. 

Il cacciatore sollevò lo sguardo verso il cielo ormai cupo, perfino le stelle erano ricoperte da nuvole, così il tutto sembrava solamente una massa tetra. – Datemi qualche istante e troverò una soluzione. - 

-Ma questa è una bettola!- Esclamò Simon alla vista di un vecchio casale che Sebastian era riuscito a scovare dopo una lunga ora di ricerche. Era sparito nel nulla lasciando i tre completamente da soli, Clary e Simon avevano tentato di confortare Sam, pensando che quella fosse vittima di chissà quale esperimento del ragazzo, mettendola in imbarazzo sulle eventuali risposte. 

Quando Sebastian era tornato li aveva condotti lungo una collina che sembrava non terminare più, mostrando, con sorpresa di tutti, una piccola abitazione all’estremità. 

-Secondo me troveremo qualche scarafaggio nelle lenzuola. – Brontolò ancora il vampiro. 

Sebastian si voltò verso di lui, lanciandogli uno sguardo truce. –Come prima cosa dovresti avere uno spirito di adattamento maggiore e poi questo è un caratteristico chalet delle campagne francesi, senti che bell’aria di montagna. - Disse per poi sollevare l’angolo delle labbra. 

-Siamo in Francia?- Chiese improvvisamente Sam, confusa. 

Sebastian annuì. –Ci troviamo nella zona nel dipartimento dell'Ariège.- Le spiegò lui. –Se osservi con attenzione oltre questa collina puoi scorgere il paese di Lasserre.-. 

-Mai sentito nominare. - Commentò Simon. 

-Infatti, sono 196 abitanti di cui 190 sono galline, cane e gatti. - Disse lui con tranquillità. –Ne dubito che tu ne abbia sentito parlare siccome sarebbe già un miracolo se conoscessi dove si trova Vienna.-. 

Simon stava per replicare, offeso, ma Sam lo precedette. –Ma come ci sono arrivata in questo posto?- Chiese più a se stessa che ai tre. 

Sebastian si limitò a un’alzata di spalle. 

§

Non appena Sam aprì la vecchia porta della sua stanza, pensò che probabilmente se avesse usato più forza le sarebbe caduta addosso. La stanza era decorata in maniera estremamente semplice, un letto matrimoniale nel centro e due comodini ai lati, su uno dei quali c’era un vaso vuoto e sull’altro un telefono. Un’altra porta collegava alla piccola stanza da bagno dove la doccia occupava quasi tutto lo spazio, alle finestre delle tende ricamate ricadevano delicatamente sul davanzale. Nonostante l’ambiente poco lussuoso e malandato, era del tutto immacolato e nell’aria era presente un forte odore di detersivo. 

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