» Capitolo 9
-Ma no, vi prego, non fermatevi a causa mia. - Disse Magnus facendo scorrere lo sguardo dal viso di Sam a quello di Sebastian. Il suo viso, nonostante sembrasse tenere la solita espressione, era scuro come lei non l’aveva mai visto.
Nella mente di Sam passarono parole su parole, cose che poteva dire nel tentativo di giustificare tutto quello, ma infondo non c’era una reale spiegazione a quello che era successo qualche minuto prima. Lei aveva desiderato ogni bacio che si era scambiata con Sebastian e si era sentita felice come mai prima. Si sentiva incolpa a pensarlo, ma era così, non poteva negarlo anche a se stessa oltre a tutti.
La ragazza decise di non dire una parola, chiudendo la mano a pugno, stringendo con essa le lenzuola. Teneva gli occhi bassi, quasi incapace di sollevarli e incontrare nuovamente lo sguardo furioso dello stregone.
Sentì il materasso sollevarsi e capì che Sebastian si era alzato in piedi. Dopo alcuni istanti sollevò lo sguardo, portandolo così verso il ragazzo. I capelli erano leggermente scompigliati, della camicia i primi bottoni erano sbottoni in maniera disordinata e i jeans neri attillati fasciavano perfettamente le sue gambe. Con un movimento veloce della mano tirò dietro il ciuffo dei capelli chiari, per poi stringere le braccia al petto.
–Se prendessi l’abitudine di bussare, eviteresti questi spiacevoli inconvenienti. - Disse con tranquillità Sebastian.
-Penso che anche bussando, non mi avresti sentito. - Rispose Magnus mentre sollevava una mano osservandosi le unghie delle dita. –Eri troppo impegnato a profanare una povera bambina. -
-Magnus!- Esclamò Sam inorridita, sollevandosi sulle ginocchia e scendendo anche lei dal letto.
-Okay non proprio bambina, ma il concetto è quello. - borbottò alzando gli occhi al cielo con noncuranza girandosi verso il corridoio, esitando un secondo. –Samantha, manda a casa il tuo amichetto speciale e raggiungimi nel soggiorno, grazie.-
Non appena Magnus richiuse la porta Sam sentì di poter tornare a respirare, come se fino a quel momento avesse trattenuto il fiato. In parte era stato così, vedere lo sguardo di Magnus osservarla in quel modo l’aveva turbata.
Una parte di se era convinta che ora alzando lo sguardo Sebastian non sarebbe stato più lì, solitamente era per il “mordi e fuggi”, faceva la sua apparizione e poi via.
Invece no, questa volta lui era ancora lì e non appena incrociò il suo sguardo sollevò l’angolo delle labbra in un mezzo sorriso muovendo alcuni passi in avanti, verso la ragazza.
-Sebastian…- Sussurrò lei, non sapeva bene cosa dire, in realtà non aveva nemmeno lei idea di cosa le fosse scattato dentro ma solo di una cosa era certa: lo avrebbe rifatto mille volte, anche il quel momento se avesse potuto.
-Non ne parliamo ora. - Disse il ragazzo estraendo dalla tasca lo stilo e avvicinandosi a una delle pareti, sulla quale iniziò a tracciare una runa. –Ritornerò qui stasera, voglio farti vedere una cosa. – disse a voce bassa mentre con lo sguardo seguiva il movimento della propria mano intenta a disegnare le line che si univano in strani cerchi.
Sam osservò con attenzione il disegno che Sebastian stava tracciando, il modo in cui le linee si univano e intrecciavano tra loro l’affascinavano. Chissà quante di quelle rune esistevano e quante cose potevano fare; ma soprattutto si chiedeva se lei ne potesse fare utilizzo.
Dopo alcuni istanti di silenzio Sebastian si voltò verso di lei, cercando il suo sguardo. –Va bene?- Le chiese poi quasi a fatica, come se non fosse abituato a chiedere a qualcuno se quel qualcosa andasse bene anche per l’altra persona.
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Shadowhunters - City of Ice.
FanfictionE' come se la tua intera vita fosse stata basata su delle bugie, un giorno sei una persona normale e l'altro vieni catapultata in un susseguirsi di eventi che ti lasciano senza fiato. Di chi puoi fidarti? Chi sa la verità? Ma la domanda che continu...