Capitolo 15

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Per quanto tentasse di aprire gli occhi, non ci riusciva. Anche quel gesto così intuitivo gli appariva come uno sforzo enorme. In bocca aveva il sapore metallico del sangue e una fitta di dolore gli attraversava la schiena. Cos’era successo? 
A fatica Sebastian si sollevò aggrappandosi con forza al bordo del tavolo di legno, il suo sguardo vagò all’interno della stanza, sembrava un campo di battaglia, c’era del sangue ovunque. Anche sui suoi vestiti. 
Ma chi avrebbe avuto quella forza per poter disarmare perfino lui? La testa gli faceva male e quando il suo sguardo individuò il corpo immobile di Shauna, mosse alcuni passi verso la ragazza portando due dita nell’incavo del collo. Il battito era debole ma regolare, era solo svenuta. 
Un leggero senso di sollievo alleggerì il suo stomaco, ma poco dopo fu come se un mattone gli si piombasse di nuovo.
Sam. 
Scattò con tutta la forza che aveva nel corpo e raggiunse velocemente lo studio, l’ultimo punto dove aveva lasciato la ragazza, e aprì la porta sperando con ogni cellula del suo corpo di trovarla lì. 
Ma la stanza era vuota, non c’era nessuna traccia di lei, ogni oggetto era come lo aveva lasciato. Imprecò sotto voce, uscendo così da quella stanza e cercando così in un'altra, e poi un’altra ancora, e ancora, ancora. Lei non c’era, sperava di intravedere da qualche parte la sua chioma scura, però quella casa sembrava più deserta di quanto non lo fosse mai stato. 
-E’ stato lui, l’ha portata con se.- 
Sebastian si voltò, portando lo sguardo sul viso contuso di Shauna. La ragazza si reggeva a fatica contro lo stipite della porta, mentre con una mano premeva con forza contro il proprio fianco. 
-Come fai a saperlo?- sibilò a denti stretti Sebastian. 
-L’ho sentito. – Rispose lei. 
-Eri cosciente e non hai fatto nulla?- scattò Sebastian.
-Cosa avrei potuto fare? Mi avrebbe uccisa!- esclamò la ragazza sulla difensiva. 
-Sei una codarda. - rispose gelido lui. 
-Meglio codarda ma viva, che coraggiosa e morta. - Ribatté Shauna.- E poi, per lei non lo avrei mai fatto. - 
Sebastian restò in silenzio per alcuni instanti, per poi sollevare lo sguardo, puntando i suoi occhi in quelli di Shauna. –Niente di personale, ma in questo momento ti consiglierei di pesare bene le parole. - 
-Ma cosa sei diventato. – Quasi urlò lei. –Nemmeno ti riconosco. -
Lui rise. – Non pensavo che potessi degenerare dall’essere un mostro. - 
-E’ questo il punto, con lei non lo sei. - 
Lui tenne lo sguardo su di lei per alcuni istanti, stringendo con forza le dita contro il pugnale d’osso appeso lungo la cintura. 
La ragazza seguì i suoi movimenti e deglutì appena. –Vuoi uccidermi per aver ferito il tuo orgoglio da cattivone?-. 
Sebastian scrollò le spalle. –In realtà se fossimo in altre circostanze, questo sarebbe il momento in cui io ti taglio la lingua. - fece una pausa sciogliendo la presa dal pugnale. –Ma visto che mi servi, rimandiamo questa piacevole prassi a più tardi.- 

Magnus stava fissando la sua tazza, per quanto ci avesse provato non riusciva a localizzare quella maledetta ragazza. Era turbato. C’era qualcosa nell’aria, qualcosa di sbagliato.. qualcosa che non sapeva definire. 
-Ehi.- La voce di Alec lo distolse dai suoi pensieri, costringendo a sollevare lo sguardo verso il viso del cacciatore. 
- Ehi.- rispose a sua volta accennando un sorriso.
-Cosa ti preoccupa?- Gli chiese Alec, portando una mano sulle sue. 
-Non riesco ad individuare Sam… è come se fosse.. –Le parole gli morirono in gola.
-Morta?- La voce di Jocelyn fece girare entrambi.
Magnus annuì lentamente.
-Non è possibile.- La donna si portò entrambe le mani sul viso. –Vuol dire che lui…- 
-Non so come abbia fatto a trovarla…-Sussurrò Magnus.- ..Ma non avverto più la sua presenza vitale.-
-Sai cosa significa se lei è morta?- Scattò nervosamente Jocelyn, stringendo con forza i pugni intorno al tavolo. 
-No, dimmelo tu, cosa significa?- 
Tutti i presenti si voltarono in direzione della voce. 
Quando gli occhi di Jocelyn incrociarono quelli scuri del ragazzo comparso nel mezzo della stanza, il suo cuore quasi perse un battito.  Sebastian. 
-Tu cosa ci fai qui?!- Esclamò Alec stringendo con forza le dita contro un delle spade angeliche. 
Lo sguardo Jace si era incupito. –A quanto pare ripetere tante volte la cosa che più si desidera, funziona. Stavo proprio dicendo a me stesso “ fare a pezzi il bastardo”. –
-Jonathan.-  Sussurrò Jocelyn. 
-Non osare chiamarmi così.- Scattò Sebastian, per poi ricomporsi, scrutando con lo sguardo i presenti. – Vedo che ci siete tutti.. oh, manca Clary, strano Jace è qui quindi non sono dietro un albero ad appartarsi.- 
-Non osare nemmeno nominarla.- Scattò il cacciatore. 
- Non sono qui per combattervi.- Disse pigramente l’altro. –Prendetela come una piccola tregua.- aggiunse poi Sebastian, girandosi con il busto verso Magnus. –Qualcuno ha preso Sam, devi trovarla.- 
-Non posso, l’ho già detto è come se fosse evaporata nel nulla. –rispose lo stregone. 
-Ma come, il super demone ha bisogno del nostro aiuto per ritrovare Cenerentola.- commentò Jace. 
-Guarda, di te farei volentieri a meno, preferirei che te ne stessi da qualche parte a fissarti nello specchio e a ripetere a te stesso quanto siano dannose le doppie punte.- Commentò Sebastian riportando lo sguardo su Magnus. –Credi sia..- indugiò alcuni istanti. -..morta?- 
-Perché dovrebbe aiutarti? Noi ti vogliamo morto!- Intervenne Jace per l’ennesima volta. 
-Ascoltami, fratello, oggi è stata una giornata pesante, se non vuoi che perda la calma e ti strappi il cuore con le mie stesse mani, per poi impacchettarlo e recapitarlo a Clary per il prossimo San Valentino, vattene nel tuo angolino e fammi il piacere di startene zitto.- 
Jace fulminò con lo sguardo Sebastian e scattò in avanti tentando di colpire l’altro, ma qualcosa gli impedì di muoversi. Una mano era stretta lungo il suo braccio e lo tratteneva. Clary. 
-Ma cosa stai facendo…- Disse lui sorpreso cercando gli occhi verdi lei. 
- Ascoltiamolo. – Disse la ragazza con voce ferma, facendo poi un cenno verso il fratello. 
-Ti ringrazio sorellina.- Commentò Sebastian, per poi tornare ad ignorare tutti, portando la sua attenzione sullo stregone. –Cosa sai che io non so?- chiese senza perdere la sfumatura minacciosa del suo tono di voce. 
- Penso di sapere chi l’ha presa.- Rispose Magnus. 
-Come fai a saperlo?- 
- Lo sa perché è da lui che la proteggiamo da sempre. –Intervenne Jocelyn. 
-Cosa ne sai tu?- Disse quasi con disgusto. 
La donna si scambiò uno sguardo con Magnus e dopo che lui ebbe annuito parlò. – C’è un essere, un essere del quale non ci sono precedenti che le da la caccia da prima che nascesse.- 
-Un uomo è riuscito a scovare la mia casa e l’ha portata via, è riuscito a sconfiggermi senza un minimo sforzo.- disse a denti stretti Sebastian. 
- E’ lui Magnus? - Disse allarmata Jocelyn. 
- Non ne ho idea, ma quello che so è che nessuno è più forte di tuo figlio. –Rispose lo stregone. 
-Appunto.- Aggiunse il ragazzo. 
- Sai descrivermelo?- disse poi Magnus. 
Sebastian scosse la testa. –Non proprio.- 
-Si chiama Matthew, era entrato da un po’ nel mio branco, come infiltrato suppongo, ma per anni aveva vissuto con Samantha restando sotto sembianze di un cane.-  Intervenne una voce femminile. 
-E lei chi è?- Commentò velocemente Simon. 
-Sono Shauna.- Rispose la ragazza. 
-Non pensavo che Sebastian avesse delle amiche.- Ribatté il vampiro.
-Infatti non ne ha.- concluse Shauna avvicinandosi al tavolo. 
- Matt?- Chiese allarmato Magnus.- Sono stato io ad aiutarlo con un incantesimo per poter sembrare un cane agli occhi umani e tenere sotto controllo la ragazza. Mi ha ingannato.- 
-Ha ingannato tutti.- Disse velocemente Shauna. 
-Che cos’è esattamente, un licantropo?- Chiese Sebastian. –Non ne ho mai incontrati di così forti.
-Non esattamente.- sussurrò Jocelyn. –E’ un ibrido.- 
Tutti gli sguardi si puntarono sul volto della donna. – In realtà non so nemmeno se ibrido sia la definizione giusta. Lui non è solo un licantropo ma nel suo DNA ha i geni di ben cinque razze differenti. – 
-E’ come un mostro di Frankenstein dei giorni nostri?- Commentò Simon. 
-Più o meno.- Sospirò la donna. –E’ un lupo ma anche un vampiro. Ma non finisce qui, il suo sangue è sia angelico che demoniaco e può utilizzare la magia.- 
-Non capisco.- Sussurrò Alec. –I cacciatori che sono infetti dalla licantropia perdono il loro lato angelico, guarda Luke…- 
-Non per lui, è protetto da un sortilegio, ma le streghe per ridurne la forza ne hanno vincolato la grandezza ad una prassi. Più uccide e più diventa forte. – Concluse la donna, mordendosi l’interno della guancia. 
-Come fai a sapere tutte queste cose?- Chiese Sebastian a voce bassa stringendo gli occhi. 
- Fratello Zachariah, sono stata io a consigliargli di rivolgersi a Magnus Bane per la protezione della bambina, anni fa. – 
-Perché ha preso Sam, cosa vuole da lei?- 
-Ucciderla.- sussurrò Jocelyn. –Se la uccidesse potrebbe incorporare tutto il potere della ragazza, e a quel punto, per noi tutti sarebbe la fine.- 
- Cos’è esattamente lei?- Sibilò Sebastian.
-Ho giurato di portarmi questo segreto nella tomba. – 
-Parla se non vuoi finirci al più presto in una tomba.- 
-Basta!- Esclamò Clary frapponendosi tra il fratello e la madre. –Hai detto che vuoi una tregua, bene venendo qui a minacciare tutti non otterrai un granché. Nessuno vuole che questo essere diventi più forte, quindi abbiamo un obbiettivo comune.- 
- Va bene, io voglio solo la ragazza, dell’ibrido potete farne quel che volete. – Disse Sebastian gelido. 
-Perché ti interessa tanto?- Chiese sinceramente curioso Simon. 
Sebastian girò la testa, in modo da portare gli occhi sul viso del vampiro, che non appena incrociò lo sguardo del cacciatore si pentì di aver aperto bocca. 
-Non mi interessa niente di voi, quando questa cosa sarà finita vi distruggerò in un battito di ciglia. – 
- Tu si che sai creare un rapporto basato sulla fiducia. – Borbottò Simon. 
-Solo un'altra cosa.- Magnus si sollevò dalla sedia, portandosi di fronte al ragazzo. – Devi evocare Lilith.- 
-Per quale assurdo motivo dovrei evocare mia madre, per tua richiesta?- Rispose Sebastian, calcando con la voce la parola madre mentre con lo sguardo puntava sul viso di Jocelyn. 
- Perché tu sei l’unico che può farlo senza conseguenze e lei può dirci che arma possiamo usare per sconfiggere l’ibrido.- 
Sebastian restò fermo per alcuni istanti, per poi sollevare una mano e scostando con essa una ciocca di capelli dagli occhi. –Va bene, stregone.- 

Shadowhunters - City of Ice. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora