12. MESSAGGIO - Parte 1

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Lucas rimase impietrito. Keira gli era praticamente scivolata dalle braccia e ora se ne stava a terra, preda di una nuova, terribile visione. Si buttò a terra, davanti a lei, e la fissò per un lungo momento senza sapere cosa fare. Era inutile provare a chiamarla o scuoterla, non sarebbe servito a niente, ormai l'aveva imparato. Ma qualcosa doveva fare!

Vedere lei così, raggomitolata a terra, tremante, con le braccia strette al corpo che singhiozzava e vedeva cose che lui nemmeno immaginava lo stava facendo impazzire. Prese l'unica decisione possibile e si lanciò fuori dalla camera di Keira.

Spalancò la porta della stanza di Josh facendo sobbalzare Stan, che era seduto sul proprio letto con un libro tra le mani. Josh stava di certo per sbraitargli contro qualcosa, ma la faccia di Lucas doveva essere talmente sconvolta da ammutolirlo.

«Vieni Josh», gli disse soltanto. Il ragazzo corse fuori dalla stanza senza fare domande e si precipitò verso quella della sorella, seguito da Lucas.

«Kei!» Josh si inginocchiò accanto a lei e le prese il viso tra le mani, cercando un contatto visivo. Cominciò poi a massaggiarle le braccia e le gambe, cercando di allentare la tensione nel corpo della ragazza e domandò a Lucas di aiutarlo. Lui obbedì senza proferire parola, troppo teso per aprire bocca o fare qualcosa di diverso dal fissare Keira con il cuore in gola. Dopo qualche istante, il corpo della ragazza finalmente si rilassò e Lucas notò con sollievo che i suoi occhi acquamarina non erano più concentrati su qualcosa di lontano, che solo lei poteva vedere, ma erano tornati al presente e stavano fissando proprio lui.

«Keira...» cominciò, quando un nuovo spasmo scosse il corpo della ragazza. Il volto di Keira si deformò in un'espressione di dolore e lei urlò, tastandosi il braccio. Delle gocce di sangue intaccarono il pavimento immacolato della stanza, un nuovo simbolo si stava incidendo nella pelle di Keira e lui avrebbe solo voluto poter prendere quel dolore per toglierlo a lei.

«Lucas guarda!» sbottò Josh, indicando il braccio della sorella. Il ragazzo spostò lo sguardo dal volto al braccio di Keira, seguendo il dito di Josh che gli indicava qualcosa. Lucas rimase senza fiato: c'erano tre nuovi simboli sul braccio, tre comparsi in una sola volta.

«Keira...» gemette accarezzandole la fronte sudata. Lei abbozzò una smorfia, gli occhi chiusi e il respiro affannato.

«Puoi andare a prendere qualcosa per disinfettarli?» chiese Josh, stringendo la sorella a sé. Lucas annuì, si alzò e corse fuori dalla stanza, diretto all'infermeria.

Durante il percorso pensò a un piano plausibile. Non poteva semplicemente presentarsi là e chiedere del disinfettante, perché gli avrebbero fatto mille domande e avrebbero insistito per accompagnarlo in camera di Keira. Era un rischio che non poteva correre, nessuno sapeva di lei e nessuno doveva scoprirlo. Lucas doveva trovare il modo di prendere da sé ciò che gli serviva, ma non sarebbe stato facile, specie perché, quella sera, di turno all'infermeria c'era il sergente Roy.

Aveva bisogno d'aiuto, qualcuno doveva distrarre Roy mentre lui sgraffignava il disinfettante e sapeva anche a chi chiederlo. Filò in sala relax per cercare Amy, facendo più in fretta che poteva, talmente in fretta che si schiantò proprio contro di lei sulla soglia della stanza facendola precipitare a terra.

«Ehi! Lucas! Che cavolo!» sbottò Amy rialzandosi dal pavimento.

Lucas l'aiutò. «Ho bisogno di te!» le disse, affannato.

Amy si massaggiò il sedere dolorante. «Perché? Non c'è Keira?»

Lucas alzò gli occhi al cielo. «Non sto parlando di questo! Amy devi distrarre Roy, devo prendere una cosa dall'infermeria senza che mi veda!» spiegò concitato, mentre trascinava Amy verso l'infermeria.

«Ok, ok! Ci penso io», disse la ragazza, superandolo velocemente e infilandosi nella guardiola di Roy. Lucas si nascose all'angolo in fondo al corridoio, in attesa che Amy agisse, sperando che Keira si stesse riprendendo.

Pochi secondi dopo sentì la sua amica parlare con tono melodrammatico. «Roy ho bisogno di te! Juliet si è di nuovo nascosta dietro il divano e non riusciamo a farla uscire!» Sfortunatamente Roy non si fece abbindolare facilmente.

«Chiama Beth o Cooper, io sono di turno qui in infermeria e non posso lasciare la postazione», rispose lui, secco.

«Ma tu sei l'unico che la può convincere! Lo sai che Juliet non dà retta a tutti! E poi Cooper e Beth non sono abbastanza astuti.»

Lucas era convinto che dopo quella sfilza di complimenti a nutrimento del suo ego, Roy non avrebbe esitato a seguire Amy dovunque lei l'avesse condotto. Poco dopo, infatti, lo vide uscire dalla porta dell'infermeria e seguire Amy lungo il corridoio diretto alla sala relax. Lucas filò nella stanza, armeggiò con l'armadietto dei farmaci e prese un flacone di disinfettante, abbastanza grande da costituire una scorta in caso fosse servito ancora, poi uscì dalla guardiola e filò dritto nella camera di Keira.

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