14. HO BISOGNO DI TE - Parte 1

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Keira non sapeva come sentirsi riguardo a ciò che aveva detto la nonna di Lucas. In ogni caso, le rune e il loro significato aderivano perfettamente alle visioni che avevano accompagnato la loro comparsa e la cosa rendeva Keira molto inquieta, soprattutto in relazione all'ultima visione avuta.

Si toccò distrattamente le tre rune che le erano comparse per ultime e ripensò alla massa di cadaveri, sangue e morte che le aveva attraversato la mente poco prima che quei segni si manifestassero. Se quella visione era destinata a diventare realtà, lei doveva assolutamente capire come evitarlo.

«Keira?» La voce di Lucas la raggiunse nei meandri della sua testa e la riportò in superficie. Erano nella stanza di lui, seduti sul letto, e da quando erano rientrati non avevano più proferito parola.

Quando il suo sguardo incontrò quello di Lucas, Keira lo vide aggrottare le sopracciglia e poi spalancare gli occhi in un'espressione di puro orrore.

Sapeva cosa aveva visto Lucas, aveva voluto mostrarglielo, non poteva più tenerlo per sé, o sarebbe impazzita.

«Dio mio... è questo ciò che ti è capitato ieri sera?»

Lei annuì, ricacciando giù il groppo che le si era formato in gola. Non riusciva a credere che stesse capitando proprio a lei. Se si era sentita impotente di fronte alla morte dei suoi genitori, in quel momento si sentiva più insignificante di un granello di sabbia in un deserto. A cosa serviva avere certe visioni, se non poteva fare nulla per evitare che accadessero cose simili?

Lucas le cinse le spalle con un braccio e l'attirò a sé, premendola contro il suo petto. A quel contatto, Keira si abbandonò a lungo sospiro. Le sue mani trovarono la vita di Lucas e la circondarono, mentre il ragazzo le appoggiava il mento sui capelli.

«Non so cosa fare», ammise con voce tremante.

«Lo so, Kei. Lo so.»

In quel momento, Keira aveva solo bisogno di essere consolata, di trovare conforto tra le braccia di qualcuno che potesse capirla e condividere il suo tormento. Lucas era quella persona. Lo conosceva da poco, ma sentiva che tra loro c'era qualcosa di unico e diverso. Lui sembrava sapere cosa le servisse, anche quando l'unica cosa che le andava era di stare in silenzio, e non aveva bisogno di guardarla negli occhi – e quindi leggere la sua mente – per intuirlo.

«Capiremo di che si tratta, Kei. Te lo prometto», disse Lucas, scostandola da sé quel tanto che bastava per poterle guardare il viso. I suoi occhi di ghiaccio si spalancarono e, solo in quel momento, Keira si rese conto della lacrima solitaria che scendeva lungo la sua guancia. Lucas la raccolse con la punta dell'indice e la osservò per qualche istante, quasi fosse un piccolo miracolo.

«Kei stai... piangendo...» sussurrò.

«Solo una lacrima», precisò con un sorriso triste. «Lucas, ho bisogno di te», confessò con la voce che tremava a ogni parola pronunciata.

Lucas le prese le mani e se le appoggiò sul petto, senza mai smettere di guardarla negli occhi. «Sono qui Kei. Non ti lascerò mai sola», affermò, intrecciando le dita con le sue.

I loro sguardi restarono allacciati per un tempo infinito e, ogni secondo che passava, Keira si perdeva sempre più dentro quell'azzurro così magnetico, un colore così freddo, capace però di scaldarla fin dentro l'anima.

«Baciami, Lucas...»

Non fu sicura di averlo detto ad alta voce o di averlo solo pensato intensamente, ma Lucas lo sentì e non se lo fece ripetere due volte.

Le sue mani si spostarono attorno al viso della ragazza, circondandolo e attirandolo verso il suo.

Le loro labbra si incontrarono per la seconda volta e, attraverso quel contatto quasi magico, Lucas poté sentire ciò che sentiva Keira, vedere, attraverso i suoi occhi e il suo cuore, ciò che lei stava provando in quel momento.

Era una sensazione spaventosa e bellissima. Non gli era mai capitato prima di perdersi in modo simile in una persona. Le loro menti e i loro cuori erano così intrecciati che Lucas non riusciva più a capire quali fossero i suoi pensieri e quali invece appartenessero alla ragazza che teneva tra le braccia. Quella ragazza che voleva disperatamente proteggere e stringere, e...

I loro corpi si mossero quasi all'unisono, distendendosi sul letto in un groviglio di braccia e gambe.

I loro respiri erano uno, le loro bocche sembravano fuse, le loro mani si cercavano e si intrecciavano in modo frenetico, finché, a corto di fiato, non furono costretti a separarsi quel tanto che bastava loro per respirare.

Lucas restò imbambolato a fissare il viso di Keira. Lei aveva le guance rosse, la bocca distesa in un lieve sorriso e gli occhi così luminosi da sembrare surreali.

Il cuore gli batteva come un forsennato, lo sentiva pulsare ovunque nel suo corpo, persino nelle orecchie, e quel battito assordante, insieme a tutte le sensazioni che si scontravano nel suo animo, lo spinse al limite, fino a che la sua bocca non si aprì per pronunciare delle parole che non credeva avrebbe mai detto a nessuno.

«Credo di essere innamorato di te», sussurrò.

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