24. Risveglio - Parte 1

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Lucas si svegliò all'alba. Non fu tanto la mancanza di sonno, quanto il fatto che, girandosi nel letto, aveva sentito che Keira non era più accanto a lui. Aprì gli occhi lentamente e si guardò intorno, confuso. Di Keira nemmeno l'ombra. Dove si era cacciata?

«Kei?» chiamò, alzandosi e infilandosi i pantaloni. Aprì la porta della stanza e occhieggiò il corridoio, per controllare che non ci fosse nessuno, e poi si diresse al bagno delle ragazze. Nessuno nemmeno lì. Una sensazione di panico si fece strada nel suo petto.

Stai calmo, magari è con Amy.

Si affrettò verso la propria camera, ma vi trovò solo l'amica che dormiva sul suo letto assieme a Bianca. Di Keira nessuna traccia.

C'era qualcosa che non andava... lo sentiva.

«Amy...» disse piano, dando dei colpetti alla spalla della ragazza. Bianca aprì subito gli occhi e cominciò a mugolare.

Amy mugugnò. «Buona Biancaa...» 

«Amy!» Lucas la smosse con più veemenza e la ragazza spalancò gli occhi e lo fissò.

«Aiuto! Un uomo nella mia stanza!» emise un gridolino e si coprì il petto, fingendosi scandalizzata.

Lucas non rise, anzi, la osservò, agghiacciato, quella brutta sensazione era sempre più forte.

«Oh cielo! Che gran senso dello humor che hai!» lamentò Amy agitando una mano in aria, «ma che ore sono?» Fissò la sveglia e sgranò gli occhi. «Lucas ma sei fuori? Cioè dico... le sei?»

«Non trovo Keira.»

Amy corrugò la fronte. «Come?»

«Non la trovo, Amy! È sparita!» sbottò portandosi le mani sulla testa.

La sua amica si alzò immediatamente dal letto e Bianca mugolò di nuovo.

«Parla chiaro, Coleman», disse seria.

Fu come se una diga si fosse aperta e tutta la preoccupazione di Lucas fosse strabordata fuori. «Mi sono svegliato e lei non c'era... ho controllato in bagno e qui e... ho una sensazione di merda, Amy!» Era disperato.

«Calmati ora! Sarà andata da quel cretino di Josh, no?» ipotizzò.

Lucas scosse la testa. «Alle sei di mattina? Senza vestiti?» 

«Senza vestiti?» Amy sgranò gli occhi. «Ok, poi ne parleremo.»

La ragazza prese una felpa leggera e la infilò sopra la mini camicia da notte con cui dormiva e si avviò alla porta della stanza. Bianca le trotterellò dietro, con le orecchie basse.

«Proviamo a contattare gli altri prima di farci prendere dal panico.» Il tono di Amy era stato ragionevole, ma reso poco credibile dalla mano che tremava in modo violento sulla maniglia. «Tu credi che...?»

Lucas scosse la testa e chiuse gli occhi. Non voleva nemmeno pensare alla possibilità che l'avessero portata via. Cazzo era nella stanza insieme a lei, nello stesso letto, come aveva potuto non accorgersi di nulla?

Uscirono di fretta e furia dalla camera e andarono a bussare alla porta di Josh.

«Cosa cavolo succede alle sei del mattino?!» sbuffò il ragazzo, sbadigliando.

«Keira è scomparsa» disse Lucas, secco.

Josh diventò di tutti i colori.

«Cosa? Come? Ma che dite?»

«Zitti idiota! Vuoi svegliare "Stan la piattola"?» sibilò Amy, strattonandolo per un braccio. «Andiamo a chiamare Darren e cerchiamo di capire che cavolo succede.»

Dieci minuti dopo si trovavano nella stanza di Beth e nessuno aveva un'espressione neanche vagamente incoraggiante. A Lucas veniva da vomitare.

«E tu non ti sei accorto di niente?»

Lucas voltò la testa verso Darren, trattenendo a stento la voglia di saltargli al collo. «No, cazzo, no! Credi che sarei qui altrimenti?»

Beth prese un respiro profondo e chiuse gli occhi, Darren, invece, si morse un labbro.

«Che c'è?» domandò subito Lucas.

Cercò di esplorare le loro teste, ma al contrario di come gli succedeva con Keira, leggere i pensieri di quei due era piuttosto difficile.

«Sentite... le tre rune che mancano a Keira possono essere tracciate anche manualmente», spiegò Darren.

«E questo che diavolo significa?» sbraitò Josh, facendo avanti e indietro per la stanza.

«Significa che Keira è pronta e che, con ogni probabilità, è stata prelevata dagli adoratori di Loki.»

Lucas fissò Beth con espressione vacua. Il suo cervello sembrava non voler immagazzinare quella frase, si rifiutava di accettarne il significato.

«Com'è possibile? E poi cosa ne sai che non sono stati i vostri?»

«I "nostri" avrebbero preso Lucas, l'avrebbero risvegliato e gli avrebbero fatto fare il lavoro per cui è stato creato.»

Lucas si inginocchiò a terra e si mise le mani nei capelli, tirandosi le ciocche fino a farsi male. Era preferibile quel dolore a quello che gli stava dilaniando il cuore.

Non l'aveva protetta.

Non l'aveva salvata.

Non aveva fatto un bel niente.

«Luc...»

Amy gli fu accanto egli posò una mano sulla spalla. «Tirati su, coraggio. La troveremo.»

«E come?»

Josh si bloccò e puntò un dito contro Beth e Darren. «Ci aiuteranno loro. È tutta colpa delle vostre cazzate da setta satanica di merda e io rivoglio indietro mia sorella!»

«Nessuno fa parte di una setta satanica», puntualizzò Beth.

«Non ce ne frega un cavolo.»

Lucas scattò in piedi e fu davanti a Darren e Beth così rapidamente che lui stesso ebbe difficoltà a capire come avesse fatto. Sentiva una sorta di fuoco gelido mescolarsi al suo sangue.

«Voi ci aiuterete a trovare Keira, altrimenti vi ucciderò, sono stato chiaro?» minacciò con un tono che sembrava provenire dall'oltretomba. Era come se avesse parlato con tre voci sovrapposte.

La stanza piombò nel silenzio, mentre tutti fissavano Lucas con espressioni sconvolte.

«L-luc... la tua voce...»

Lucas si voltò verso Amy e lei fece un salto indietro.

«Oh, cazzo!»

Cosa?

«I suoi occhi brillano...» esalò Josh.

Brillano?

«Si sta svegliando», mormorò Beth, scioccata, «il guerriero di Odino si sta svegliando.»

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