21. BIANCA

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«Oddio che amore!»

Amy stava sballottando la cagnolina a destra e sinistra e quella, per tutta risposta, scodinzolava, più felice che mai.

«Come la chiamiamo?» chiese, guardando Lucas e Keira.

«Credi che ci permetteranno di tenerla? Di portarla a Roanoke?» domandò Keira con tono speranzoso.

«Perché no? Chiediamo a Keppy!» trillò Amy con il cane che le leccava la faccia.

«Oh cielo! Sporcherà tutto! Non è igienico!» esclamò Jeany, scandalizzata alla sola idea.

Quando i ragazzi erano rientrati assieme al cucciolo, la ragazza si era ritirata in un angolino della camera, dal quale occhieggiava la creatura portatrice di germi con sguardo torvo.

«Su Jeany! Non vedi quanto è carina? E poi i cani si lavano, non devono mica essere sporchi per forza», spiegò Keira, che non riusciva a capacitarsi del fatto che Jeany non morisse dalla voglia di strizzare quel gioiellino nero tra le braccia. Persino Juliet e Chloe ci stavano giocando felici.

«Se va bene a tutti i ragazzi, forse ce lo faranno tenere», suggerì Josh, che si era autoinvitato nella stanza delle ragazze non appena Keira e Lucas erano rientrati.

«Facciamogliela vedere! La adoreranno!» disse Keira, convinta.

«Allora, come la chiamiamo?» insistette Amy, pestando col piede a terra.

«Chiamiamola Splendore!» suggerì Lucas con un'occhiata furbetta a Keira.

Lei scosse la testa con vigore. «No! Splendore sono io!» Per quanto adorasse quel cagnolino, non era disposta a condividere con lei il soprannome che le aveva dato Lucas. La faceva sentire unica e speciale.

«Megan Fox!» gridò Josh, giulivo.

«Scordatelo!» esclamarono in coro Amy e Keira.

Lui si zittì, offeso.

«Rusty?», buttò lì Chloe, «era il nome del mio criceto», spiegò.

«È carino, ma è un nome maschile», disse Lucas, pensoso.

«Che ne dite di Bianca?» suggerì Jeany, sorprendendo tutti. Si era avvicinata furtivamente al gruppo e aveva toccato la macchietta bianca attorno all'occhio del cane.

«Ma se è tutta nera!» puntualizzò Amy, sollevando le sopracciglia.

Jeany non si scompose di fronte allo scetticismo di Amy. «Appunto. Le macchiette bianche la distinguono.»

«Lo trovo perfetto», concordò Keira, deliziata. Jeany aveva ragione, quel nome metteva in evidenza la particolarità della cagnolina. «Ti piace, Bianca?» chiese alla cagnetta. Questa, per tutta risposta, uggiolò, facendo roteare la coda come fossero le pale di un elicottero.

Jeany era ancora nei pressi del cane quando Bianca, in un impeto di affetto, le leccò la mano che aveva lungo il fianco. Jeany la guardò scioccata e poi si fissò il palmo, restando immobile per qualche secondo.

«Jeany?» tentò Keira, preoccupata.

La ragazza scosse la testa, si voltò di scatto e corse in bagno, chiudendosi la porta alle spalle. Poco dopo si sentì il rumore dell'acqua che scorreva nel lavandino.

«Beh, è già un passo avanti», commentò Amy con un'alzata di spalle, «di solito urla come una posseduta.»

«Allora è deciso?» domandò Josh, prendendo Bianca tra le braccia.

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