19. DISTRUZIONE - Parte 3

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Lucas la fissò, paralizzato. Ucciderla? Ma era completamente impazzita? Darren le aveva fatto il lavaggio del cervello?

«Keira, ma che stai dicendo?» cercò di farla ragionare.

Keira lo guardò. «Non è colpa tua. È il tuo destino. Tu salverai tutti dalla distruzione, eliminando lo strumento del male.»

Lucas la prese per le spalle e la scosse leggermente. «Keira, sono tutte stronzate, capito? Non ti farei mai del male e poi io non sono proprio nessuno! Non salverò nessuno, chiaro? L'unica che mi interessa salvare sei tu.»

Keira stava piangendo silenziosamente, le lacrime scendevano incontrollate lungo il suo volto pallido, mentre il suo corpo veniva scosso da piccoli singhiozzi.

Lucas ebbe l'impressione che il suo cuore fosse sul punto di spaccarsi in mille pezzi. Le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime con i polpastrelli. «Keira, io ti amo. Non puoi credere che ti farei del male.»

Quelle parole sembrarono solo aumentare la sofferenza della ragazza. «Non lo farai di proposito... È il t-tuo destino...»

«Destino un cazzo», sbottò tirandola a sé e premendosela contro il petto. «Non ti accadrà nulla, capito? Non lo permetterò mai. Mai.»

«Siete tutti delle pedine nelle mani degli dei», intervenne Darren. «Loki e i suoi seguaci hanno fatto in modo che lei venisse al mondo e gli Asi hanno creato te», disse a Lucas, «affidandoti ai loro seguaci affinché ti indirizzassero al tuo destino.»

«Sono cavolate», disse Amy, decisa. «Keira, non puoi crederci davvero. È assurdo perfino per un film di fantascienza!»

«Però queste sono vere», rispose la ragazza, indicando le rune che adornavano diverse parti del suo corpo, «e anche quello che ho visto ieri notte... l'incantesimo era completo e qualcosa stava uscendo da dentro di me!» gemette Keira, cercando di divincolarsi dalle braccia di Lucas. Lui non glielo permise. In quel momento, più che mai, aveva disperatamente bisogno di tenerla vicino a sé.

«Tu come fai a sapere queste cose, Darren?» chiese Josh con voce flebile. Si era avvicinato a Keira e le aveva preso una mano.

«Io e mia sorella Beth veniamo da una famiglia di seguaci di Odino», spiegò.

Amy si portò le mani sui fianchi e fissò Darren, accigliata. «E che cavolo ci fate qui?»

Il ragazzo sbuffò. «Siamo venuti all'istituto per controllare Lucas», spiegò, stanco. «È compito della nostra gente tenere sotto controllo l'arma finché non sarà pronta ad adempiere al suo compito.»

Lucas sentì l'improvviso impulso di alzarsi e scaraventare Darren contro il muro, per poi accanirsi sulla sua faccia. Ma di che diavolo di stronzate stava blaterando? Lucas era solo un dannato orfano, mollato davanti a un orfanotrofio, in fin di vita e con uno strano simbolo sulla fronte... oh...

Porca puttana...

«Ma non ha senso! Perché avresti detto a Keira di stare lontana da Lucas, allora? Non dovresti, che so, spingerla tra le sue braccia e sperare che la uccida?»

Le parole di Amy provocarono un brivido che scosse l'intero corpo di Keira. Lucas lo percepì, a contatto con il proprio petto, e rinsaldò la presa.

«Amy...» la avvertì.

Darren sembrò profondamente a disagio, ma non si tirò indietro, sospirò e parlò. «Non credevo che lei fosse così... Keira è solo una ragazzina, è innocente, e io non voglio che lei... nessuno ci aveva detto che sarebbe stato così», incespicò.

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