Luna si guardò attentamente negli occhi, attraverso il suo riflesso, determinata e pronta per una nuova giornata. Il nonno le aveva dato, la sera prima, alcune avvertenze su come vestirsi, come comportarsi con i professori, collaboratori scolastici, compagni di classe senza rivolgere la parola a quelli di sesso maschile, solo ripensare al discorso che le aveva fatto, la fece sorridere essendo sicura che l'ultima avvertenza l'avrebbe infranta, non aveva senso. Apri l'armadio prendendo le prime cose che le capitarono a tiro, stando attenta alle parole di suo nonno, si guardò allo specchio con un espressione soddisfatta - Credo che non darò nell'occhio - pensò sistemandosi la frangetta. Prese lo zaino, preparato il giorno prima, che era sulla sedia girevole, si diede un'ultima occhiata soffermandosi sul fondo schiena, non era troppo vistoso. Scese le scale fermandosi quando notò lo scricchiolio del penultimo scalino, ci ripasso alcune volte sopra per essere sicura della sua supposizione - Nonno il secondo scalino è rotto! Lo aggiusto? - chiese entrando in cucina pronta per una sostanziosa colazione - Non ti preoccupare ci penso io - rispose jack piazzandole un piatto di pancake con sopra dello sciroppo d'acero - Mmm.... colazione all'americana, cosa mi stai nascondendo? - domandò addentando il primo pezzo, mugugnando di piacere quando senti lo sciroppo scendere giù per la gola - Ti piace vero? - le chiese sedendosi difronte a lei, con una tazza di caffè - Non mi corrompere, perché lo scalino scricchiola? - disse infilandosi altri bocconi - Lo posso sempre aggiustare io, mentre tu stai a lavoro - continuò tra un boccone e l'altro, al suono di quelle parole, suo nonno, iniziò ad agitarsi cacciando, dal suo repertorio, ogni scusa plausibile - Tranquillo volevo farti solo un piacere, non c'è bisogno di comportarsi in questo modo - mormorò prendendo il bicchiere pieno di succo d'arancia, che era alla sua sinistra - Su forza, andiamo a scuola - suo nonno la prese per i braccio e la trascino fuori di lì - Ma... ma... non ho ancora finito! - protestò lei guardando disperata la sua adorata colazione allontanarsi - Un'altra volta! - disse Jack spingendola in auto chiudendole la portiera in faccia, Luna guardò suo nonno leggermente preoccupata dal suo comportamento insolito, anche quando accese la radio alzando di molto il volume. Guardo fuori dal finestrino è l'unica cosa che pensò per l'intero viaggio fu' atteggiamento sospetto di suo nonno, già il fatto che le aveva preparato una colazione diversa dal solito non era un buon segno. Si era solo offerta di aiutarlo, cosa le nascondeva? Scosse la testa, si stava facendo troppi film e si stava impressionando facilmente .
I nonno parcheggiò sul ciglio della strada, Luna guardo l'edificio e alcuni studenti, che stavano entrando prima del suono della campanella, prese il fogliettino su cui erano scritte le lezioni e le ore buca. Prima di scendere dall'auto suo nonno la fermo - Prima che vai, voglio che tu prenda questo - disse porgendole un telefonino - Finalmente! Me ne hai preso uno! - esclamò prendendolo per guardarlo meglio - C'e segnato solo in mio numero, se succede qualcosa chiamami - disse - Non per qualcosa, uno più moderno no eh? - domando Luna scendendo dalla macchina - Attieniti a quello che ti ho detto, ci vediamo dopo - disse prima di partire - Ma è un Nokia! - urlò per farsi sentire - Ah, la gioventù - disse, a qualche metro di distanza, Jack fra se e se - Questo coso non si distruggerebbe nemmeno se ci passasse una macchina sopra - continuò a mormorare, sospirò andando per la sua strada, con il telefono antiquato in una mano e nell'altra i suoi orari. Si guardò a torno notando i presenti lanciarle strane occhiate, percepì le aure di molti lupi e non, abbasso la sua per non destare sospetti e continuo a camminare verso l'entrata. L'istituto non le sembrava cosi male, l'aria di settembre si era iniziata a sentire, un pò di vento si era alzato, non era violento, le foglie degli alberi si erano iniziate a ingiallire. Il nonno le aveva ordinato, che se qualcuno che avesse chiesto della sua vita privata, dovevano sapere che era una semplicissima ragazza di campagna venuta dall'estero, come accadde nel centro commerciale le persone iniziarono a confabulare tra di loro, Luna sospiro esasperata ascoltando dei commenti di poco gusto e pregò, mentalmente, prego la Dea Selene sperando che la giornata passasse liscia.
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Sola nella foresta della luna
WerewolfSolo la foresta può essere la casa di un lupo. Nessuno può essere graziato dalla vita. Vendetta, distruzione e morte. Cosi iniziano i ricordi di una giovane ragazza. Per proteggerla, qualcuno o qualcosa cancellò i ricordi della sua vita e della tra...