Quella si, che era una cosa che non si aspettava. Sfidare la luna. La dea. Che amico-nemico che aveva. Xavier era un folle. E lui le dava pure ragione. Incredibile. Doveva mettere in ordine i pensieri, lui aveva lottato contro il legame per una questione di orgoglio e ora si trova con un rapporto cosi inclinato che era quasi impossibile da recuperare. Come dargli torto a Evangeline. Era stato plagiato dai anziani del suo branco, manipolato, avevano manipolato un povero ragazzino di dodici anni. Dalla morte della madre, che era l'ultima figura genitoriale che gli era rimasta, gli anziani del branco Atena gli avevano messo in testa idee assurde e ora si stava scrogiolando tra i continui rifiuti della compagna predestinata. Stavano patendo entrambi e Xavier si era reso conto di aver perso veramente Evangeline solo quando aveva abbandonato il suo branco, li che la realtà gli si era palesata in faccia. Dopo la discussione avuta alla sua casa branco, il giorno dopo la festa, Xavier aveva mandato in esilio tutto il consiglio, cosi che avesse avuto il controllo assoluto del branco. Niente più cospirazioni contro di lui. Contro la sua credibilità da alfa. E contro la sua compagna. Evangeline era l'unico suo obbiettivo. Il suo cuore.
Era passata un settimana da quelle confessioni. Una settimana abbastanza tranquilla, troppo tranquilla. Facendo un recap, Luna non era ancora riuscita a far avvicinare l'amica a Xavier, che sospettava qualcosa, come poteva darle torto in fondo. Si era troppo sopravvaluta, lei che guariva due cuori infranti? Lei che da un giorno all'altro si era ritrovata ad appartenere a un altra persona? E' che effettivamente non sapeva manco lei come funzionasse. Era un ipocrita, una ipocrita bugiarda. La sua relazione non stava andando a gonfie vele, anzi, erano proprio sgonfie. Da quando c'era stato l'attacco alla casa branco che non aveva ne visto ne sentito Alexsander. Aveva scroccato qualche informazione da Sasha, quel che poteva, senza andare dritto al punto. Era dura ammetterlo, ma le mancava. Però non voleva darlo a vedere a nessuno. Doveva e voleva mantenere la maschera di indifferenza. Sbuffò frustrata - Che ti prende lupacchiotta? - guardò di sottecchi il ragazzo affianco a lei - Sto cercando di capire quale altro gesto romantico potresti utilizzare con Eva - disse, spiegando solo uno dei tanti complessi che le frullavano in mente. Xavier la tozzò leggermente con la spalla - Non sei brava a mentire - disse scherzosamente, lei scosse la testa alzando un angolo delle labbra. Xavier uno, Luna zero. Effettivamente era lui che l'aveva scoperta per primo, lui rimaneva nel angolo analizzando gli altri e quando aveva le prove attaccava e con lei, era stato un gioco da ragazzi per via del suo temperamento - Hai dato a Eva il mazzo di fiori? - - Certo - Luna assottiglio lo sguardo verso il ragazzo - Che fai fatto!? - - Niente - disse iniziando a fischiettare. Lei si stizzì - Xavier - lui roteò gli occhi la cielo - Va bene! Ho solo avvertito un ragazzo che la stava importunando, mentre le stavo portando i fiori e lui era li - lei incrociò le braccia al petto - Fammi indovinare. Immagino che questo povero malcapitato le stava chiedendo qualcosa del tutto innocuo, vero? - lui alzò le mani in segnò di difesa - Le stava chiedendo il numero! Io ho prevenuto eventuali molestie - - Che fine ha fatto questo disgraziato!? - - Ah Luna! Non ti preoccupare degli sconosciuti che non vedrai mai - lei spalancò gli occhi - E' vivo almeno? - - Certo! Mica sono un mostro! - Luna alzò un sopracciglio incitandolo a parlare - E' vivo, con qualche osso rotto, ma é comunque vivo - lei strinse la mascella. Come era possibile? Come era possibile che la gelosia di quel ragazzo arrivasse a qual punto? Per cosi poco poi - Potevo fare di peggio, è stato un ragazzo fortunato - continuò a giustificarsi annuendo tra se e se, come se le avesse letto nel pensiero. Sospirò affranta, esasperata, disperata, non ce la poteva fare con quel ragazzo. Era la quinta volta che lo faceva. Aveva consultato le miglior telenovela, aveva letto una quantità irrisoria di riviste per ragazzine, aveva letteralmente mandato il grande Jack Wood a comprare quelle riviste, che perfino si era preoccupato per la sua di relazione con Alexsande. E lui rovinava tutto. Si passò una mano in fronte - Xavier! Capisci che non questo tuo comportamento non andremo da nessuna parte - lei fece spallucce - Nei dark romance funziona - Luna spalanco la bocca, non poteva credere a ciò che aveva sentito - Noi non siamo in un fottuto dark romance! - - Ma funziona - - Chi ti dice che sta funzionando? - - Lei - la convinzione di quel ragazzo provoco una risata trattenuta da parte della ragazza - Veramente! L'altro giorno lo vista nel corridoio un po' spaesata e lo accompagnata in classe. La dovevi vedere, mentre stringeva i libri al petto e schiacciava il seno facendolo uscire dalla scollatura, era palesemente un invito! - lei scosse la testa - Io credo semplicemente che era terrorizzata da te - - NAHHH - - Perché non sei più gentile? Come hai fatto con me, sembravi un altro ragazzo - lui rimase a fissarla per un po', forse valutando le sue parole. Stavano camminando tra i corridoi, deserti a quell'ora, Luna si appoggiò a un armadietto prendendo il telefono dalla tasca per controllare l'ora, attirando a se lo sguardo del giovane - Nokia? sul serio Luna - lei roteò gli occhi al cielo, ancora con quella storia? Era mai possibile che interessasse a chiunque - Qual è il problema?- lui alzò le spalle - Sai credevo che la nipote del grande Jack Wood fosse più tecnologica - lei alzò un sopracciglio - Sei proprio un dilettante - - Io? - lei fece una smorfia - Lo hai capito o no, in quale situazione mi trovo? - lui annuì - Questo coso che vedi, non è rintracciabile, solo messaggi sms e chiamate, niente internet - disse prendendo il piccolo telefonino tra due dita, portandolo leggermente in avanti, facendolo ondeggiare - Sei semplicemente una boomer - disse schietto, lei sospirò, mettendo il telefono in tasca. Lui la fermò prendendoglielo dalla mano, digitando qualcosa su di esso - Heii! Che stai facendo? - Xavier alzò l'indice per farla zittire, mentre si faceva i pochi affari della ragazza - Hai veramente solo il numero di Sasha e di Jack? - lei alzò le spalle, non le importava più di tanto, si trovava molto di più a parlare face to face con le persone che attraverso uno schermo. Lui fece una smorfia - Hai anche il mio numero, per qualsiasi cosa puoi chiamarmi - disse lanciandoglielo, lei lo afferrò con uno scatto fulminio - E' molto gentile da parte tua - ammise, lui scollò le spalle - Soprattutto se quel qualcosa è Eva - disse non sentendo una parola di gratitudine della ragazza, lei sorrise, era meglio cosi, se no avrebbe rischiato di alimentare il suo ego smisurato. Una figura minuta spuntò da un angolo, strabuzzò gli occhi vedendo i due ancora insieme, per l'ennesima volta. Cercò di tenere lo sguardò alzo mentre si avvicinava, ma sembrava quasi impossibile mentre si avvicinava al suo vecchio alfa, quindi sposto la sua attenzione sull'amica - Heii! Cosa ci fate ancora insieme voi due? - voleva sembrava apatica ma la punta di gelosia nel suo tono di voce, non passò il osservata all'alfa del branco Atena. L'angolo delle sue labbra si alzò in un mezzo sorriso - Gelosa tesoro? - la sua sfrontatezza face irritare Evangeline, era appena uscita dall'aula e non poteva di certo ammettere che li stava effettivamente cercando, vedendo i continui ritardi di Luna a lezione - Per niente - si mise subito sulle difese, spostò lo sguardo verso l'amica per trovare la prima scusa che le passasse per la mente per andarsene da li, con lei, l'influenza del ragazzo poteva compromettere il suo giudizio nei suoi confronti - A me sembra che sei gelosa - un sorriso beffardo gli si stampo in volto, lei sospirò, pensando a quello che le aveva fatto patire negli ultimi giorni. Aveva fatto scappare qualsiasi essere di sesso maschile che era intorno a lei. Pure gli animali. Ora ci mancasse che lo facesse anche con le donne - Hai già rovinato il mio rapporto con Daniel e con chiunque si avvicinasse a me, adesso voi rovinare anche quello che ho con Luna? - incrociò le braccia al petto, voleva usare un tono accusatorio, ma sembrò più una supplica, una supplica disperata - Tu e quel coso non avevate nessuna relazione - disse, freddo come il ghiaccio, Luna guardo di traverso il ragazzo, incitandolo ad un atteggiamento diverso, come gli aveva consigliato. Come aveva fatto con lei. Lui in risposta roteò gli occhi al cielo, la sua gelosia non permetteva grandi compromessi - Mi dispiace, ma tu sei solo mia, tesoro - sforzò il suo miglior sorriso, mentre le si avvicinava e prendeva una ciocca di capelli attorcigliandosela tra le dita. Sembrava più un maniaco che cercava di convincere la vittima che non lo fosse. Evangelina lo guardò di sottecchi. Era abituata a tutt'altro comportamento, non a quello, qualsiasi cosa fosse - Cosi mi spaventi- disse allontanandosi leggermente, quello che poteva, visto che sti trovava tra una montagna e gli armadietti. Lui spalancò gli occhi, cercando di mantenere un espressione pacifica, lasciandola scivolar via. Lanciò uno sguardo furtivo a Luna, lei le fece cenno di lasciarla stare, forse non era giornata. Ma alla fine, il legame doveva spingerli in qualche modo l'uno all'altra? Ma quando Xavier riposo lo sguardo sulla compagna, quella lampadina nel suo cervello di accese - Scusa - sussurrò lui, a testa china per non guardala negli occhi. Faceva troppo male sentirla parlare così. Comportarsi in quel modo. Come poteva biasimarla in fondo. Anche lui, avvolte, aveva paura di se stesso. Di ciò che poteva fare. E se ne stava rendendo conto solo in quel momento, mentre vedeva nuovamente la sua compagna scivolarle tra le mani. Evangeline scattò verso il ragazzo, cosi veloce che fece preoccupare i due. Era una parola, una parola che non aveva mai sentito pronunciare in quel modo da quel ragazzo, dopo tanti anni, dopo tutto quello che avevano passato, le sentiva - Ripetilo - fece un passo verso di lui, sembrava supplicarlo, anzi era esattamente quello che stava facendo. Lui aggrottò le sopracciglia, alzando leggermente lo sguardo su di lei, vide nei suoi occhi la nostalgia, dolore e angoscia - Scusami Eva - sussurrò lui, preoccupato dall'atteggiamento della ragazza, non sapeva come comportarsi, in quel momento. Lei gli incorniciò il viso tra le mani, Xavier strabuzzò gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, erano secoli che non sentiva il tocco della sua compagna su di lui, e voleva fermare il tempo. Avrebbe voluto morire sotto a quelle soffici mani, fatte di seta e spine, era così bello e mortale - Ancora - sussurrò lei, lui spostò lo sguardo verso Luna, che lo incitava con un gesto della mano, con un sorriso stampato in faccia, mentre camminava a gambero per allontanarsi e dargli un pò di privacy. L'aria si era così caricata di tensione, tensione soprattutto sessuale, da parte di lui, che la stava soffocando, era di troppo. Xavier riporto di nuovo lo sguardo sulla compagna - Eva - sussurrò. Voleva saltarle addosso, bramava farlo. Era il momento? Ovviamente no. Chiuse gli occhi inebriandosi del suo dolce profumo di rose, le prese le mani tra le sue, non volendo che quel contatto finisse. Allungò il collo cercando di baciarla - Perché? - domandò, Xavier si blocco aprendo gli occhi e affogando nelle sue iridi color cioccolato, trovando un vortice di emozioni, per lo più negative provocando una morsa al cuore non decifrabile - Perché solo ora dopo tutti questi anni? - sussurrò ancora una volta, lui non rispose era pietrificato. Lei si liberò dalla sua presa, lasciando un vuoto tra di loro, un vuoto gelido. Non si era resa conto di aver superato quella linea immaginari che si era imposta - Io vado - disse trovando più interessante il pavimento, indicando la direzione in cui l'amica era scappata per lasciarli da soli. Lui non si mosse, ma Evangeline sentiva i suoi occhi penetrarle la schiena mentre le gote della ragazza si infiammavano, anzi avevano preso fuoco, fuoco e fiamme. Era dura ammettere che aveva ceduto al legame, con una parola. Non avrebbe seguito l'amica, in quel momento doveva mettere il suo cuore in pace, si sarebbe chiusa nel bagno per riuscire a stare da sola, non avrebbe fratto retrò front per catapultarsi sul suo compagno predestinato. Doveva aspettare, anche se sarebbe bastato poco, anzi pochissimo, a farla ritornare tra le braccia di lui. E' questo Xavier lo sapeva, fin troppo bene. Ma il suo tentar di cambiare nei suoi confronti, la stava incuriosendo, voleva rivedere il vecchio Xavier, quello con cuoi ha passato i momenti belli, prima della scomparsa della madre. Quando l'avrebbe rivisto, li avrebbe ceduto al loro legame.
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Lupachiotti e lupachiotte! Come state?
Quest angolo della storia l'ho voluta dedicare ad Evageline e Xavier, se la meritavano infondo!
Forse si meritano addirittura in intera novella! Chi lo sa... 🤭🤭🤭
Spero che vi sia piaciuto <3
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Sola nella foresta della luna
WerewolfSolo la foresta può essere la casa di un lupo. Nessuno può essere graziato dalla vita. Vendetta, distruzione e morte. Cosi iniziano i ricordi di una giovane ragazza. Per proteggerla, qualcuno o qualcosa cancellò i ricordi della sua vita e della tra...