Luna si appoggiò al cornicione della porta, alzando un sopracciglio vedendo suo nonno intento a leggere un libro, che non aveva mai visto in giro per la casa - È ora di andare a scuola - da quando i ruoli si erano invertiti, era lei quella sempre in ritardo non lui pensò - Aspetta un attimo - la nipote alzò gli occhi al cielo, solo quelle tre parole le fecero capire che ci avrebbe messo una più di vita, guardò l'orologio sbuffando quando vide che erano fuori della tabella di marcia, era la prima volta che non la rispettavano. Se fosse stata lei a fare una cosa simile l'avrebbe fucilata. Prese telefono messaggiando Sasha, per dirle che stava facendo tardi e che cercava di fare il prima possibile, mentre le sue amiche erano già sul posto.
Sasha sorrise posando il telefono in tasca mentre meditava su uno dei piani che aveva escogitato, Evangeline la guardò sospettosa, forse il suo ragazzo l'aveva fatta impazzire definitivamente pensò. Su di lei sentì una stana sensazione sulla su schiena, qualcuno aveva gli occhi dritti su di lei, si guardò in torno è vide Xavier a pochi metri da lei, incrociò il suo sguardo tagliente. La piccola omega si girò, inizialmente, indietro per capire chi o cosa stava guardando, ma si rese ben presto conto che il suo obiettivo era lei, deglutì rigirandosi mentre lo sguardo di lui non perdeva un suo movimento. Aveva i pugni serrati, le nocche bianche e la mascella stretta, Evangeline si irritò e si spaventò, cosa voleva ancora da lei. Ora non faceva più parte del suo branco, aveva trovato la libertà in quello dei Forester, era sicura che ci fosse lo zampino di Luna, meglio per la sua incolumità. Lui non poteva più giocare con lei, non la poteva più toccare e non poteva più spezzarle il cuore e ingannarla a suo piacimento, non più. Sostenne il suo sguardo sapendo che gli avrebbe dato fastidio, nessuno lo guardava negli occhi, veramente, erano tutti intimoriti, ma aveva imparato qualcosa dalla sua amica, doveva combattere i suoi demoni fino alla morte. E dopo anni di prese in giro era pronta.
Sasha notò lo strano scambio di sguardi tra i due, prese il polso dell'amica e l'allontanò, volendo evitare un imminente scontro la branchi, Xavier non era un tipo molto loquace, soprattutto con chi lo sfidava, e ora che non aveva più il suo giocattolo preferito avrebbe usato qualsiasi scusa per scattare.
Scarlett si avvicinò al loro, vedendo la mora non demordere - Eva non tirare fuori gli artigli - le prese la testa staccando definitivamente il suo sguardo da quello dell'Alfa, vide una lacrima sulla sua guancia e con il pollice la tolse - Sei forte... - Evangeline annui, ripensando a quello che aveva passato, e ancora peggio era staccarsi dalla famiglia, per cambiare branco aveva dovuto abbandonare tutti, non era obbligata a non parlare più con i genitori ma erano direttive di Xavier e i suoi erano costretto ad ascoltarlo essendo l'alfa. Ma prima o poi sarebbe riuscita a parlare con i suoi genitori, ci sarebbe voluto un pò di tempo.Dopo una ventina di muniti, la macchina con texsture militare parcheggio vicino al loro, le lezioni erano già iniziate e adesso erano costrette ad entrare alla seconda ora. I finestrini si abbassarono scoprendo la figura di Luna e di Jack. Sasha si fiondò vicino al finestrino, seguita dalle altre due, pronta ad attuare il suo piano - Salve nonno di Luna - iniziò a parlare come una bambina innocente, il problema era che la ragazza fosse più che maggiorenne. La castana si voltò verso di lei sconcertata dal suo tentativo di convincere in qualche modo il suo tutore - È un piacere conoscerla, sono Sasha Forester non ché la migliore amica di vostra nipote, loro - indicò le compagne dietro di lei - Sono Evangeline Müller e Scarlett Schumacher - Jack le sorrise - È un piacere - la nipote lo guardò con ansia - Luna le avrà sicuramente parlato di sabato, ma volevo chiederle se potesse venire a dormire da noi, sa le feste sono stancati - face gli occhi dolci unendo le mani, Luna deglutì con gli occhi sbarrati. Quella era una novità anche per lei, se il giorno prima suo nonno era contrario a una festa figuriamoci a dormire a casa di sconosciuti. Si sporse in avanti per vedere il volto di suo, stupendosi nel trovarlo con un sorriso stampato in faccia - D'accordo - sua nipote divenne sospettosa e sorpresa della sua risposta. Perché con lei aveva fatto tante storie? Forse il suo discorso l'aveva fatto ragionare? Non credeva, non era il tipo di cambiare pensiero cosi tanto in meno di ventiquattro ore - Ma - continuò aggiustandosi il capello da cowboy che aveva indossato, quella mattina - Promettetemi che controllerete Luna ogni minuto, voglio una telefonata ogni ora intesi? È come se vi affidarsi la mia stessa vita in mano. Posso fidarmi del branco Forester, vero? - guardò negli occhi la giovane bionda che stava iniziando a sudare freddo. Sapeva che stava recitando una parte, e sapeva anche che lo aveva riconosciuto dal momento che aveva abbassato il finestrino - Non sì preoccupi sua nipote è in buone mai! - disse la trascinandola fuori dall'auto, mentre lui le salutandole guardandole entrare nell'istituto. Il sorriso di Jack si spense quando sparirono dalla sua vista, il giorno prima, quando Luna si era assentata da casa, aveva colto l'occasione per parlare con Aron Forester, senza scendere nei dettagli e pregandolo di non affettare le cose con sua nipote è suo figlio, mantenendo nascosta la sua vera identità e mettendo le cose in chiaro fin da subito.
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Sola nella foresta della luna
Hombres LoboSolo la foresta può essere la casa di un lupo. Nessuno può essere graziato dalla vita. Vendetta, distruzione e morte. Cosi iniziano i ricordi di una giovane ragazza. Per proteggerla, qualcuno o qualcosa cancellò i ricordi della sua vita e della tra...