Si svegliò di soprassalto dal letto, la fronte gocciolava. Iniziò a guardarsi in torno spaesata, la stanza era immersa nel buio. Alzò gli occhi al cielo buttandosi all'indietro e affondando la testa nel cuscino, quest'ultimo se lo porto al volto cercando di reprimere un urlo di frustrazione.
Dopo quello che era accaduto in mezzo al bosco, erano tornati tutti alla casa branco. Non solo fu' costretta a passare un'altra notte lì, ma dovette dormire con la supervisione di Alexsander e Axel, mentre si lanciavano occhiate di fuoco. Perché poi? Ovviamente avevano notato lo strano atteggiamento che aveva avuto la creatura, Jack aveva mandato il suo giovane protettore a sorvegliarla, ma ovviamente la gelosia di Alexsander si era fatta sentire e a quel punto poté dire addio al suo desiderio di rimanere sola e in pace, soprattutto in pace. Era l'alba, di un martedì, non voleva alzarsi, ma ora mai aveva perso il sonno. Si rigirò più e più volte nel suo letto, era nervosa, non sapeva se era il carico di emozioni che aveva provato i giorni prima o era altro. Prese il telefono dal comodino affianco al suo letto - Perfetto sono le cinque del mattino, e adesso che faccio? - diede voce ai suoi pensieri. Sbuffò immergendo, nuovamente, la testa nel cuscino. Di malavoglia si alzò con l'intento di andare in cucina per mettere qualcosa sotto i denti. Scese lentamente i gradini, cercando di non far rumore.
Era certa che suo nonno si trovava, ancora, nel mondo dei sogni. Aprì il frigorifero infilandoci la testa all'interno, gli occhi vagavano tra gli scaffali in cerca di qualcosa che la soddisfacesse il suo umore, arrivando a una conclusione, bisognava fare assolutamente la spesa. Luna sbuffò non trovando nulla a base di cioccolato, afferrò una mela.
Esci fuori di casa diretta sul retro dell'abitazione. Dondolò sull'amaca ammirando l'alba, masticando lentamente la mela. L'aria frizzante della mattina le solleticò il naso, spostandole qualche ciocca di capelli davanti al viso. Era tutto cosi tranquillo quel luogo, ma sapeva tristemente il motivo. Chissà se qualcuno del suo branco poteva essere ancora vivo, da qualche parte, nel mondo. Chiuse gli occhi nella speranza di ricordare qualche volto, per qualche amara consolazione. Un fruscio di troppo le passò a canto - Da quando così mattiniera? - domandò scherzosamente una voce, sul volto di Luna spunto un sorrisetto - Sono solo in sovrappensiero - gli lanciò un'occhiata mentre si avvicinava a lei - Cos'è che ti tormenta? - Jack si accomodò sulla panchina difronte alla nipote separati da un tavolino. Era mattino presto e suo nonno era già pronto per affrontare la giornata, con maglia a maniche lunghe nera e pantalone cargo verde militare - Solite cose - il protettore sposto lo sguardo dalla tazza alla nipote - Dimmi la verità Luna - la canzonò lui - Voglio sapere cosa vi siete detti alla riunione - ammise con troppa enfasi, era ciò che si era chiesta per due giorni di seguito. Lui scosse la testa in segno di negazione, non glielo avrebbe detto mai - Dovresti stare lontana da questa questione - - Ma io sono l'...- venne interrotta dallo sbattere la tazza sul tavolo - La migliore, si, lo so Luna. E per questo che non voglio che t'immischi - volle controbattere ma venne fulminata con lo sguardo - Cosa sarebbe successo se avessi preso il controllo? - lei deglutì, spalancando gli occhi, non ci aveva pensato, anzi non era manco un opzione per lei - Sei stata coraggiosa, hai rispettato il codice, complimenti - si interruppe per bere ancora un sorso - Ma se ti avessero scoperta non avrei saputo come - Luna aggrottò la fronte - Spiegare a loro chi io sia? - lui alzò l'angolo delle labbra - Come eliminare chiunque sapesse della tua vera identità - uno sguardo amaro si posò su di lui - Quando potrò essere libera? Veramente - Jack chiuse gli occhi pesando le parole della nipote - Quando sarò certo che il clan Black Blood non sia più un problema - sospirò appoggiandosi allo schienale della panchina - Ho dovuto allentare la corda solo quando Alexsander aveva annunciato di aver trovato la sua compagna predestinata, ovvero tu - - Dovuto? - annuì - Che mi piaccia o no, lui e il tuo compagno e se avessi continuato a nasconderti non sarebbe passato molto che ti rapisse - lei aggrottò le sopracciglia - Luna non fare quella faccia, lo sai benissimo, hai studiato, il legame prende sempre il controllo prima o poi, anche se cerchi di respingerlo - rimasero in silenzio ancora per un po', l'unica compagnia era il cinguettio degli uccellini che si stavano risvegliando. Jack si porto una mano sulla gamba, dove si trovava la tasca più grande del cargo, estrasse un piccolo libricino o per meglio un grimorio. La copertina in cuoio con in rilievo un disegno di quello che sembrava una dea, portava le mani in alto come se sorreggesse la luna piena in cielo - E per questo che ti ho allenata cosi duramente negli anni e continuerò a farlo - lo appoggiò sul tavolo allungandolo verso la direzione della ragazza -L'ho trovato in soffitta, è un po' impolverato ma credo che ti aiuterà a capire meglio come funzionano i tuoi poteri - Luna lo prese tra le mani, soffiandoci sopra, alzando un piccolo cumulo di polvere - Come è possibile che dopo anni riesci a trovare novità in questa casa? - sorrise amara, poteva capitarle tra le mani molto prima, a quel punto pensò che avrebbe dato anche lei un occhiata in quella soffitta, lui scollo le spalle - E' una vecchia casa. E' stato l'unico edificio, più o meno, a rimanere in piedi durante quel giorno. I cacciatori raserò tutto al suo - - Perché non ricordo niente - mormorò lei, lui assottiglio le labbra il un alinea - Devo accompagnarti a scuola - si alzò e rientro nella piccola casetta, lasciando interdetta la ragazza.
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Sola nella foresta della luna
Hombres LoboSolo la foresta può essere la casa di un lupo. Nessuno può essere graziato dalla vita. Vendetta, distruzione e morte. Cosi iniziano i ricordi di una giovane ragazza. Per proteggerla, qualcuno o qualcosa cancellò i ricordi della sua vita e della tra...