||Capitolo 20||

4.2K 268 11
                                    


- Mi fai male Sasha! Potresti fermarti per un secondo? - la bionda si giro di scatto guardando l'amica, quello che aveva visto nella serra l'aveva messa in allarme, la tensione che si respirava là dentro era asfissiante e lei ci era entrata per qualche secondo. Stavano girando per i corridoi senza meta, ma questo Luna non lo sapeva, sperava che in quella semi corsa che stava facendo le balenasse qualcosa in mente da usare come scusa. Poso lo sguardo sul polso della mora, che era diventato rossastro - Scusami, non volevo - non si era resa conto di quanto forte l'avesse stretta, Luna scosse la testa, sapeva che in pochi minuti sarebbe sparito, per via della guarigione accelerata - Cosa c'era di tanto urgente? Stiamo correndo da un po' - Sasha si morse l'interno della guancia nervosamente - Allora? - insistette incrociando le braccia al petto, voleva sapere qual era il piano per fronteggiare gli attacchi, lei poteva essere d'aiuto, un grande aiuto. Ne aveva abbattuto uno da sola, perché escluderla? Luna sbatta velocemente il piede a terra aspettando una risposta. La bionda si guardò attorno, intravedendo tra le numerose finestre l'il nido del branco, dove i bambini stavano giocando nel porchetto apposito, le si accese una lampadina in testa, sorrise alla ragazza - Luna piccolo fiore di loto - disse assumendo improvvisamente l'atteggiamento del padre, lei alzò un sopracciglio. Che le stava prendendo? si domandò, guardando l'amica con il sorriso angelico - C'è bisogno del nostro aiuto al nido - disse aprendo le braccia prima di avvinghiarsi al suo - E' so benissimo che tu sedi brava - continuò trascinandola ancora, Luna aggrottò la fronte - Ma io non sono mai stata con i bambini - dischiarò, Sasha le continuò a sorridere - Sono sicura che te le caverai molto bene, dopo tutto sei destinata a diventare la luna di questo branco - la ragazza alzò gli occhi al cielo sentendo le ultime parole, avrebbe aiutato l'amica di certo, ma non perché secondo lei aveva un senso materno innato per via del suo "compito di futura luna" e quindi doveva essere brava.

Arrivarono di fronte a una grande porta di legno, da dove provenivano una moltitudine di schiamazzi, era decorata da disegni che rappresentanti fiabe della Disney, e in parte prendeva anche un po' di parete. Sasha bussò per cortesia prima di entrare nei nido. Percorsero un lungo corridoio, tutto decorato e con colori molto accesi, lungo le pareti erano posizionati gli appendi abiti all'altezza dei bambini, ognuno aveva la propria targhetta a segnare il proprio posto, sopra cappotti e capelli, sotto le proprie scarpe e borse. I loro passi scricchiolavano sul parchè, coperti dal schiamazzare dei bambini, passarono davanti ad alcune vetrate di aule o aree di ricreazione, dove i piccoli scrivevano e disegnavano o per meglio dire scarabocchiavano ovunque ma difficilmente sul foglio davanti a loro, Luna sorrise teneramente non avranno avuto più di qualche anno. La bionda la tirò qualche aula più avanti ed entrò in quello che doveva essere un ufficio sulla destra, era molto illuminato ma non aveva i colori di prima, i mobili erano antichi e in legno scuro. Una signora stava armeggiando con delle scartoffie, prendeva e riponeva i raccoglitori nei grandi scaffali della libreria, quasi agitata per via della quantità - Siamo venute a dare una mano! - esclamò la bionda, interrompendola nel suo da farsi, la signora alzò lo sguardo nella loro direzione, aveva i   capelli bianchi raccolti in uno chignon basso, portava una camicia con sopra un cardigan rigorosamente nero è una gonna lunga a metà polpaccio, dove si intravedevano i calzettoni e in mocassini. Rivolse un tenero sorriso, alla bionda, facendo risaltare meglio le rughe sul viso,  poi posò lo sguardo su Luna e si ricompose meglio, prima di ripassare nuovamente lo sguardo su Sasha - A cosa devo l'onore? - domandò mettendosi difronte a loro con le mani intrecciate davanti, da lì si poteva notare meglio la bassa statura, forse accentuata dalla vecchiaia, molti anni di vecchiaia - Siamo venute  a dare una mano! - rispose sorridente la bionda, la vecchia alzò in sopracciglio, non stava capendo a cosa si riferisse la binda, per una volta al nido erano al completo - Una mano - ripeté lentamente, passando lo sguardo sospettoso sulle ragazze, la bionda mino un "per favore" con le labbra, lanciando occhiate sfuggenti all'amica dietro alle spalle, che attendeva nervosamente sul da farsi. Dopo qualche secondo di silenzio l'anziana sopirò - Va bene - disse, superandole andando verso la porta - Grazie, tata! Cosi la futura luna, può allenarsi a gestire piccoli pargoli! - esclamò la bionda, seguendo a ruota la vecchia donna fuori dal ufficio, ottenendo delle occhiatacce dall'amica per l'ultima frase - Ah, la futura luna? Alexsander ha trovato la compagna? - domandò la vecchia voltandosi, mentre la bionda annuiva, guardo Luna esaminandola meglio - La dea gliela creata apposta a quanto vedo e pensavo che avrebbe sposat...- - Sposato la propria compagna predestinata - la interruppe bruscamente la Sasha, lei la guardò storta per un momento, ma capi la ragione ben presto, annui soltanto continuando a camminare per i corridoi del nido. Arrivarono nel area di svago esterno guidate, da quella che ora mai aveva capito Luna, dalla direttrice del nido oppure come preferiva chiamarla Sasha, la tata di tutte le tate. La vecchia signora aveva accudito la tre generazione di licantropi all'interno della casa branco da nonno, al padre di Alexsander e persino lui. Era uno dei licantropi più longevi del branco, Luna era a conoscenza della loro longevità, ovviamente grazie a gli studi e insegnamenti di Jack. I bambini scorrazzavano nel area ricreativa - Allora guarderete per un po' questa calasse, mi raccomando sono un po' tremendi - - Oh ma che sarà mai tata! Nessuno può essere più tremendo di quanto fossi io! - esclamò beffarda la bionda, prendendo sotto braccio Luna e con un gesto veloce della mano indicò alla tata di andare, quest'ultima sospirò - Nessuno era come te - disse prima di andarsene, facendo sorridere al bionda che trascinava l'amica vicino alle piccole pesti. Sasha li richiamò in gruppo per farli giocare a ruba bandiera tra loro, cosi da averli tutti sotto controllo. Luna si guardò attorno, nella direzione della serra, si semi intravedeva in lontananza - Non usciranno da li per molto - le urlò l'amica, lei si morse l'interno guancia, voleva sapere, doveva sapere, ma si arrese a quella condizione. Era uscita da li e non poteva ritornare, non glielo avrebbero permesso. Sospiro sconfitta, prestando attenzione ai bambini, notò di come la bionda si muoveva e come si comportava, era lei che aveva l'istinto materno o la pazienza per badare a un intero gruppo di piccole pesti.  Ma solo una piccola testa biondina attiro la sua attenzione, isolata dal gruppo, lontana di qualche metro, con la braccia che stringevano le gambe al petto e la testa appoggiata tra di esse. Era persa a guardare il verde, con i suoi occhietti azzurri - Sta sempre in disparte - parlò Sasha vedendo dov'era posato il suo guardo, Luna si volto verso di lei - Qualche anno fa ha perso la madre e dall'ora che si comporta cosi - continuò, le si strinse lo stomaco dall'angoscia - E il padre? - - E' vivo e vegeto è un membro del consiglio, non erano compagni predestinati quindi niente suicidio - disse prendendo in braccio un bambino - E' la sorella di Tiana, il loro rapporto si è raffreddato, potesti farle un po' di compagnia in fondo puoi capirla - lei annui - Torno subito, devo portare questo pasticcione dentro - disse prima di andarsene, e solo allora che si rese conto che quel bambino fosse sporco di fango. 

Sola nella foresta della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora