Da quando la sua compagna aveva lascito l'armeria, Alexsander non fu tranquillò, c'era qualcosa che lo teneva allarmato. Aveva appena finito di sistemare gli accordi con il clan di vampiri di Cedric. Sbuffò buttandosi sulla sedia dell'ufficio del padre, stiracchiandosi sopra, prima si chinarsi in avanti davanti a numerose scartoffie, quando diventerà effettivamente l'alfa del branco quello sarà il suo futuro e ne stava avendo un assaggiò. Si chiedeva come Xavier gestiva il suo di branco, visto che la maggior parte la passava a gironzolare attorno a Evangeline, fin quando non era intervenuto lui. Scosse la testa prendendo il primo blocco di una lunga serie, lo sfogliò, era il report del quadro generale degli elebratis, attacchi randomici senza scoprire la provenienza, non c'era un nido da distruggere ed erano stranamente troppo forti. Manco la strega del branco era riuscita a trovare un risposta per il momento, ogni tanto l'aveva vista girovagare per i corridoi con pile di libri aiutata da Jack Wood, sembravano conoscersi da tempo e lavoravano bene insieme. Alexsander si schiarì la gola sentendola leggermente secca, apri il mini frigo al lato della scrivania, prese una bottiglietta d'acqua e se la portò alla bocca, bevendola metà in un sorso. Mentre la richiudeva passo l'occhio su tutta la stanza, soffermandosi su un particolare, appendi abiti. Lui corrugò la fronte doveva essere vuoto, ma era appoggiato un cappotto, il cappotto che era solito usare il padre. Non era solito uscire senza in quel periodo, assottiglio gli occhi pensieroso, si voltò verso la finestra che affacciava sul parcheggiò della casa branco. Deglutì rumorosamente notando la macchina del padre li, ferma al suo solito posto, spalanco gli occhi e per poco non si strozzò - Merda! - imprecò, il padre era lì troppo prima del previsto, doveva rientrare tra due giorni non in quel momento. Scattò all'impiedi, doveva trovare Luna prima che la trovasse lui. Corse tra i corridoi, diretto verso camera della sorella, gli allenamenti di Bernhard erano finiti ed era sicuro che la sorella si trovasse con lui e di sicuro anche la compagna. Mica Sasha era cosi stupida da far girovagare l'amica per tutta la casa branco da sola? Pensò tra se e se, allora perché stava correndo di cosi tanto di fretta e aveva la tachicardia? Apri con troppa foga la porta della stanza senza trovare nessuno, imprecò nuovamente sbattendo la porta per dirigersi verso le stanze del suo beta più fidato. Che stava facendo sicuramente di tutto tranne i suoi doveri da beta. Appizzò le orecchie sentendo dei schiamazzi provenire dalle stanze dell'amico, sperò che si trovasse anche la compagna con loro. Aprì nuovamente la porta, senza bussare, i suoi occhi saettarono su le due figure sul letto. La sorella squittì coprendosi con le coperte e il beta si mise di lato cercando di sembrare il più innocente possibile sfoggiando il miglior sorriso. Alexsander sospirò frustato - E' mai possibile che vi trovo sempre a chiavare? - urlò stizzito serrando i pugni, l'amico lo guardò sbigottito - Fra tutto bene? - domandò il ragazzo sistemandosi meglio sulla spalliera. Sasha si infilo velocemente una maglietta, rimasta tra le lenzuola, e si spose oltre la figura del compagno per guardare accigliata il fratello - E' mai possibile che mi devi interrompere sempre!? - disse alzando un pugno in aria - E' mai possibile che ti trovo sempre a cosce aperte!? - rispose lui stringendo la mascella - E' meglio che a cosce aperte che i cazzo sempre nelle mutande! - risposta che fece serrare definitivamente la mascella di Alexsander, compito nel suo ego interiore, Sasha continuò ad irritarsi mente raggiungeva il fratello sullo spintone della porta - Cosa vuoi adesso - continuò parandosi davanti a lui, puntò gli occhi di ghiaccio sulla bionda - Luna - disse a denti stretti, lei alzò le sopracciglia non capendo - Luna dove è? - ripeté spazientito, Sasha rise irritata - E come potrei mai saperlo? - disse ironica - L'ho mandata da te - rispose incrociando le braccia al petto, la bionda indicò la stanza platealmente - Se fosse arrivata da me, la vedresti qua! - Alexsander sentì nuovamente tutti i peli del suo corpo irrizzarsi - E' con nostro padre - la sorella lo guardò per qualche attimo - Finalmente! - disse sollevata non comprendendo i numerosi problemi che si poneva il fratello - Come fai a dirlo? E' una catastrofe! - urlò , Sasha inclinò la testa di lato incrociando le braccia al petto - E' una catastrofe per te! Non per tutti noi che stiamo aspettando che tu diventi l'alfa - disse schietta - Che problemi hai? - continuò, lui sospirò rumorosamente - Non diventerò l'alfa senza il consenso di Luna - la sorella roteò gli occhi al cielo - Lo so che quello che dirò può sembrare brutto, ma chissenefrega! - disse spingendo il fratello fuori dalla porta - Che bell'amica che sei - commentò ironico lui - Io sono una brava amica, ma al mio discapito ti rimane poco tempo per decidere Alexsander - lei lo guardò dritto negli occhi - O la marchi entro la fine dell'anno o sposerai Tiana, papà è troppo debole per continuare a governare questo branco gli anziani stanno buttando calci lo sai - si fermò quando lo vide fuori dalla stanza - Fai come si è sempre fatto, marchiala è poi risolvete le vostre divergenze, il legame una volta sigillato farà il suo dovere. Da quando ti sei rammollito! - finì prima di sbattere la porta davanti al ragazzo. Sasha sia appoggiò alla porta sospirando, non voleva essere una pessima amica, ma il tempo stava per finire è in questo caso il branco doveva venire prima di ogni cosa.
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Sola nella foresta della luna
WerewolfSolo la foresta può essere la casa di un lupo. Nessuno può essere graziato dalla vita. Vendetta, distruzione e morte. Cosi iniziano i ricordi di una giovane ragazza. Per proteggerla, qualcuno o qualcosa cancellò i ricordi della sua vita e della tra...