||Capitolo 28||

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Alexander aveva le mani posizionate ai lati della testa della compagna mentre e lei aveva ancora le gambe avvinghiate al suo bacino. L'area era carica di feromoni, forti feromoni femminili. Corrugò la fronte erano gli stessi che aveva percepito alla festa e che gli stavano facendo perdere la testa, ma l'unica persona che aveva davanti era Luna. Era impazzito definitivamente? Si domandò, mentre la guardava sotto di lui al chiaro di luna, che le illuminavano gli occhi verdi e le davano un aurea divina.
Era divina.
Con le guance arrossate che le risaltavano le lentiggini e il battito cardiaco accelerato provocato da lui. Sposto lo sguardo dal segno che le aveva stampato sul collo. Chissà quanto ci avrebbe messo a guarire? Pensò distrattamente, mentre ritornava al suo volto, questa volta un po' più su. Dove la frangetta era leggermente spostata, assottigliò lo sguardo, per vedere meglio cosa c'era al disotto, ma la notte non l'aiutò affatto.
Alzò una mano il direzione della fronte della ragazza, ma rimase a mezz'aria, bloccato da un altra mano. Sposto lo guardo verso il basso incrociando gli occhi di Luna, per una frazione di secondo avrebbe giurato di aver visto un lampo d'orato attraversare il quel verde, prima di ritrovarsi sotto di lei. Non si era reso conto della velocita che Luna aveva usato per cambiare le loro posizioni.
Adesso lei sopra di lui. Seduta che dominava la scena. Con ancora la mano avvolta sul suo polso se la porto vicino alla guancia invitandolo ad accarezzargliela. E cosi fece, incapace di disobbedirle.
Schiavo di lei.
Luna l'asciò andare il polso del ragazzo, facendo scorrere la mano lungo la sua unendola leggermente, mentre il pollice di Alexander le accarezzava lo zigomo. Lei inclinò la testa di lato, socchiudendo gli occhi e si cullò di quel gesto, con un espressione malinconica. È il suo compagno non poté fare a meno di guardarla in silenzio con il cervello in subbuglio - Chi sei veramente?- sussurrò, stordito da quello che aveva davanti. Drogato da quella visuale. Lei schiuse leggermente gli occhi guardando sotto le folte ciglia - Luna, sono solamente Luna - sospirò frustrata, Alexander di alzò sorreggendosi sui gomiti - Sul serio Luna - lei chiuse nuovamente gli occhi, sapendo che la magia di quel momento stava per svanire - Domandati prima, io cosa sono per te... -scollo le spalle guardandolo nuovamente - E chi io sia per te, poi ne riparleremo... -

La piccola porta alle loro spalle si apri leggermente, attirando la loro attenzione e rompendo il momento. I due si voltarono guardando sbucare una chioma mora dal piccolo spiraglio - Cercate di non fare rumore. Ho finito le scuse per coprirvi - sussurrò Evangeline, portandosi una mano aperta al lato della bocca, cercando di evitare di far sentire quello che diceva all'interno della casa. Soprattutto ad una bionda di loro conoscenza maniaca del controllo. Era all'incirca mezz'ora che si sentivano rumori provenire dal retro della casa e Evangeline aveva scorto i due attraverso le tende delle finestre, prima che ficcasse il naso Sasha. Prontamente si era avvicinata alle finestra aggiustando le tende, in modo da lasciare ai due la propria privacy.
La mora odorò l'aria intorno a se, storcendo il naso quando sentì la forte carica di feromoni, poi abbasso lo sguardo nuovamente su di loro - Datevi in contegno, qui puzza di sesso - continuò, assottigliando lo sguardo guardandosi attorno - Eva allora? Che cos'era quel rumore? - la voce squillante di Sasha raggiunse per bene le orecchie dei tre, Evangeline alzò gli occhi al cielo prima di voltarsi verso l'interno della casa - Uno scoiattolo! - - Di nuovo?! - Evangeline sospirò frustrata mentre guardava la bionda avvicinarsi a lei - Muovetevi è difficile da gestire - disse lanciandogli un ultima occhiata prima di richiudere la porta.

I due rimasero, ancora una volta, da soli. È con il momento magico ormai andato, Luna si alzò pulendosi i pantaloni che si erano sporcati di terra e il compagno la segui a ruota - Quante cose sei in grado di nascondere - mormoro tra se e se, lei lo guardò di traverso per un attimo. La determinazione di quel ragazzo la impressionava più del dovuto.
Non sapeva quanto affondo poteva andare il legame.
Ma il tomento che udiva nella sua voce, la destabilizzava, è le faceva paura.
Le sarebbe toccata la stessa sorte? Quando si sarebbe trasformata per la prima volta, avrebbe sentito le sue emozioni più amplificate?

Sola nella foresta della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora