Capitolo 8

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Il mattino dopo mi svegliai, con un enorme malditesta. Non me ne capitavano da anni... Insieme al male arrivarono in un momento anche un sacco di domande... E avevo paura che da un momento all'altro mi trovasse la polizia... Ripensai anche ad Elias, e al perché mi ero risvegliato nel nulla in mezzo ad una foresta.

Ero ancora sdraiato sul letto, nella parte destra. Il cuscino era soffice e la mia testa si perdeva dentro, da quanto era grande. La luce del sole ormai alto mi illuminava. Allungai una mano verso sinistra, e mi accorsi che Lucia non era più lì. La sua parte di letto era però in ordine. Magari stava preparando la colazione.

Così mi vestii ed andai in cucina. Ancora un po' intontito dalla sera prima, e molto imbarazzato ripensando a cosa era successo, camminavo lentamente.

Entrai nel salone dove avevo mangiato il giorno precedente, ma di lei non c'era traccia.

Per fortuna la trovai nel balcone, seduta su una sedia ad osservare, proprio come il giorno prima, il paesaggio. Ascoltava dolcemente il suono del vento, e intanto sorseggiava un po' di thè.

Mi avvicinai a passo lento, in modo da non disturbarla. Mi fermai sull'uscio della porticina in vetro, ma lei mi sentii comunque.

"Buongiorno Fil"

"Buongiorno"

"Senti... Mi dispiace per ieri sera"

"Non c'è problema"

"Be... Grazie"

"Di nulla"

Chissà cosa aveva. Forse era proprio persa ed immersa nel bel vedere che avevamo davanti.

Sembrava distaccata, fredda.

"Tutto bene? " le chiesi

" Si, tu? "

"Io sto benissimo... Più o meno"

"Menomale allora"

Non dava segni di vita... Sembrava rispondesse come un automa.

Non mi piaceva come cosa.

"Comunque scusami se ti ho fatto dormire male ieri"

Cercavo di farla parlare un po', perché stavo diventando ansioso. Si vedeva un miglio che non c'era in quel momento. Voglio dire, sì, c'era fisicamente, ma non certo con la testa.

Che mi stesse evitando?

Che avessi fatto qualcosa di sbagliato? Magari ieri le ho fatto paura?

"No, non importa , davvero"

Non spostava lo sguardo dal paesaggio.

Magari avrei potuto leggerle i sogni. Non andava bene così. Forse aveva qualcosa a che fare con loro!

No... Non volevo con lei.

Cosa le succedeva? Cosa avevo fatto di male? Non sapevo cosa fare.

Era illogica tutta quella ansia che stava nascendo in me. D'altronde è solo mattina, magari non capisce ancora nulla, magari è addormentata e cose così.

"Che ti succede, Lucia? "

Non ce la feci più a trattenermi.

"Non ho niente io. Forse dovresti dirmi tu qualcosa"

Prese un giornale in mano, e me lo sbattè quasi ai miei piedi, visto che non mi ero ancora seduto.

In prima pagina c'erano in seguenti titoli:"Assassinio dei 3 Polizziotti avvenuto forse per mano del Venditore di Sogni-Si indaga ancora"

L'uomo Che Guardava Nei SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora