Capitolo 22

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Correvo, correvo e scappavo via. Non m'importava  come, ma la mia mente era costantemente focalizzata su Lucia, e su  dove l'avessi lasciata. Prima o poi quell'azione mi avrebbe portato degli svantaggi, lo sapevo! Qualcuno mi seguiva, ma nemmeno capivo chi, nè come. Sentivo dei suoni irregolari, provenire dalla folla dietro di me. Sembra che tutti sapessero cosa diavolo avessi fatto...

Guardateli... Prima riconoscenti fino al midollo, ma al primo accenno di errore subito a puntare le lance. Odio questa ipocrisia, questa tendeza a seguire il gregge, senza farsi un'idea propria. Se solo tutti fossero disposti ad ascoltare, sarebbe tutto diverso. Invece...

Lucia era rimasta ferma in mezzo alla piazza, senza saper più cosa fare. In un attimo il cielo divenne grigio e il sole venne coperto.

"Quindi, era davvero stato lui" una lacrima le accarezzo' il viso.

Nemmeno lei credeva più a Fil, ormai.

Rimase ferma ancora per qualche minuto a chiedersi dove avesse sbagliato, poi si giro' e si incammino' da qualche parte, lontano.

Fil aveva paura, paura di non riuscire a sopravvivere. Sperava anche di poter totnare da Lucia al più presto possibile, sapeva dove trovarla.

-Devo riuscire a trovare una via...

-Attenzione!

Dalla folla nacquero dei colpi di pistola.

-Dannazione... Non ci volev...

Altri colpi, e questa volta, uno di essì mi colpì alla spalla.

-Dannazione! Dannazione...! Devo andare avanti...

Barcollavo abbastanza, ma la forza della sopravvivenza mi stava portando energia nuova, quasi il male non lo sentivo più.

-Perché a me?

Altri colpi nacquero.

-Smettetela! Basta!

Guardavo indietro sperando in un loro perdono, ma non ci fu.

-Ha ucciso un uomo generoso! Lui è il diavolo!

-Si, lui usa la magia!

-Sì, è il diavolo in persona, non merita di vivere!

Come si può dire una cosa del genere senza nessun fondamento di verità? Sparare giudizi in questo modo non dovrebbe essere tollerato. Se solo usassero un po' la testa non... Non farebbero così!

Forse quelle persone che parlano così sono addirittuta state curate da questa mia "Magia"! Ma ora mi accusano di quella stessa.

Non ce la facevo più.

Le mie gambe non reggevano più il passo, il colpo nella spalla mi faceva sempre più male.

Cedetti sulle ginocchia, urlando.

-Basta! Basta...!

Alzai le mani in alto, sembrava di essere in un far west. O una caccia alle streghe. Dove io ero una di quelle.

-Basta... Basta... Mi arrendo!

Subito una massa di persone venne a costituirsi intorno a me. Non lasciarono nemmeno una via di fuga, nessuna.

Incomincio' a piovere, come se il cielo volesse piangere qualcosa, o qualcuno in questo caso.

Il sole scomparve, e sembro' che mai dovesse tornare a splendere. Tutto si fece buio e oscuro.

In un attimo la mia faccia stanca venne inondata dalla frescuria di quelle gocce di pioggia, che nascondevano le lacrime amare che versavo.

Un rombo in lontananza irruppe nel caos generale della situazione.

Gente che scalciava, che si sgomitava per vedere il fenomeno da baraccone che avevano davanti.

-Quanto può essere stupida la gente, quanto?

Lo dissi a bassa voce, per non farmi sentire e per non peggiorare la situazione.

Non mi aspettavo nulla di buono.

Sembravano tutti volenterosi di giustizia, di morte, di sangue. Stavano bramando ciò che stavano cacciando. Chi è la vera bestia?

Improvvisamente, un colpo in mezzo alla nebbia,  un colpo di tuono, un tornado veloce quanto la luce.

Già avevo gli occhi chiusi, con la mano premente sulla ferita che già avevo, ad aspettare ciò che stava per succedere.

Il tempo' sembro' fermarsi. Poi arrivo'. Più veloce del vento.

L'uomo Che Guardava Nei SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora