Avevo deciso, era fatta. Ero seduto, raggomitolato con la testa sopra le mie ginocchia, ad ascoltare in silenzio il rumore del vento notturno.
Poi alzai la testa, e vidi davanti a me Elias, con la stessa posizione che avevo io.
"Sei pronto Fil? Possiamo andare"
Mi alzai piano piano, e lui fece lo stesso.
Poi parlai.
"Elias, perché mi segui così? "
"Che cosa intendi?"
"Perché ti ostini a saltare fuori nei momenti peggiori, e a pedinarmi come uno stalker? "
Mi diede una pacca sulle spalle, e non disse altro. Forse non c'era bisogno.
Mi incamminai con lui dietro alle mie spalle.
Oramai, quello che camminava, non ero certamente più io.
Chiesi ad Elais dove saremmo andati, ma non mi diede risposta.
Allora mi diressi verso la città più vicina, senza nemmeno la mia roba, perché l'avevo dimenticata fuori, sulla porta della casa di Lucia. Forse volevo lasciare un pezzetto di me a lei, in quel luogo.
Dentro c'era anche la mia camicia preferita: era a quadretti rossi e blu, proprio come quelle che avevano i taglialegna.
Non avevo idea di dove andare, ma comunque sapevo che prima o poi, una risposta l'avrei trovata.
Dopo qualche passo, Elias finalmente mi parlò.
"Fil, vieni con me. Di qua. "
Non feci storie e lo seguii fino ad un bosco gigantesco.
"Questa è la stessa foresta in cui Lucia ti ha trovato"
"Cosa? Come fai a saperlo? "
"Perché c'ero anche io"
Allora Lucia aveva visto bene...
"E spiegami come ci sono finito allora"
Non disse nulla.
"Muoviti, mi hai portato fin qua, finiscila di fare il misterioso"
"Ti ricordi i 3 poliziotti? "
"Certo"
"Li ho uccisi, e vi ho portati fino a qua"
"Non ci credo. E perché ero ricoperto di sangue? "
"Perché tu mi hai aiutato a sotterrarli"
Ero sorpreso... Ma non c'era da credergli.
" Non ci credo. Non avrei mai potuto fare una cosa del genere Elias"
"E invece ti dico che è così. Se non ci credi, seguimi"
Stava entrando nella foresta. Era buio pesto, i rami erano talmente grossi e pieni di foglie che non passava che un filo di luce. C'era un'atmosfera terrificante.
"Ci siamo quasi" mi disse.
Intravedevo in lontananza una piccola collinetta di terra. A Mano a mano che mi avvicinavo, temevo di quello che avrei potuto trovare. Nel cumulo di terra, avrebbero potuto esserci i 3 corpi dei poliziotti...
Camminammo ancora un po', in direzione della cupoletta terrea, e poi ci fermammo lì vicino, proprio come avevo immaginato.
"Ci siamo. Eccoci, Fil"
Poi indicò una pala.
Si... Avevo immaginato benissimo... Lì sotto avrebbero potuto esserci i corpi... Impugnai la pala arrugginita...
Scavai...
Finché non impattai contro qualcosa di diverso dalla terra. Il cuore mi batteva a mille, sapevo ormai benissimo cosa avrei trovato sotto.
Scavai ancora, ancora...
E infatti, trovai il corpo dei 3 poliziotti.
"Oh mio Dio... "
"Che bel lavoro che abbiamo fatto, vero?"
Che schifo...
"Ora ci credi Fil? E dopo che mi hai dato una mano, sei crollato a terra come un sacco di patate. Ho cercato di tirarti su, ma ho sentito delle voci, e dei passi, di qualcuno che girava lì intorno. Allora ti ho lasciato per terra, e me ne sono andato"
"Non è possibile... "
"Il resto della storia la sai già"
"Cosa diavolo ho fatto...? Perché sono diventato così? "
"Ah non chiederlo a me"
"E invece è colpa tua! La mia vita andava benissimo prima della tua fottuta apparizione...! Perché mi hai rovinato così? "
"Perché io e te siamo legati indissolubilmente. Abbiamo la stessa abilità. E dobbiamo ricercare la stessa cosa"
"No... Non è vero... Io... Un sogno, l'ho già trovato... E la causa per cui l'ho abbandonato è... "
" Quale è? "
" La causa sei tu. Non io... Se tu non ci fossi... "
" Se io non ci fossi cosa? L'avresti conosciuta di tua spontanea volontà? Ti saresti mosso da quella schifosissima poltrona che prendeva la forma del tuo culo, ogni giorno che passava? Avresti conosciuto ciò che io, e dico, IO, ti ho mostrato? Ti ho chiesto se eri pronto a correre e a scappare all'infinito, e tu hai accettato. Lo volevi anche tu. Volevi vivere per chi sei dentro, non per il nome di "Venditore di Sogni" "
Rimasi senza parole.
"Sta di fatto, che ora, io un sogno l'ho trovato. E tu Elias, non mi permetterai di perderlo. Ora ho capito... Devo tornare indietro. Perché il problema non sono io... "
" Non puoi farlo. Non puoi lasciarmi da solo come hai sempre fatto "
"Cosa intendi con 'Come hai sempre fatto'? Che diavolo stai dicendo, Elias?" "Centinaia di volte! Io volevo vederti, parlarti, giocare insieme, anche da piccoli, ma tu mi hai sempre ignorato! Fino a qualche giorno fa"
"Ma che cosa...?! "
Non riesco a capire...
"Non è assolutamente vero. Io non ti ho mai visto prima di qualche giorno fa"
"Smettila di farmi impazzire! "
Avevo una grande paura. Non aveva senso. Scappai all'indietro, cercando di uscire dal bosco. Avevo davvero, tanta, tanta paura.
"Fil, non puoi scappare da me"
"Certo che posso. Lo sto facendo"
"Scappare non serve a nulla. Anzi, peggiora tutto"
Infatti, mi ritrovai Elias davanti. Per questo, mi dovetti fermare con una fatica immane. Non volevo volargli addosso. Meno lo toccavo, meglio sarebbe stato.
"Vattene, Elias! "
"Ma non l'hai ancora capito?"
"Smettila! "
"No... Non... Hai capito"
Dopo quelle parole, la mia vista divenne scura, e le mie forze scomparirono piano piano.
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L'uomo Che Guardava Nei Sogni
RomanceRiuscivo a vedere i sogni altrui. Non riuscivo a vedere i miei.