Capitolo 5

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Dopo aver fatto colazione, e dopo aver chiacchierato, non solo di fatti seri, decisi di fare una capatina in bagno. Non so se vi è mai successo, ma dopo aver bevuto una bella tazza di latte, magari col caffè, di sentire un bisogno di andare in bagno per "liberarsi"? Sta di fatto che dovevo andarci.

"Lucia... Posso sapere dove si trova il bagno?"

"Sei un po' scemo, ci sono 3 stanze in questa cosa, e due le hai già viste"

Non ci avevo pensato. In effetti la casa era di per sè piccolina, l'avevo anche notato. Però cosa le costava dirmi la direzione? Pazienza.

Mi diressi velocemente verso la camera da letto, per poi raggiungere il paradiso.

Mentre ero in bagno, ripensai a tutto quel che mi era successo. La mia casa era saltata in aria, avevo visto un uomo uccidersi davanti a me, e mi ero ritrovato qui senza una ragione valida. Dai, diciamo che sono cose normali no?

Dopo essermi liberato, decisi di farmi pure una doccia, senza mai abbandonare i pensieri.

"Devo capirci di più. Devo capire chi è... Cosa vuole... " pensai.

Poi mi abbandonai alla melodia dell'acqua che cade sul fondo della doccia, e al calore sul mio corpo.

Uscito dalla doccia, col suo accappatoio addosso, mi diressi sul suo balconcino. Dato che la casa era su una specie di collina, la visuale era fenomenale. Non eravamo poi troppo lontani dalla mia cittadina.

Rimasi un po' lì ad osservare il panorama, che mi estasiava sempre di più. Oramai era pomeriggio inoltrato, e il sole si preparava a scendere. Mi accorsi di non aver nemmeno pranzato, ma mi ero proprio rilassato. Era da tanto che non passavo così tanto tempo a far nulla.

Sentii poi dei piccoli passi, leggeri, e capii subito che era Lucia.

"Bello eh? "

Anuii io.

Continuavo a fissare il cielo e tutto ciò che c'era sotto, senza distogliere lo sguardo.

"Chi è questo Elias? L'hai nominato spesso anche mentre dormivi"

La mia attenzione fu catturata da quelle parole.

"Forse stavi sognando Fil"

Impossibile, io non sogno. Se non ho sogni come obbiettivi, non dovrei avere nemmeno quelli veri e propri.

"Io parlavo nel sonno? " chiesi subito dopo. " E cosa dicevo ? "

"Non si capiva molto... Ma cose tipo 'Elias, mano... Sogni...' ora ricordi qualcosa?"

Mmh... Interessante...

"No... Sarà stato un brutto sogno, no? "

Non sarebbe neppure stata una cosa tanto strana.

Per un po' non parlammo più, entrambi guardammo il panorama.

Poi dopo una decina di minuti, Lucia iniziò un discorso: " Fil... Scusa la domanda... Ma... Tu ci credi nei sogni?"

La domanda mi colpì particolarmente.

Non me l'ero mai chiesto. Avevo provato ad averne, ma non avevo mai pensato alla loro veridicità. Anche perché io li regalo, non so se vanno a segno.

"Non saprei proprio dirlo Lu" mi ripresi poi subito "... Lucia, scusa"

"Forse i sogni di per se non si avvererebbero mai" continuai io.

"I veri sogni siamo noi stessi, Forse credere ai sogni è la cosa più giusta da fare, per trovarli e scoprirli"

In poche parole avevo detto... Che per trovare un sogno, dovevi credere in quello stesso sogno... Un po'... Strana come cosa.

Ascoltò un poco, poi si girò verso di me, con aria di domanda.

"Tu hai un sogno? "

Eccola... La domanda che speravo non mi facesse. E ora cosa potevo fare?

Io non voglio dire di non averlo.

Io voglio, io voglio averne uno.

" Si che ce l'ho. "

" E quale è? "

" I sogni non si raccontano, sono solo nostri" dissi.

Non aspettai una risposta, e le chiesi questa volta io: "Tu Lucia invece? Ci credi nei sogni? Ne hai uno?"

Avrei potuto rispondere subito alla mia stessa domanda, ma non le sbirciai i sogni.

Pensò ancora. Era una donna pensierosa.

"Io? Ci credo nei sogni. Sono l'unica cosa che ci fa vivere" non smetteva di guardare il cielo in alto, non smetteva di osservare le poche stelle che stavano già nascendo, nè la luna, che stava apparendo pian piano. Accompagnò quelle parole con una nota di speranza e malinconia. Proprio come in un film.

"Sai fil?"  la ascoltai.  "Io lo sto ancora cercando un sogno"

Il mio cuore fece un tuffo verso lo stomaco. E poi me lo ritrovai in gola. Poi per fortuna tornò al suo posto.

Cosa diavolo mi era successo?

Magari stavo male.

Non me lo aspettavo da lei. Eravamo in una situazione simile, dopo tutto.

Almeno lei non era una pazza maniaca priva di sogni come Elias...

Regalava sicurezza quella ragazza.

"Dai Fil... Oramai è tardi... Dobbiamo mangiare qualcosa "

Non aveva voglia di preparare da mangiare, così andammo in una pizzeria semplice semplice.

Io ordinai una 4 stagioni, come al solito.

Lei prese una semplice margherita.

Questa volta, iniziai io il discorso, riallacciandomi a quello di prima.

" E come mai... Non hai un sogno? "

Mi guardò negli occhi, e mi parló.

" Me l'hanno distrutto il sogno. E non credo che tornerà mai più "

Non era più serena come poco fa. Mi sa che avevo toccato un tasto da non premere. Da quel momento in poi, divenne un po' cupa e silenziosa. Si toccava le mani in continuazione, e guardava in basso.

C'era di sicuro qualcosa che la turbava. Speravo solo di non essere io la causa... Non era bello vederla così giù.

L'uomo Che Guardava Nei SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora