-Cosa farò mi chiedi?
-Si.
-È una cosa a cui non avevo pensato.
-...
Lucia abbassò gli occhi, mentre una sua speranza si faceva piccola piccola, in bilico in un burrone fatto di paure.
-Pensavo fosse ovvia la risposta.
Li rialzo', gli occhi. Ora la speranza si era fatta grande grande, ed era riuscita a spiccare il volo e a superare quelle paure.
Mi abbraccio'.
-Lucia, non ho fatto milioni di cose, nella mia vita, cose di cui mi pento.
-Non farla così brutta...
-Sento questi luoghi impregnati di oscurità e dolore. E troppe cose, ritornano in mente, in questa terra.
-Scappiamocene via, Fil!
-Ma non voglio costringerti a scappare dal tuo mondo, perché non ne ho il diritto.
-Facciamola, questa pazzia.
-È una pazzia grande, lo sai.
-Lo so, lo so.
-Saresti disposta a lasciare tutto?
-Si, non c'è altro di cui ho bisogno.
-Ma non sarò io troppo egoista, a chiederti tutto questo?
-No, no.
-Non sono egoista, a chiederti di venire con me, dopo averti fatto soffrire?
-Non ha senso mantenere l'odio, quando il sole è tornato.
-Sono belle parole ma...
-Piantala, Fil.
-Va bene.
Era tutta fremente, tutta energica. Subito fece qualche saltello sul posto, poi con una mossa fulminea e con occhi argentei, si lanciò sull'armadio della sua casa.
Iniziò a immergersi nel suo mondo di vestiti, e dopo un tempo indefinito riemerse.
Torno' da me, con le mani impegnate da qualcosa.
-Ma...
-Si?
-L'hai tenuta da parte?
-Si.
Aveva la mia camicia che mi piaceva tanto, quella che avevo lasciato qui, sperando, forse, di ritornarci, un giorno. Infatti, così fu. Il mio inconscio non si era arreso, allora.
La presi, e la indossai immediatamente. Quando riemersi io, dalla camicia, Lucia era già alla ricerca di altri vestiti.
-Ecco, sto facendo già la valigia.
-Cosa?!
-Hai capito bene, sto già facendo la valigia. Quando partiamo?
-Ma allora partiremo seriamente?
-Io ho sempre voluto vedere le isolette di San Deverà.
Era incredibile. Aveva un'intraprendenza, quella donna... Passare da un umore all'altro in così poco tempo... La felicità fa brutti scherzi...
Di solito in questi casi, arrivava a disturbarmi quell'idiota di Elias.
Arrivava lui a rompermi quell'immagine celestiale davanti ai miei occhi. Tranne questa volta.
Forse, uno come Elias ce l'hanno tutti. Ma neasuno l'ha mai detto, ineffabile sensazione. Forse Elias è in tutti noi, forse Elias siamo noi. Forse è il destino, forza divina, paura, fato, sfortuna. Forse Elias è ciò che non abbiamo il coraggio di combattere, qualcosa che non accettiamo di noi stessi.
Chissà come si chiamava, l'Elias di Lucia.
Ma soprattutto, chissà dove diavolo è il mio.
![](https://img.wattpad.com/cover/14632087-288-k9648.jpg)
STAI LEGGENDO
L'uomo Che Guardava Nei Sogni
Roman d'amourRiuscivo a vedere i sogni altrui. Non riuscivo a vedere i miei.