1.Cassandra

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2 Anni prima

«Cassie Cassie?»
Adoro quando la mamma mi chiama in questo modo, mi fa sentire così piccola e amata.
Sono chiusa nella mia camera, aspettando che gli ultimi minuti di ansia passino.
Stasera ci sarà il saggio di danza in occasione dell'estate.
Esco e scendo velocemente al piano di sotto, dove trovo mia madre intenta ad aggiustare il suo vestito rosa antico, che le sta di incanto, grazie al suo fisico perfetto, che modestamente io ho ereditato da lei.
Ma non ci assomigliamo solo in questo, anzi io e mia madre siamo identiche.
Stesso fisico, stessi occhi blu e stessi capelli lisci castani.
Fortunatamente caratterialmente siamo diverse; lei è molto esuberante e istintiva, invece io sobria e ragionevole.
Proprio come mio padre, che ora aspetta che la mamma finisca di aggiustare il suo vestito, per scattare la nostra foto di rito prima di un saggio.
Ormai sono 11 anni che frequento danza.
Ogni anno la stessa storia, ovvero, ad ogni saggio papà ci scatta una foto, che appendo insieme alle altre nella mia camera.
E ad ogni saggio sono sempre più nervosa, perché le parti che l'insegnante mi assegna sono sempre più importanti, e ai saggi di fine anno partecipano molte persone importanti.
La mamma mi risveglia dai miei pensieri dicendomi che è pronta per fare la foto.
Meno male, non ce la faccio più ad aspettare!
                           
                               * * *

Finalmente siamo arrivati a teatro, dove mamma e papà prendono posto, mentre io mi dirigo verso il camerino, che condivido con Betsy, la mia migliore amica.
Dopo tanti giri finalmente trovo il mio camerino.
Perché questi posti li fanno talmente grandi?!
Entro, la stanza è molto accogliente e grande, solo che ad accogliermi c'è un silenzio tombale, segno che Betsy è in ritardo, anche oggi in un giorno così importante.
15 minuti dopo, quando io sono già pronta, fa il suo ingresso Betsy, con il fiatone e il borsone trascinato dietro di sé.
Sto per aprire bocca, quando mi interrompe alzando la mano.

«Si lo so, sono in ritardo, ed ora ho poco tempo per prepararmi.»

10 minuti dopo, siamo pronte per andare in scena, dove come prima ballo ci sarà la coreografia di gruppo, poi ci sarà il passo a due mio e di Betsy, gli assoli di tutte noi allieve e infine il ballo di chiusura.
Iniziamo a ballare e durante il mio assolo, noto che la mamma non è più al suo posto, forse avrà ricevuto una telefonata importante, penso, e così continuo a ballare.
Il saggio è finito e la mamma ancora non è tornata, preoccupata mi dirigo verso papà, che è davanti all'ingresso, con il telefono in mano.

«Papà, dov'è la mamma?»

«Cas! Non lo so! Mi ha detto che andava alla toilette, ma non è ancora tornata e non mi risponde al telefono. Sono preoccupato, potresti andare a controllare tu se si trova ancora in bagno?»

Annuisco e mi dirigo verso il bagno, dove trovo solo una signora che si sta incipriando il naso.
Vado verso il mio camerino nella speranza di trovarla lì dentro.
Ma non trovo nessuno, noto soltanto che vicino allo specchio c'è un foglio e la foto che papà ci ha scattato quella sera.
Tiro un sospiro di sollievo.
La mamma mi voleva fare una sorpresa e ci è riuscita bene.
Inizio a leggere quanto c'è scritto sul foglio.

Cara Cassie Cassie,

prima di tutto ti voglio dire che sei stata fantastica stasera, hai illuminato tutto il teatro con il tuo sorriso.
La danza era, anzi è la mia passione, io non ho potuto coronare questo sogno, ed in un certo senso ho obbligato te, nel farlo diventare il tuo.
Mi ricordo come se fosse stato ieri il tuo primo giorno di danza, avevi solo 4 anni.
Non eri molto felice di partecipare a lezione, ricordo la tua faccia imbronciata, ma quando le tue orecchie hanno udito una musica dolce e melodiosa, i tuoi piedini si sono mossi quasi involontariamente.
Da quel momento tutto è cambiato, la danza ora è la tua ragione di vita.
Sei una figlia modello, quella che tutti vorrebbero avere.
Brava a scuola, con la testa sulle spalle e mille sogni nel cassetto, che prima o poi realizzerai.
Arriverai lontano figlia mia.
Ma io non sarò lì al tuo fianco.

Ecco mamma e i suoi pensieri negativi.
Continuo a leggere.

Devo andare via.
Le cose con tuo padre non vanno così bene come vuol far credere lui.
Anzi non vuole ammetterlo.
Non mi pentirò si essermene andata.
Ti lascio in mani sicure...tuo padre.
Restando ti potrei fare solo del male e i tuoi occhi e il tuo cuore buono e ingenuo vedrebbero troppo odio, indifferenza e dolore.
Uno di noi due doveva fare questo passo, altrimenti saremmo arrivati al culmine, fino a scoppiare e ti avremmo trascinato insieme a noi.
Non vi cercherò.
Sarò più felice ora che me ne sono andata, più libera.

Libera?! No, ma dico è seria?!

Non penserò più a voi, farò finta che non esistiate.
Io non vi cercherò più, e voglio che lo stesso facciate voi.
Andate avanti come se non fossi mai esistita.
Bada a tuo padre, lui non è così forte come te.
Un'ultima cosa...Cassie, continua a sognare.

Non riesco a capire più niente.
Perché la mamma mi sta abbandonando?
Mi ritrovo sola qui a piangere con questa maledetta lettera.
Bada a tuo padre, lui non è così forte come te.
Come fa a dire questo?
Io non sono forte, tanto meno in questo momento.
Negli anni più difficili, proprio quando vuoi che la tua mamma ti dia consigli.
Quando affiorano i dubbi, le domande.
Chi risponderà alle mie domande?
Perché mi sta causando tutto questo dolore?
Anzi, come può una mamma abbandonare la propria figlia?

~~~~~~~~~
Ciao!!!!
Anche se sono solo all'inizio vi voglio dire che spero che questo libro vi trasmetta tutte le emozioni che sta creando in me.
Spero di riuscire a pubblicare quasi tutti i giorni.
Se vi piace commentate e votate, sono pronta a tutto💪.

Non andare via. {In revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora