«Dai Damon, solo un altro giro!»Cassandra mi guarda con gli occhi teneri, cercando di convincermi a fare un altro giro sulle montagne russe.
Da quando siamo arrivati, non fa altro che saltellare felice da una giostra all'altra.
Ora invece, mi ha incastrato sulle montagne russe, costringendomi a fare il terzo giro di fila.
Ma d'altronde, come potevo dire di no al suo bel faccino?«Questo è l'ultimo.»
La avviso già in partenza.
«Promesso.»
Si risiede ai posti dei primi due giri, ovvero avanti, la giostra parte e Cassandra inizia ad urlare euforica, io invece rido a sentire i suoi urletti felici.
Dopo aver fatto qualche giro su se stessa, la giostra si ferma.
Scendiamo e io mi fermo ad ammirare la bellezza della ragazza che ho di fronte.
Lei è così, favolosa.
Senza alcun filtro.
Senza trucco.
Con i capelli scompigliati dal vento che gli ricadono sugli occhi.
Nella sua semplicità...È lei.«Non posso rubarti un altro giro?»
Punta i suoi occhi nei miei, ritentando con lo sguardo tenero.
«No, dobbiamo provare ancora un'altra giostra.»
Mi guarda confusa, non capendo a quale giostra mi riferisco.
«Ma se le abbiamo provate tutte!»
«No, ne manca ancora una, quindi andiamo.»
«Okay.»
Mi segue, e passiamo davanti ad un camioncino con tantissimi peluche.
Mi giro verso la sua direzione, in attesa di una sua reazione.
Come previsto, Cassandra si gira verso di me e spalanca gli occhi.«Voglio un pupazzo!»
«Va bene.»
Le rivolgo un sorriso sghembo, e mi avvicino al camioncino per aspettare il mio turno.
«Chi spara dei due?»
Il proprietario del camioncino sposta lo sguardo da me a Cassandra.
Sono sul punto di dire "Io", quando Cassandra mi precede.
La guardo a bocca aperta, non capendo bene cosa voglia fare.«Si lo so, ti ho stupito. Di solito nei libri o nei film è sempre il ragazzo a vincere il peluche, ma non siamo lì, no? E per tua informazione, io sono molto brava in queste cose, quindi, fatti da parte ragazzino.»
Si prepara a giocare, mentre il ragazzo ride guardando la mia espressione sbalordita.
Questa non è Cassandra, almeno, non quella che credevo di conoscere io.
Con mia grande, anzi grandissima sorpresa, sbaglia solo un colpo, riuscendo a buttare tutte le altre 24 lattine, meritando, il pupazzo più grande.«Mmh, non si quale scegliere, secondo te?»
Si gira nella mia direzione e aspetta un mio consiglio.
Passo lo sguardo su tutti i pupazzi, fin quando, non vedo un orsetto, veramente enorme, con lo sguardo dolce, proprio come il suo.«Quello.»
Lo indico alzando il mento, e quando Cassandra lo vede, annuisce.
Cassandra lo abbraccia e subito viene coperta dall'orsetto, che poi chiamarlo così è eufemismo.
È alto quanto lei!«Ora vuoi seguirmi?»
«Va bene.»
Camminiamo tutti e tre cercando di farci spazio tra i bambini che corrono facendo svolazzare il loro palloncino.
«Ecco la nostra prossima giostra!»
Cassandra segue la direzione del mio braccia e quando i suoi occhi incontrano quell'enormità in movimento, fa "no" con la testa.
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Non andare via. {In revisione}
عاطفية«Era iniziato l'ultimo anno delle superiori, non volevo distrazioni fin quando i miei occhi non incrociarono i suoi. In quegli occhi era racchiuso il mare...Si posarono su di me per qualche secondo, e quando mi sorprese a fissarla, mi regalò il sorr...