14.Cassandra

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«Dai Damon! Dove stiamo andando?»

«È una sorpresa! Ma non sai aspettare?!»

Sono le 19:15, e da quando sono entrata in macchina che chiedo a Damon dove siamo diretti, ma lui non demorde.

«Uff!»

Mi sistemo sul sedile appoggiando i piedi sopra.

«Eh no! No! Così non si fa. Abbassa quei piedi! Mi rovini i sedili.»

Damon mi guarda con la coda degli occhi e armeggia con i suoi CD.

«Si papino.»

Rimetto i piedi giù, e aggiusto il pantaloncino che si è spostato fin troppo sopra, lasciando molta pelle scoperta.
Approfittando ancora del bel tempo di settembre, ho messo un pantaloncino di jeans a vita alta, una canotta rosa, le converse bianche e ho portato una giacca, non sia mai sentissi freddo.
Dopo aver trovato il CD che stava cercando, Damon, fa partire la musica.
Mi giro a guardarlo stranita, quando la voce dolce di Gabrielle Aplin con The Power of love riempie la macchina.

«No!»

Si porta una mano alla fronte esasperato, mentre io, rido divertita dalla sua faccia stupita.

«Non ridere.»

Si gira nella mia direzione, cercando di restare serio, e anche io cerco di fare lo stesso.
Dopo pochi secondi che ci siamo guardati, cercando di non abbandonarci alle risate, falliamo.
Ridiamo insieme senza nemmeno sapere il vero motivo.
Dopo esserci ricomposti, ed essermi asciugata una lacrima dall'angolo dell'occhio, Damon riprende a parlare.

«Non è mio questo CD. L'avrò scambiato con quello di Leslie.»

«Perché Leslie ascolta queste canzoni?»

Gli chiedo stupita, pensando che la grigia possa ascoltare questo tipo di canzoni.

«Sai, quando voi ragazze avete quel periodo "Sono depressa, quindi mi deprimo di più ascoltando canzoni tristi."»

Armeggia di nuovo con i Cd, ma questa volta lo fermo.

«No, lascia stare.»

«Mi vuoi proprio torturare?»

Mi guarda ed io gli rivolgo un sorriso angelico.

«Sono qui apposta.»

Ritorna a guardare la strada davanti.
Io mi concentro a guardare il suo profilo perfetto.
Il suo ciuffo buccoloso che gli ricade sulla fronte.
Le ciglia lunghe, perfettamente bionde, riflesse dal sole che sta tramontando.
Il suo naso dritto, con la punta un po' all'insù.
Le sue labbra inumidite dalla saliva.
La mascella pronunciata e contratta.
Le braccia...Oddio le sue braccia.
Una è posizionata sul volante e l'altra sul cambio delle marce.
Mi soffermo su i suoi muscoli mentre si contraggono ad ogni cambio di marcia, che sono stati lasciati scoperti dalla solita maglietta nera aderente, che mette in bella vista il suo tatuaggio.
Le gambe invece sono fasciate da un pantalone nero.
Ritorno a fissare il suo viso, e mi accorgo che è imbarazzato.

«Cassandra, non mi guardare in quel modo.»

La sua voce roca mi risveglia dai miei pensieri.
Mi giro, imbarazzata, a guardare fuori la strada passare lentamente sotto di  noi.

«Posso collegare il mio telefono alla radio?»

L'aria si sta facendo pesante anche per colpa delle canzoni di Leslie.
Damon annuisce e mi porge un cavetto.
Inizio ad armeggiare con esso, fino a collegare il telefono e cercare una canzone leggera.

Non andare via. {In revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora