4.Damon

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Mi sveglio di nuovo tutto sudato e in preda agli incubi.
Dopo la morte di Tyler è diventata un'abitudine.
Sogno sempre la stessa cosa, lui che guida e ride nella mia direzione, poi l'immagine svanisce piano piano e rimane solo il suono della sua risata.
Sono solo le 6:00 di mattina.
Ieri sera c'è stata una festa da Derek.
Anzi ogni settimana Derek organizza feste a casa sua, perché i suoi genitori passano i weekend fuori, portando con loro solo Lucy, la sorella minore di Derek.
Anche se non sembra lui è uno stronzo figlio di papà.
Per smaltire un po' di sbronza repressa e per risvegliarmi bene, decido di andare a correre.
Anche per mantenere in allenamento il mio fisico, per l'inizio della scuola e con essa anche gli allenamenti della squadra di lacrosse.
Esco di casa e il sole di fine agosto mi sferza le gambe e le braccia, che sono coperte solo da un pantaloncino sportivo e da una canotta.
Con questa sensazione di calore, inizio a correre.

                               *  *  *

Due ore dopo, rientrando dalla mia corsa, noto che davanti casa della signora Jocelyn, che è di fronte alla mia, c'è un camion da traslochi, che sta scaricando alcuni scatoloni.
Forse sta traslocando, penso, anche se mi dispiacerebbe se si trasferisse, perché è così simpatica e carina quella signora.
Entro in casa, dove trovo la mamma intenta a preparare la colazione.

«Buongiorno mamma!»

Grido entrando in cucina, dove mi accoglie un profumo di pancakes.

«Buongiorno Dam.»

Si avvicina, mi abbraccia e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.
Io la lascio fare, anche se so che questo bacio e questo abbraccio sono per lui, non per me.
Io sono il "figlio disastro", quello che torna il casa ogni sera ubriaco, quello che combina solo guai e quello che non vuole mettere la testa a posto.
Ma decido di far finta di niente e proseguo come se non fosse successo niente.

«La signora Jocelyn sta traslocando?»

«No, ieri sera è arrivata la nipote che vivrà con lei per un po'.»

Non sapevo che la signora Jocelyn avesse una nipote, no né ha mai parlato.

«Okay mamma, vado a fare una doccia e poi scendo a mangiare.»

Lei annuisce, e salendo le scale mi ricordo che ieri ho sentito un po' di baccano, ma non ci ho dato peso, in fin dei conti a me non importa della vita altrui.

                              *  *  *

«Mamma sono buonissimi!»

Le dico mentre ho ancora la bocca piena di pancakes.

«I tuoi sono sempre i migliori.»

«Non mi adulare! Ma dimmi, stasera uscirai con i tuoi amici? Ma soprattutto hai intenzione di tornare in quelle condizioni pietose?»

Ecco! Come siamo finiti a questo punto?
Ci risiamo, sempre la stessa storia.

«Mamma esco tutte le sere con i miei amici.»

Le dico con tutta la calma possibile.

«Damon, non devi rovinare la tua vita così. Hai già rovinato la vita di tuo fratello, portandolo a quella festa, non rovinare anche la tua.»

Ora no né posso più!
Ormai deve anche capire la piega che ha preso la mia vita.
Decido di alzarmi è andare in camera mia.
Mentre sto salendo le scale, sento la mamma gridare.

«Tuo fratello non l'avrebbe mai fatto!»

«Infatti io non sono lui!»

Lei pensando che non la potessi sentire mi risponde in un sussurro.

«Purtroppo tu non sei lui.»

Con il cuore a pezzi decido di rimanere chiuso nella mia stanza tutto il giorno.
Voglio solo dimenticare la mia vita per un po', grazie all' alcol, e chissà forse anche con l' aiuto di Abigail.

~~~

Buonasera😄
Cosa ne pensate del comportamento della mamma??
Fra qualche capito vi scriverò il cast.
All'inizio di questo capitolo potete trovare la foto di Damon.
È proprio lui!!!
Daniel Sharman

Non andare via. {In revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora