23.Cassandra

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«Cassandra, il pranzo è pronto!»

Mi fiondo per le scale, saltellando.
Oggi sono felice. In questo periodo alterno momenti di felicità a momenti di tristezza pura.
Questo forse è l'effetto Damon.
Ieri sera mi ha riaccompagnata a casa e mi ha augurato la Buonanotte con un leggere bacio a fior di labbra.
Per quanto cerchi di allontanarlo, puntualmente il destino ci fa incrociare sul nostro cammino.
Mi siedo a tavola, aspettando il mio tanto amato cibo.
La nonna si accomoda di fronte a me, e mi porge il piatto pieno di spaghetti con pomodorini e pancetta.
Ne mangio una gran forchettata, sotto lo sguardo della nonna che non ha toccato ancora il suo cibo.

«Allora Cas, com'è andato l'appuntamento con quel ragazzo?»

La nonna sa dell'invito di Nate, e quindi ora mi aspetta un lungo interrogatorio.

«Ehm...bene?»

«È una domanda o un'affermazione?»

La nonna porta il suo bicchiere pieno di acqua alle labbra, e mi guarda da sopra il bordo, attendendo una mia risposta.
Sbuffo.

«Non lo so. Cioè, lo so. Ma non è stato un vero appuntamento, poiché, me ne sono andata con un altro ragazzo.»

L'ultima parte la sussurro così debolmente, che non credo la nonna l'abbia sentito, ma siccome a me è dovuta capitare una nonna arzilla, senza problemi di udito, con gli ormoni a palla peggio dei miei, e una vitalità che, batte la mia.

«Cosa?! Cioè, ho capito bene?»

Annuisco con la bocca piena di spaghetti.
Quando penso che voglia rimproverarmi, un sorriso fiero si affaccia sulle sue labbra.

«Sono fiera di te. Così si fa, tesoro. Si lascia un ragazzo per poi prenderne un altro, e così via. Facendo così mi fai commuovere.»

Si asciuga teatralmente lacrime, ovviamente inesistenti.

«E sentiamo un po', chi è questo ragazzo?»

«Il figlio della signora Emma.»

Anche questa frase esce in un sussurro, ma la nonna riesce a sentirla lo stesso.
Per la sorpresa, le vanno di traverso gli spaghetti, e inizia a tossicchiare.

«Allora Dio esiste! La mia torta ha fatto miracoli! Hai visto che figo pazzesco?!»

«Nonna non è stata la tua torta a farci conoscere. Lo conoscevo già da prima.»

«Oh, e quando avevi intenzione di dirmelo? Voglio tutti i dettagli ora che so.»

Si mette seduta più comoda e continua a mangiare.

«Ci siamo incontrati in un parco, i primi giorni dopo il mio trasferimento. Frequentiamo la stessa scuola e la sua migliore amica è diventata anche mia amica. Siamo usciti qualche volta insieme e...»

Non cintinuo, mi mette in imbarazzo parlare della mia vita sentimentale con lei. Fino a poco tempo fa non avevamo molto rapporto. Non perché non lo volessi, ma abitavamo in due paesi diversi, e non poco distanti.
Anche se so che ora ho alimentato la sua curiosità e non sarà facile sviare le domande del Detective Nonna Jocelyn.
Prendo un lungo sorso d'acqua, aspettando una sua reazione, che non tarda ad arrivare.

«E...? Sono tutta orecchie, ti ascolto.»

«E...forse ci è scappato qualche bacio.»

Rigiro la forchetta nel piatto, e sussulto quando la nonna emette un gridolino.

«Allora hai speranze! Sei riuscita a rimorchiare! Mi stavo preoccupando. Sai, io alla tua età avevo una fila di ragazzi al seguito, e anche ora non sono messa male.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2018 ⏰

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