Oggi
Sono passati 2 anni da quando la mamma ci ha lasciati.
E oggi sono seduta qui, emotivamente sola a piangere la perdita di mio padre.
Dopo che la mamma se n'è andata, papà ha iniziato a bere, passava le notti fuori e mi rinfacciava sempre che l'abbandono della mamma fosse solo colpa mia.
Lei è la causa di tutto il mio dolore.
Della mia paura di rimanere sola.
Ho anche lasciato la danza a causa sua, perché ogni volta che partiva la musica e muovevo i primi passi, riaffioravano tutti i ricordi.
È anche colpa sua se oggi sono seduta qui a piangere.
Perché lei è la causa della morte di mio padre.
Avrei potuto perdonarla di non esserci stata in questi due anni, ma ora non penso che potrei più guardarla in faccia, ha distrutto la vita di mio padre, l'ha spezzata, se n'è andata senza dare a mio padre una spiegazione, e queste sono state le conseguenze.
Aveva ragione, mio padre non è stato così forte, e io non mi sono presa cura di lui.
3 giorni fa, quando non so come, è riuscito a trovare la lettera che mamma mi scrisse la sera del saggio, è andato fuori di testa.
Non gliel'ho mai fatta leggere, e quando ha visto quelle cose che lei aveva scritto, ha iniziato a spaccare tutto quello che trovava davanti, e quando non aveva più niente da spaccare in mille pezzi, come quelle parole avevano fatto con il suo cuore, è uscito e ha passato la notte fuori.
All'inizio non mi sono preoccupata molto, perché in questi due anni di inferno, è capitato che non tornava a casa.
Poi è arrivata la telefonata, dal suo telefono.
Rispondendo, non avrei mai pensato che non fosse la sua voce dolce, che pronunciava il mio nome.
Invece una voce fredda e distaccata ha chiamato il mio nome.
Ricordo tutto di quella chiamata.«Signorina Cassandra? Abbiamo trovato l'auto di suo padre fuori strada, non molto lontano da qui.
Purtroppo non ce l'ha fatta.
Ci dispiace molto.
La informeremo sulle dinamiche.»Queste sono state le ultime notizie su mio padre.
L'ultima telefonata dal suo telefono.
So che non è stato un'incidente, era troppo distrutto quella sera.
Ora che papà non c'è più, ho un'unica certezza...mia nonna Jocelyn, che abita a Shelburne Falls in Massachusetts.
Sono felice di andare a stare lì, al meno così non starò più in quella casa, che è piena di ricordi belli, ma contemporaneamente dolorosi.
Quella casa piena di risate, di bei momenti, dove ogni centimetro mi ricorda il profumo della mia infanzia.
Anche New York mi rinfaccia tutto di quella vita perfetta e felice, che ora ha lasciato posto a una vita triste e sola.
A Shelburne Falls potrò finire la scuola, senza preoccuparmi degli sguardi di compassione che mi lanciavano i professori, e dei sorrisi tirati dei miei compagni.
Poi potrò anche lasciare questa storia alle spalle e ricominciare da capo.
Capiterà a volte di sentirmi sola, e fingerò che va bene così, che tanto prima o poi dovrà passare questo gelo senza brividi.~~~~
Buonasera!!
Questo capitolo non è molto lungo, ma spero che vi piaccia lo stesso❤.
Date qualche segno di vita😆, commentate per farmi sapere se vi piace o meno.
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Non andare via. {In revisione}
Romance«Era iniziato l'ultimo anno delle superiori, non volevo distrazioni fin quando i miei occhi non incrociarono i suoi. In quegli occhi era racchiuso il mare...Si posarono su di me per qualche secondo, e quando mi sorprese a fissarla, mi regalò il sorr...