È già sera.
La giornata è passata velocemente.
Forse perché la mia mente è stata sempre occupata.
Oggi ho avuto un pensiero fisso, anzi due occhi fissi.
Come ora, non riesco a togliere dalla mia mente quel viso, quel corpo e quella voce, dolce e soave.
Non riesco a smettere di ridere, nel ricordare come il suo viso si è infiammato e riusciva a stento a sostenere il mio sguardo.
So di aver suscitato un effetto su quella ragazza.
In fondo io sono Damon Evans, per me è normale suscitare strane reazioni alle ragazze e non viceversa.
Nessuno delle ragazze con cui sono stato a fatto breccia nel mio cuore.
Lei invece oggi ha suscitato in me qualcosa, mi sembrava così tenera, per bene e come se avesse bisogno di protezione.
Nella sua gonna rosa, con i suoi capelli perfettamente in ordine e quegli occhi così dannatamente belli, puri e dolci.
Ma io devo stare alla larga dalle persone come lei.
La sua bellezza mi ha annebbiato la mente solo guardandola per pochi minuti.
Non oso immaginare cosa potrebbe fare alla mia mente se la conoscessi.
Io non mi avvicinerò a lei, mi è sembrata così buona, tanto da assomigliare troppo a lui, e io ho distrutto tutta la sua vita.
Distruggo tutto quello che trovo sul mio cammino, tutte le cose belle.
Faccio soffrire le persone, a tal punto da farle diventare persone fredde, incapaci di amare.
Purtroppo ne sono consapevole.
Non mi piace il mio comportamento, ma non riesco più a liberare il mio corpo dal mostro che è in me.
Si è impossessato dell'unica parte più buona del mio corpo...il mio cuore.
E io non sono abbastanza forte da salvarmi.
L'unica cura è l'amore.
Ma da quando Tyler se n'è andato, non ho più nessuno che mi ama.
Mia madre mi accusa della morte di mio fratello.
Mio padre è un fottuto egoista, è immerso nel lavoro tutto il giorno,e non si accorge che la nostra famiglia si sta spezzando.
Crepa per crepa.
Pezzo per pezzo.
Tutto l'amore con cui sono cresciuto sta svanendo.
Non ho più nessuno che mi ama.
Sono solo.
Aspetto solo un cuore e due mani, che mi aiutino ad uscire dal tunnel.
Perché il mio cuore è da molto che non vede la luce.
È quasi mezza notte, sto girovagando ininterrottamente quasi da due ore.
Non sono uscito con i miei amici, perché sono tutti impegnati.
Sono quasi vicino casa.
Sono pronto a rintanarmi dentro, ascoltare la mia playlist e fare un po'di allenamento.
La mia famiglia, si tratta bene.
Abbiamo una palestra affianco alla mia stanza, che prima usavamo tutti, ma ora la uso solo io.
Non è molto grande, ma c'è il giusto spazio per allenarsi.
Sto per aprire la porta di casa, quando una risata amara proveniente dalla casa di fronte, attira la mia attenzione.
E poi la vedo, anzi la rivedo, in tutta la sua bellezza.
È seduta su un'amaca, intenta a leggere un libro, che non riesco a riconoscere.
È illuminata dalle luci soffuse della casa e dal lampione che si trova proprio vicino casa sua.
Non avevo dubbi che fosse la nipote della signora Jocelyn.
Abitando in un piccolo paese, si sa chi arriva e chi se ne va.
Quindi è anche la ragazza che ieri sera piangeva.
Voglio guardarla mentre non sa di essere vista.
Siamo solo noi due, ai lati opposti.
Siamo come le linee parallele, vicine ma non insieme.
Rimango a fissarla per mezz'ora, senza che lei se ne accorga.
Poi si alza, come se si fosse improvvisamente accorta della mia presenza, dei miei occhi sul suo corpo.
Ma non è così, riesco a sentire ciò che dice.«Non l'abbandonare anche tu, non la lasciare. Non farla soffrire, affronta i problemi. Perché la lasci in balia delle onde da sola?»
Forse si riferisce al libro.
Non piange, ma dalla sua voce si percepisce disprezzo e rancore.
Non riesco a trattenere le risate mentre la guardo distruggere il giardino di sua nonna.
È buffa mentre scaraventa tutti gli oggetti che le si parano davanti.«Così distruggerai il giardino di tua nonna.»
La frase mi sfugge, prima di pensarci.
Infatti si blocca all'istante, non riuscendo a capire da dove proviene la mia voce.
Ma nota quasi subito la mia presenza.
Anche se sono in penombra si irrigidisce subito mentre con calma la raggiungo.«Scusa ma come fai a sapere che questa è casa di mia nonna?»
È vestita come all'incontro di stamattina, solo che sul suo viso non c'è più la spensieratezza che aveva stamattina.
Ora il suo viso è una maschera impercettibile.«Sai...» incomincio a parlarle piano.
«Siamo in un piccolo paese, quindi si sa tutto di tutti.»«Stupidi paesini»
Dichiara lei sbuffando.
«Perché non vai via se odi i paesini?»
«Se potessi non starei a parlare nemmeno con te, ma sarei a New York, dove lì non ti pensa nessuno.»
Oh oh, quindi è di New York.
La grande mela.«New York eh? Interessante.»
«Già»
«È bella?»
Anche se a dire il vero, è lei bellissima, con quei suoi occhi che si intravedono appena.
Non sono mai stato a New York, anche se non è poi così lontano.«A mio parere si, ma c'è chi preferisce la tranquillità come mia nonna.»
«E invece stare qui ti piace?»
«Mmh, per ora si, anche se un po'di privacy non farebbe male a nessuno.
Come ho detto, non è certo New York, ma spero mi stupisca.»Ma cosa si aspetta da questo posto. Ecco la solita ragazzina viziata.
«Piccola viziata.»
Non sono riuscito a trattenere il mio pensiero.
Anche se non l'ho gridato, sono sicuro che lei mi abbia sentito, ma fa la finta tonta.«Come hai detto?»
«No niente, stavo solo pensando ad alta voce.»
Forse mi sono salvato, ma ritiro quello che ho detto quando anche lei dice qualcosa in un sussurro, del tipo <Brutto stronzo>.
Faccio il suo stesso gioco.«Cosa hai detto?»
«Oh, niente, stavo pensando ad alta voce.»
Mi fa il verso.
Così dicendo gira sui tacchi ed entra in casa, lasciandomi lì da solo.
Devo dire che me la sono proprio cercata...tosta la ragazzina.* * *
Ho appena finito di allenarmi, ma dal mio telefono risuona ancora Lose Yourself di Eminem.
Entrando in camera mi blocco.
Ciò che vedo è molto meglio della canzone.
La ragazzina viziata è in quella che credo sia la sua stanza, mentre cammina nervosamente.
Non indossa più le robe di prima, ma da quello che noto ha solo una maglia lunga o un vestito corto, molto corto.
La visuale che mi regala è magnifica, ha due gambe lunghe, magre e toniche poi...Ma che caz?!
Mi si mozza il fiato, si toglie anche la maglia, rivelando tutta la sua bellezza e perfezione, getta a terra la maglia con un gesto infuriato, ma non mi lascia il tempo di osservarla bene, perché si accascia sul pavimento.
E adesso è la mia immaginazione che lavora.
Anche se avrebbe dovuto sapere che ora volevo vedere anche il resto.~~~~
Buonasera, ecco a voi un altro capitolo della storia.
A me è piaciuto molto questo capitolo, anche se non è molto lungo.
Spero piaccia anche a voi, date qualche segno di vita, ditemi o chiedetemi ciò che volete.
Accetto ogni vostro consiglio, critica e domanda😘😄
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Non andare via. {In revisione}
Romance«Era iniziato l'ultimo anno delle superiori, non volevo distrazioni fin quando i miei occhi non incrociarono i suoi. In quegli occhi era racchiuso il mare...Si posarono su di me per qualche secondo, e quando mi sorprese a fissarla, mi regalò il sorr...