20. Cassandra

207 15 2
                                    

Il dolce suono di un pianoforte mi arriva alle orecchie ovattato.
Mi rigiro nel letto, non sapendo da dove possa provenire questa melodia.
Ma chi è che si mette a suonare il pianoforte di prima mattina?
Aspetta...ma questo suono mi è famigliare.
Cavolo è il mio telefono!
Mi stropiccio un occhio ancora assonnata e nel frattempo cerco a tentoni il telefono sul comodino alla mia destra, dove l'ho lasciato ieri sera.
Senza nemmeno vedere chi osa disturbare il mio dolce dormire, rispondo.

«Mmmh...»

È l'unico suono che le mie corde vocali riescono a produrre.

«Ciao Cas. Dormivi ancora?»

«Bet! Certo, è ancora presto.»

Mi rigiro nel letto, mantenendo il telefono poggiato tra l'orecchio e il cuscino.

«Sono le 10:30, in piedi dormigliona!»

Nel sentire quelle parole, mi metto a sedere velocemente, ma un dolore rimbombante alle tempie mi costringe a chiudere gli occhi.
Cavolo, non pensavo fosse così tardi. Ieri sera sono andata a letto tardi, perché dovevo finire di leggere per la millesima volta "Colpa delle stelle".

«Ho ancora sonno Bet, solo cinque minuti ancora.»

Mi butto sul letto a peso morto e contemplo il soffitto sopra di me.

«Di solito alle sette sei già in piedi a disturbare gli altri, perché "la corsa mattutina è un toccasana"»

Mi fa il verso, anche se non penso di avere una voce così orribile come la interpreta lei.

«Che poi, la corsa un toccasana mi è nuova, ti distrugge le gambe. Forza! In piedi donna!»

La sua risata contagia anche me.

«Sei una tale rompi scatole. Ma come faccio a sopportarti da dodici anni?»

«A volte me lo chiedo anche io cosa si prova ad avere un'amica come me. Bella, intelligente, simpatica, affascinante...»

«Okay okay, ho afferrato il concetto.»

Mi metto a sedere, poggiando i piedi sul caldo tappeto posizionato a lato del letto.

«Potrei continuare...»

«No no. Ma perché mi hai chiamato? È successo qualcosa?»

«Si, mi sono lasciata. Sono single!»

Anche se sembra felice, io lo so che in cuor suo ci sta male.
Ci teneva davvero tanto a Shawn, poi, non è mai facile dire definitivamente addio ad una persona che ha condiviso con te momenti belli e anche quelli brutti.

«Ben tornata nel mondo dei single.
Sappi che noi single ti accoglieremo sempre, nella cattiva e nella buona sorte.»

«Che poi è bello essere single.»

«Disse colei che a tre anni aveva già il fidanzatino.»

È vero, Betsy all'asilo era fidanzata con un certo Ben, che poi ha lasciato perché, "le ballerine come me non posso fidanzarsi con un bimbo cicciottello come te", disse testuali parole.
E mi ricordo ancora la sua faccia quando qualche tempo fa rincontrammo Ben, e non era più il Ben dell'asilo.
Era molto, ma molto cambiato, tanto che Betsy disse "quanto ero stupida da piccola da non capire che quella pancetta si sarebbe trasformata in addominali."

«Disse la zitella frustrata e invidiosa.»

«Starei ore ad ascoltare la tua voce, ma, ahimè, ho di meglio da fare.»

«Richiamami presto, e non guardare sempre la casa di fronte.»

Ridacchia.

«Stronza.»

Non andare via. {In revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora