«Cas? Sei pronta?»Mi chiede la nonna entrando nella mia camera.
Sono in piedi di fronte a tutti gli scatoloni che presto saranno nella mia nuova casa.
A quel pensiero, stringo ancora più forte il mio libro preferito, che ora mi fa da scudo.
Ho paura...di quello che mi aspetta. Della nuova scuola.
Di sentirmi diversa, l'ultima arrivata.
Di lasciare Betsy.
Insomma ho paura di tutto.
La nonna mi risveglia da tutti questi pensieri, abbracciandomi.
Lei è l'unica certezza in questa mia nuova vita.«Cas dobbiamo andare, altrimenti perderemo l'aereo.»
Vedendo che non le rispondo, aggiunge.
«Non ti preoccupare per gli scatoloni, arriveranno tra un paio di giorni a casa, tutti sani e salvi. Però ora dobbiamo veramente andare.»
Spero che arrivino tutti sani e salvi, perché, ci sono tutte le mie cose importanti.
I libri, i tutù, le scarpette e tutto il resto, anche le foto che mi ritraggono felice con i miei genitori.
Se fosse stato per me, nemmeno gli avrei portato, ma la nonna mi ha costretto.
E quando si mette in testa qualcosa è difficile che non l'abbia vinta.
È una donna sui 65 anni, di media statura, con i capelli e gli occhi castani , come quelli di mio padre.
È ancora bellissima data la sua età.
Non si direbbe, ma sono pronta ad andare.«Nonna, potresti lasciarmi un minuto da sola, voglio dare un ultimo saluto a questa stanza.»
«Certo Cas, solo fai in fretta.»
Mi affaccio dalla mia finestra, che dà su Central Park, anzi, mi correggo, la mia vecchia finestra.
Chissà ora questa casa sarà venduta a una famiglia felice, e questa stanza andrà a una bambina felice.
Prendo la mia valigia ed esco da quella stanza, che non è più mia, e non racconterà mai più la mia storia.
Scendo le scale, dove trovo la nonna che mi aspetta davanti alla porta.
Mi giro solo una volta a guardare la mia vecchia casa, sono pronta a buttarmi tutto alle spalle.
Sono pronta, ad essere una nuova Cassandra Brooks.* * *
Quattro ore dopo, siamo sedute fuori l'aeroporto di Boston, ad aspettare che arrivi un taxi per portarci a casa.
Sono sole le cinque del pomeriggio ed io sono già distrutta, ho voglia solo di dormire.
La nonna è riuscita a trovare un taxi.
Prendo gli auricolari del mio iPhone e faccio partire la musica, che mi rilassa sempre, e mi dirigo verso il taxi.* * *
«Cas, svegliati siamo arrivate.»
Una mano mi scuote delicatamente.
Siamo arrivate.
Esco e davanti mi trovo una casa grande.
Non la ricordavo così!
C'è un lungo vialetto, con a destra e sinistra un giardino, che porta sul retro della casa.
Attaccata a due alberi c'è un'amaca, che ora sarà mia,non penso che alla nonna dispiaccia.
La casa è su due piani, bianca con le regole grigie.
Percorriamo in silenzio il vialetto.
La nonna apre la porta e da dentro la casa, esce un cane.
Oddio ma è Coco!
Il Golden Retriver della nonna.
Si fionda subito su di me, facendomi cadere.«Oddio Coco, come sei cresciuto!»
L'ultima volta che l'ho visto era solo un cucciolo.
Cerco di alzarmi, ma è impossibile con Coco che continua a stare su di me.«Dai Coco, lascia stare Cas.»
Interviene la nonna, aiutandomi ad alzarmi.
«Dai, sarà meglio entrare, così ti puoi sistemare nella tua stanza e poi potremmo cenare.»
«A dire la verità, non ho molta fame nonna, sono più che altro stanca. Infatti penso che mi farò una doccia e andrò a dormire.»
Mi dispiace dirle che non ho voglia di cenare, perché non voglio che pensi che non mi piace stare con lei.
In fin dei conti, io ho perso mio padre, ma lei ha anche perso suo figlio.
Entrando, mi accorgo che la casa all'interno non è cambiata molto.
A destra c'è la cucina, a sinistra l'immenso salone e di fronte l'entrata, ci sono le scale che portano al piano di sopra, dove ci sono le camere da letto, il bagno e un ripostiglio.
La mia nuova stanza sarà sicuramente, quella di mio padre, essendo figlio unico è l'unica stanza da letto disponibile oltre a quella degli ospiti, ma la nonna non mi lascerà dormire là.«Cas, la tua nuova stanza sarà quella di tuo padre.»
Quanto ci avrei scommesso!
La conosco troppo bene.«Okay nonna, vado a disfare la valigia.»
Sto iniziando a salire le scale, ma prima devo fare una cosa, quindi riscendo le scale e mi fiondo tra le braccia della mia salvatrice.
«Grazie nonna, ti voglio bene.»
Lei non mi risponde, ma mentre salgo le scale, la sento singhiozzare.
Penso che non la ringrazierò mai abbastanza, per tutto quello che inconsapevolmente sta facendo per me.* * *
Un'ora e mezza dopo, sono già nel mio nuovo letto, con una maglia di mio padre stretta al petto.
Ovviamente troppo lunga e larga per una ragazza come me.
Con ancora il suo profumo addosso, i miei occhi si chiudono, nella speranza di sognarlo.~~~~~
Buonasera!!
Chissà, Cas, riuscirà a trovarsi bene a casa della nonna??
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Non andare via. {In revisione}
Romance«Era iniziato l'ultimo anno delle superiori, non volevo distrazioni fin quando i miei occhi non incrociarono i suoi. In quegli occhi era racchiuso il mare...Si posarono su di me per qualche secondo, e quando mi sorprese a fissarla, mi regalò il sorr...