L' acqua della vita.

Capitolo 3

Ero rimasta quasi tutta la notte a leggere. E quando finalmente mi ero addormentata avevo sognato il ragazzo con cui mi ero scontrata. Nel sogno correvamo nella foresta. Mi sveglia i e mi infila i immediatamente sotto la doccia. Giocai un po' con l'acqua, creando mini onde o piccole spirali. Mi vestì e riporta i i libri in biblioteca. Poi mi ritrova i a vagare per la scuola avvolta in un silenzio che a me piaceva, perché mi aiutava a riflettere. Sentì dei passi dietro di me e mi girai. Era Elisabeth.

Io- Buongiorno.

Elisabeth- Non hai dormito per tutta la notte, per leggere quei libri?

Io- Sì.

Elisabeth- Trovato niente?

Io- La storia che mi ha raccontato lei almeno 5 o 6 volte, invece ho una domanda, c'era scritto che la fontana è stata rimossa tre mesi dopo che Caleb è stato ucciso. Perché?

Sospirò.

Elisabeth- L'acqua era diventata rossa. E aveva allagato più volte il cortile. Si era ribellata al omicidio del suo protettore.

Rimasi immobile colta da un flashback.

C'era Caleb, steso su un letto e parlava da solo. No non da solo...ma con l'acqua, ne aveva un po' tra le mani chiuse a coppa.

Caleb- Sto morendo, ma tu devi fare quello che ti ho detto. Rimani calma e cerca di ricordarti i momenti più felici e...quelli gloriosi della battaglia.

Poi la scena cambiò.

La fontana divenne rossa e un attimo dopo una ragazza uscì da una finestra e urlò.

Lei- È morto, Caleb è morto.

L'acqua aumento il suo getto e uscì dai bordi. Il cortile ben presto si allagò, di acqua rossa, così come il piano terra della scuola. Mentre una voce vicino alla fontana sussurava. - Non hai mantenuto la promessa....

Aprì gli occhi e vidi Vaniglia sopra di me. Ero in infermeria.

Vani- O tesoro finalmente, eravamo tutti in pensiero. Cosa è successo? Ti ha portata qui la preside, eri svenuta.

Le racconta i il flashback che avevo avuto.

Io- Adesso sto bene. Devo andare a lezione.

La Figlia della Medicina si avvicinò al letto. Si chiamava Lucy.

Lucy- Direi che puoi anche andare.

Mi alzai dal letto e mi diressi verso l'aula ed entrai.

Prof.- Keira. Pensavo che non saresti venuta. C'è un unico posto libero, vicino a lui.

Il ragazzo che avevo sognato. Di nuovo lui.

Io- Ciao.

Lui- Ciao. Hai letto libri?

Io- Cosa? Cioè... sì.

Lui- Ti sono piaciuti?

Io- Belli. Scusa ma mi sono già persa metà della lezione.

Lui- Che stupido scusa.

Non me ne ero accorta ma aveva una voce molto melodiosa. Ma non sembrava un Figlio della musica. Non aveva uno strumento accanto a sé e nemmeno le penne a forma di chiave di sol come tutti quelli della musica. Finita la lezione andai a quella successiva, però lui non aveva il mio stesso programma. E solo dopo che ero entrata in palestra mi resi conto di non sapere come si chiamva.

Adoravo e lezioni di combattimento o semplice ginnastica, per restare in forma.

Prof.- Bene ragazzi oggi alcuni di voi si alleneranno con le vostre armi preferite, mentre altri faranno esercizi di ginnastica. Poi faremo cambio.

Ero nel gruppo delle armi. Presi un arco ed un nastro. C'era un bersaglio, lo colpì, colpì e colpì, finché il braccio non mi fece male. Non soperché ci mettevo così tanta energia. Il professor Nick mi si avvicinò.

Nick- Brava Keira, non ti ho mai vista colpire così. La notte nel bosco ti ha fatto bene.

Io- Grazie Nick.

Nick- Direi che puoi cominciare ad allenarti.

Andai nella pista e cominciai a correre, ma dopo 10 min vomita i

Arrivò David che con gli altri Figli degli animali, stava colpendo i bersagli.

David- Ehi, vieni andiamo a prendere una boccata d'aria.

Io- Grazie David.

Mi accompagnò fuori, persi l'equilibrio,ma mi sostenne e mi trascinó fino alla Presidenza.

David- La preside saprà cosa fare. Scotti, hai la febbre e tremi tutta.

Io- OK David.

Aprì la porta ed entrai.

Elisabeth- Keira! Cosa succede?

Io- David ha detto che scotto e tremo. Ho vomitato.

Elisabeth- Vieni.

Mi portò nella Vecchia Stalla e mi bagnò con l'acqua del tubo. Subito mi sentì meglio e l'acqua mi avvolse con delle spirali.

Io- Grazie

Elisabeth- Di niente. Keira devi dirmi cosa è successo prima. Eri in trance e devi aver visto qualcosa.

Le racconta i tutto e lei fece una faccia preoccupata.

Cosa succedeva? Avevo vissuto tanto tempo qui e non era mai successo niente e ora? Dovevo sapere!