Capitolo 10

4K 346 11
                                    

Sognai tutta la notte.
Caleb, nella foresta che cercava Amelia, era in fin di vita in una grotta.
Caleb- Amelia! Amore cosa è accaduto?
Amelia- Minerva, è stata qui mentre tu eri fuori e abbiamo combattuto.
Caleb- Aspetta! Ecco, ho dell' acqua, adesso non muoverti. Ci penso io.

La curò come sapevo fare anche io e lei dopo si addormentò tra le sue braccia.

La scena cambiò.
Amelia stava parlando con una persona che le diceva che Caleb non ce l'aveva fatta. Lei scoppio a piangere e si accarezzò la pancia.

Cambiò i nuovo.
Amelia cullava un bambino con i capelli blu e cantava una canzone. Ad un certo punto si fermò e si mise a piangere.
Amelia- Scusa piccolo, scusa. Mi manca il tuo papà. Lo vorrei qui con noi, ma non si può. Lui era un eroe, ricordatelo sempre.
Addormentò il bambino e prese un ritratto di Caleb. Scoppiò di nuovo a piangere.
Amelia- Perché? Tu eri tutto, tutto per me. Torna da me Caleb, torna da me!

Mi alzai mentre ancora piangevo. Alan mi stava scuotendo.

Alan- È tutto OK?

Io- Sì, sto bene grazie.

Alan- È tutta la notte che ti agiti e dici cose con una strana voce. E comunque c'è una  cosa che devi vedere.

Mi guarda i intorno, eravamo in una baracca, ed eravamo legati.

Io- Come ci siamo finiti qui?

Alan- Non so. E un'altra cosa. Ci siamo solo noi due, Vaniglia e David non ci sono.

Cominciai ad agitarmi per liberare le mani. Dopo inutili tentativi mi arresi.

Io- Come hai fatto a squotermi con le mani legate?

Alan- Segreto!

Io- Non sono in vena di scherzi Alan!

Alan- No davvero, non lo so nemmeno io.

Per distrarmi esaminai la baracca. Era composta da una sola stanza, dentro oltre a noi due c'erano delle corde, delle reti e un cesto con della frutta.

Alan- Girati, dammi le spalle. Così posso cercare di liberarti le mani.

Feci come mi aveva detto e sentì che armeggiava contro le corde. Ad un certo punto si fermò.

Io- Alan tutto bene?

Alan- Dannazione! Sono corde magiche, si devono sbloccare o tagliare e siamo disarmati.

Da fuori si sentì vociare e in automatico stinsi la mano di Alan. Entrarono tre uomini.

Uno- Eccoli qui quelli con la taglia sulla testa. Mi presento sono Brian. Invece loro sono Uno e Due.

Brian era un uomo alto,corpulento e rozzo. Indosava dei vestiti stracciati e sulla spalla portava una rete. Uno e Due erano completamente diversi. Erano pettinati, puliti e portavano le reti come fossero dei bambini appena nati.

Io- Cosa volete?

Brian- Nel bosco c'è una taglia su voi due. Molti soldi. Se vi consegnerò ad un certo Mortis, mi darà la ricompensa ed io non dovrò più vivere in questa baracca. Uno, Due sorvegliateli io vado a controllare le trappole.

Uno e Due guardavano il pavimento con aria colpevole.

Alan- Uno, Due. Voi obbedite sempre a quel buffone?

Uno- I nostri veri nomi sono Frank e Bob ma lui si ostina a chiamrci così!

Avevo capito cosa voleva fare Alan e decisi di aiutarlo.

Io- Dovreste vendicarvi. Non è giusto prendersi gioco di due bravi ragazzi come voi.

Bob- Ha ragione questa ragazza. E poi a noi non interessano i soldi, noi stiamo bene così.

Alan- Facciamo un accordo, voi ci aiutate a scappare e noi....

Frank- Voi potete dare una lezione a Brian?

Io- Certamente, allora ci potete slegare?

Presero un coltello, per un attimo pensai che fosse la fine ma poi tagliò le corde. Tenevo ancora stretta la mano di Alan,che tutto rosso in viso si affrettò a lasciare la mia.

Bob- Sta tornando. È il vostro momento.

Io- Avete dell'acqua?

Bob- Fuori c'è una pompa.

Corremmo fuori e aprì la canna. Brian arrivò tutto felice, con due conigli che si contorcevano nelle sue mani. Io lo colsi di sorpresa e lo atterrai con un onda. Alan lo mise al muro con il coltello puntato alla gola dell' uomo. Un grido dietro di me mi distolse dalla scena.

David- Eravamo così in pensiero. E quei due poveri conigli?

Io- Vaniglia, mi serve una gabbia o una cosa del genere per metterci lui dentro.

Vani- Nessuno problema.

Io- Alan mollalo.

Lui butto a terra l'arma ma tenne fermo Brian con le mani. Vaniglia mi disse che era pronta e Alan mollò la presa,subito le radici di un albero si impiantarono nel terreno come a formare una campana.

David- I conigli mi hanno detto che era un cacciatore.

Io- Bob? Frank? È tutto finito.

I due uscirono dalla baracca e strinsero la mano a tutti, continuando a ringraziare. Alla fine tornammo al accampamento e ripartimmo.

David- Ci spiegate cosa avete fatto lì dentro e chi erano quei due?

Io e Alan raccontammmo la storia tra le risate.
#####################
Piaciuto???^_^^_^^_^ Votate e commentate per favore. Alla prossima un abbraccio a tutti.

L' acqua della vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora