Capitolo 7

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Elisabeth- Bene Keira, leggi qui.

Mi mise davanti un libro azzurro, lo aprì circa a metà e comincia i a leggere.
Capitolo 18 L'acqua vitale
È un dono unico e speciale. È creare l'acqua da niente. Richiede molte energie accedere a questo potere, ma dopo averne usata una piccola quantità quest'acqua si rigenera lentamente da sola. Se usata tutta invece, poi non si riforma più e questo la maggior parte delle volte significa morte dell' individuo.

Rialza i la testa.

Io- Questo significa che ne devo usare sempre poca, se ne ho bisogno?

Nick- No, è troppo pericoloso usare l'acqua vitale. Non voglio perdere anche mia nipote oltre a mia sorella.

Una fitta al cuore mi attraversò quando disse quelle parole. Lui lo sapeva. Sapeva come erano morti mamma e papà. E che il mio dono era pericoloso.

Io- In sostanza, non mi è permesso usarla.

Elisabeth- Se non proprio in una emergenza, ma deve essere importante.

Io- Va bene.

Elisabeth- OK Keira. Ti lascio libera di riposarti.

Uscì dalla biblioteca e sparì in un corridoio. Nick mi guardava con occhi velati dalle lacrime.

Io- Vuoi parlarne?

Nick- Sì. Sai perché sono venuto a insegnare qui? Per te Keira, prima solo per te, poi mi sono appassionato e ho deciso di continuare. Adesso voglio sapere, come è morta.

Il suo tono mi faceva sentire male. La causa del suo dolore ero io e gli dovevo una spiegazione.

Io- Un giorno d'estate, avevo sette anni e io e mamma aspettavamo che ritornasse papà. Alle undici di sera non era ancora tornato e mamma decise di andare a vedere cosa lo tratteneva, allo studio. Entrammo e vedemmo papà, accerchiato da lupi, mentre due uomini frugavano in giro. Appena mi videro si lanciarono verso di me ma mamma, intanto aveva portato i lupi dalla sua parte e loro attaccarono i due sconosciuti. Ma quelli erano veloci  e li uccisero subito. Papà cercò di prenderli di sorpresa,però era un Figlio della medicina e non se la cavava bene con il pugnale. Si ferì alla spalla e mamma lo soccorse. Eravamo in trappola, lei mi disse di passare sotto le gambe di uno dei due e di aprire i tutti rubinetti, così feci e poi papà mi urlò di allagare tutto. Loro non mi dovevano avere, disse. Mi resi conto troppo tardi che sarebbero morti anche loro e quando arrivarono i soccorsi non c'era più niente da fare. È colpa mia. Quei due volevano qualche informazione su di me. Poi ecco che io mi presento davanti a loro e pensano di portarmi via. Se non fossi andata con mamma, loro sarebbero ancora qui.

Finì la frase e mi rintanai nelle braccia di mio zio. Non piangeva come me, ma ogni tanto singhiozzava. Ricordare i miei genitori faceva male. Li avevo uccisi io.

Io- Sono un'assassina Nick. Un assassina...

Nick- No, non dirlo nemmeno per scherzo. Loro sapevano che non ce l'avrebbero fatta. Per tua madre l'importante eri tu. Eri la sua ragione di vita ed è morta come voleva. Per te.

Io- No no no. Io...non ce l'ha posso fare. Tutto questo è troppo.

Nick- Ti ricordi il viso, il nome, il profumo e la voce di tua mamma?

Io- Certo, Si chiamava Kate e diceva " il mare non dimentica nulla"

Nick- Sì lo diceva tua nonna. Ora va a riposare Keira.

Andai nella mia stanza e dopo poco dormivo profondamente. Mi svegliarono i tuoni. I tuoni? Non avevano previsto pioggia almeno per due settimane. Sbirciai fuori dalla finestra e lo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi era a dir poco impressionante. Tuoni e fulmini squarcia vano l'aria ed un vento impetuoso piegava gli alberi fino a terra. Gli alunni nel cortile correvano tutti sotto i portici per ripararsi. Scesi in fretta e per poco il vento non mi trascinò via. Al centro del piazzale un tornado girava su se stesso. Ad un tratto una voce uscì da questo.

Tornado- Benvenuta Figlia dell' acqua. Sono felice di vederti finalmente.

Io- So cosa vuoi! E se smetterai di cercare di ucciderci tutti mi consegneró a te.

Tornado- Bene. Prima mi presento: Io sono Mortis, discendente di Minerva la Potente. Avvicinati ed inchinati a me piccola Keira.

Io- No! Prima smettila con questa tempesta e poi verrò da te.

Tornado- Ti voglio qui, per sapere che verrai con me.

Lentamente mi avvicinai poi a metà strada un urlo mi blocco. Era Nick.

Nick- Keira non farlo.

Mi si parò davanti. Il tornado girò più velocemente.

Tornado- Togliti di mezzo. Keira deve morire.

Nick- Mai!

Dal vortice si levò una risata malvagia e senza che potessi fare niente un fulmine si abbatté su mio zio. Cadde al suolo e subito mi inginocchiai accanto a lui.

Io- Nick?? Nick per favore, resta qui, ti prego

Nick- Stai attenta. Non devi consegnarti a loro. Fallo per me. Ti voglio bene. Keir-a.

La mano stretta alla mia si allentò. Era morto.

Io- Dannato! Era l'unica persona che mi rimaneva della mia famiglia!Elisabeth mi raggiunse.

Elisabeth- Scappa Keira.

Io- No. Devo mandare via quel coso!

Elisabeth- Se tu scappi lui se ne andrà via con te.

Aveva ragione. Mi diede un borsone e due borracce che mi legai alla cintura.

Elisabeth-  Non puoi andare da sola. Porta con te Vaniglia, David e Giaila. Giaila vi trasporterà. Infine verrà con voi anche lui.

Da dietro di lei spuntò il ragazzo contro cui mi ero scontrata in corridoio.

Elisabeth- Lui è Alan. Il più bravo dei Figli della guerra. Ti aiuterà nell tua missione.

Io- Quale è la mia missione?

Elisabeth- Trova il tuo Equilibrio. Se ha aiutato davvero Caleb aiuterà anche te. Adesso andate. Vaniglia e David sono già nella foresta.

Io- E voi?

Elisabeth- Noi ce la caveremo.

Io e Alan corremmo verso gli habitat e Giaila era già pronta con delle redini al collo.

Io- Giaila adesso corri OK? Come non hai mai corso prima!

Alan- E io?

Io- Tu ti aggrapperai a me, sopra Giaila.

Salimmo e partimmo velocemente. Dietro di noi lasciammo il cortile della scuola pieno di alberi abbattuti ed il corpo di Nick tra le braccia di Elisabeth.

L' acqua della vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora