Capitolo 12

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Le fiamme non si spegnevano, qualunque cosa facessi. Vaniglia e David erano in piedi, immobili. E Alan era più spaventato di me. Avevo consumato quasi due intere borracce e ne rimanevano solo due. Dovevo chiamare aiuto.

Io- Caleb, ti subblico aiutaci.

Caleb- Per gli oceani, non ho mai visto delle fiamme espandersi così velocemente.

Io- Ma non si spengono. Cosa faccio??

Caleb- Keira non lo so.

Io- Dannazione...aspetta! Il libro azzurro.

Aprì il borsone e cercai il libro. Lo aprì al indice.

Io- Incantesimi ad acqua..no... acqua vitale...no... respirare sotto acqua...no...ecco, ci sono! Fuoco e altri sortilegi.

Il capitolo non era lungo ma il tempo era poco. Le fiamme erano diventate alte, il pezzo di foresta che riuscivo a vedere era andata a fuoco. Alan accanto a me tossiva e cercava di dirmi qualcosa.

Alan- Va-ni e Da-v-id sono a ter-ra!

Mi guarda i intorno e li individuai. Erano in ginocchio, con le mani sulle orecchie e urlavano. Corsi verso di loro.

Io- Vaniglia?!?! Cose c'è? Rispondi!

La scossi, lei mi guardò e disse.

Vani- Alberi- male- noi- sentiamo...Aaaahhhhhhh

Sentivano il loro dolore, e se non fermavo quel maleficio loro sarebbero anche morti. Ripresi in mano il libro. Per spegnere le fiamme dovevo dire una formula e usare un po' si acqua della vita.

Io- Caleb? Come faccio a creare dell' acqua?

Caleb- Chiudi gli occhi e concentrati su un immagine che rappresenti l'acqua. Apri le mani e focalizza l'obiettivo. Dopo un po' sulle mie mani sentì qualcosa di freddo. Aprì gli occhi ed era lì, l'acqua era tra le mie mani.

Io- Adesso la formula.

Alzai l'acqua verso il cielo e dissi.

Io- Restinguendum volo, et conteram maledictinem.

Il fuoco cominciò a ritirarsi, dopo qualche minuto era sparito. Corsi verso i miei amici, erano stesi a terra, Alan stava tossendo e si teneva la pancia. Vaniglia e David urlavano e si dimenavano ancora. Aprì una borraccia, presi un po' d'acqua e la misi sulla fronte di Vaniglia.

Io- Vaniglia, ti prego, l'incendio non c'è più. Vieni, ti tiro su. Adesso respira e basta urlare o ti andrà via la voce.

Vaniglia smise di urlare e si strinse a me. Piangeva disperata.

Io- No, non piangere. Gli alberi si riprenderanno e il bosco tornerà verde e rigoglioso come prima.

Vani- David! Come sta?

Guarda i verso di lui e per fortuna si era ripreso. Alan però, vicino a lui attirò la mia attenzione, mimò le parole FEBBRE e FERITO.

Io- Sta bene, adesso vi portiamo al sicuro dietro lo scudo di Alan.

Trascinai la Figlia dei fiori vicino ai ragazzi e la distesi.

Io- Riposa.

Guarda i David e vedendoli ridotti così mi fece salire le lacrime agli occhi ma le trattenni, dovevo sostenere i miei compagni e soprattutto curarli. Non sapevo come però. Alan mi prese la mano.

Alan- Non sai come fare, vero? Non ti preoccupare tu resta con loro e io vado a cercare delle erbe, se ne resta qualcuno.

Si alzò e corse via. Misi la mano sulla fronte di lui come avevo fatto con Vaniglia e aspettai. Il mio sguardo vagava e vidi una cosa che mi fece piangere. Le loro mani cercavano quelle dell' altro e quando si trovarono si stinsero forte.

Caleb- Mi manca tanto Amelia...

Io- Devo proteggerli. Morirò come hai fatto tu pur di non dare loro altro dolore.

Caleb- Keira! Non devi morire. Hai visto quello che è successo dopo la mia di morte?

Io- Io non farò come te. Mi dispiace, sei il mio idolo ma non lascerò che qualcuno mi ricordi come ti ricordava Amelia oppure i tuoi amici.

Caleb- Non puoi vivere senza amore,piccola mia. Ricordatelo.

La sua presenza dietro di me sparì e io riflettei sulle sue parole. Poi tornò Alan.

Io- Hai trovato qualcosa?

Alan- Ho dovuto fare km ma ecco!

Mi porse delle piantine, erano erbe medicinali e sapevo come usarle.

Io- Devi triturarle e poi me le dai.

Lui fece come gli avevo detto e mi diede i pezzetti.

Alan- Come sai queste cose?

Io- Passare del tempo in infermeria per aiutare ha fatto i suoi effetti. E tu come sapevi delle erbe?

Alan- Corso base di sopravvivenza. Ricordati che sono un Figlio della guerra.

Passai le erbe sulle bruciature di David e si rimarginarono. Poi gli feci mangiare dell' altra erba medicinale e la febbre gli passò.

David- Vaniglia! Come sta?

La indicai e lui guardò le loro mani incrociate. Dopo in po' si addormentò con lei in braccio.

Io- Dormiamo anche noi. Domani penseremo a cosa fare.
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Spazio per me
La frase in latino l'ho chiesta ad una mia amica e non so se è giusta. Comunque ditemi se vi è piaciuto. Un abbraccio a tutti e al prossimo capitolo.

L' acqua della vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora