Le fiamme non si spegnevano, qualunque cosa facessi. Vaniglia e David erano in piedi, immobili. E Alan era più spaventato di me. Avevo consumato quasi due intere borracce e ne rimanevano solo due. Dovevo chiamare aiuto.
Io- Caleb, ti subblico aiutaci.
Caleb- Per gli oceani, non ho mai visto delle fiamme espandersi così velocemente.
Io- Ma non si spengono. Cosa faccio??
Caleb- Keira non lo so.
Io- Dannazione...aspetta! Il libro azzurro.
Aprì il borsone e cercai il libro. Lo aprì al indice.
Io- Incantesimi ad acqua..no... acqua vitale...no... respirare sotto acqua...no...ecco, ci sono! Fuoco e altri sortilegi.
Il capitolo non era lungo ma il tempo era poco. Le fiamme erano diventate alte, il pezzo di foresta che riuscivo a vedere era andata a fuoco. Alan accanto a me tossiva e cercava di dirmi qualcosa.
Alan- Va-ni e Da-v-id sono a ter-ra!
Mi guarda i intorno e li individuai. Erano in ginocchio, con le mani sulle orecchie e urlavano. Corsi verso di loro.
Io- Vaniglia?!?! Cose c'è? Rispondi!
La scossi, lei mi guardò e disse.
Vani- Alberi- male- noi- sentiamo...Aaaahhhhhhh
Sentivano il loro dolore, e se non fermavo quel maleficio loro sarebbero anche morti. Ripresi in mano il libro. Per spegnere le fiamme dovevo dire una formula e usare un po' si acqua della vita.
Io- Caleb? Come faccio a creare dell' acqua?
Caleb- Chiudi gli occhi e concentrati su un immagine che rappresenti l'acqua. Apri le mani e focalizza l'obiettivo. Dopo un po' sulle mie mani sentì qualcosa di freddo. Aprì gli occhi ed era lì, l'acqua era tra le mie mani.
Io- Adesso la formula.
Alzai l'acqua verso il cielo e dissi.
Io- Restinguendum volo, et conteram maledictinem.
Il fuoco cominciò a ritirarsi, dopo qualche minuto era sparito. Corsi verso i miei amici, erano stesi a terra, Alan stava tossendo e si teneva la pancia. Vaniglia e David urlavano e si dimenavano ancora. Aprì una borraccia, presi un po' d'acqua e la misi sulla fronte di Vaniglia.
Io- Vaniglia, ti prego, l'incendio non c'è più. Vieni, ti tiro su. Adesso respira e basta urlare o ti andrà via la voce.
Vaniglia smise di urlare e si strinse a me. Piangeva disperata.
Io- No, non piangere. Gli alberi si riprenderanno e il bosco tornerà verde e rigoglioso come prima.
Vani- David! Come sta?
Guarda i verso di lui e per fortuna si era ripreso. Alan però, vicino a lui attirò la mia attenzione, mimò le parole FEBBRE e FERITO.
Io- Sta bene, adesso vi portiamo al sicuro dietro lo scudo di Alan.
Trascinai la Figlia dei fiori vicino ai ragazzi e la distesi.
Io- Riposa.
Guarda i David e vedendoli ridotti così mi fece salire le lacrime agli occhi ma le trattenni, dovevo sostenere i miei compagni e soprattutto curarli. Non sapevo come però. Alan mi prese la mano.
Alan- Non sai come fare, vero? Non ti preoccupare tu resta con loro e io vado a cercare delle erbe, se ne resta qualcuno.
Si alzò e corse via. Misi la mano sulla fronte di lui come avevo fatto con Vaniglia e aspettai. Il mio sguardo vagava e vidi una cosa che mi fece piangere. Le loro mani cercavano quelle dell' altro e quando si trovarono si stinsero forte.
Caleb- Mi manca tanto Amelia...
Io- Devo proteggerli. Morirò come hai fatto tu pur di non dare loro altro dolore.
Caleb- Keira! Non devi morire. Hai visto quello che è successo dopo la mia di morte?
Io- Io non farò come te. Mi dispiace, sei il mio idolo ma non lascerò che qualcuno mi ricordi come ti ricordava Amelia oppure i tuoi amici.
Caleb- Non puoi vivere senza amore,piccola mia. Ricordatelo.
La sua presenza dietro di me sparì e io riflettei sulle sue parole. Poi tornò Alan.
Io- Hai trovato qualcosa?
Alan- Ho dovuto fare km ma ecco!
Mi porse delle piantine, erano erbe medicinali e sapevo come usarle.
Io- Devi triturarle e poi me le dai.
Lui fece come gli avevo detto e mi diede i pezzetti.
Alan- Come sai queste cose?
Io- Passare del tempo in infermeria per aiutare ha fatto i suoi effetti. E tu come sapevi delle erbe?
Alan- Corso base di sopravvivenza. Ricordati che sono un Figlio della guerra.
Passai le erbe sulle bruciature di David e si rimarginarono. Poi gli feci mangiare dell' altra erba medicinale e la febbre gli passò.
David- Vaniglia! Come sta?
La indicai e lui guardò le loro mani incrociate. Dopo in po' si addormentò con lei in braccio.
Io- Dormiamo anche noi. Domani penseremo a cosa fare.
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Spazio per me
La frase in latino l'ho chiesta ad una mia amica e non so se è giusta. Comunque ditemi se vi è piaciuto. Un abbraccio a tutti e al prossimo capitolo.
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L' acqua della vita.
FantasyMi chiamo Keira ed ho dentro di me il potere dell' acqua. Frequento la scuola di Arti Magiche, insieme ad altri Figli: dei fiori, degli animali, della guerra e molti altri. Il mio potere è raro e speciale. Ma questo potere sarà un pericolo o una ben...