2. Bad at chemistry

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Non sono mai stata a scuola a quest'ora di sera.

A dir la verità non è che non ne abbia mai avuta occasione. Ogni anno a scuola si organizzano serate tra studenti o le solite classiche noiose partite di basket in cui si beve e si urla a più non posso.

Oppure il ballo. Quella serata magica che ogni adolescente che si rispetti non vuole mai perdersi.

Non sono mai andata a nessuna di queste. Forse una volta al ballo delle scuole medie. In realtà ho sempre voluto farlo, provare almeno una volta ad essere una ragazza normale con degli amici normali a cui piace passare il tempo insieme.

Ma perché avrei dovuto farlo? In fin dei conti, so benissimo che la realtà avrebbe deluso le mie aspettative e sarei tornata a casa da sola, prima dell'annuncio della reginetta del ballo.

Per un attimo mi sono quasi dimenticata che sto per passare una serata completamente sola, se non si considera il professor Jenkins, con Luke Hemmings.

Sospiro, cercando di contenere l'emozione e mi dirigo a lenti passi verso l'aula di scienze. Non mi sorprendo appena vedo la luce dell'aula illuminare il buio corridoio, lasciandomi intendere che Luke è arrivato, come al solito, in perfetto orario.

Entro di soppiatto; dovrei salutarlo?

Nella stanza c'è solamente il biondo che, prevedibilmente, è intento a scrivere alla lavagna una reazione di chimica frettolosamente e butta ogni tanto un occhio su uno dei, almeno cinque, libri e quaderni spalancanti su un tavolo accanto a lui.

Appena faccio il mio ingresso nell'enorme e troppo silenziosa aula Lucas si volta verso di me, accennando un sorriso cortese e tornando subito a chimica, prima che io possa replicare o addirittura dirgli ciao.

Almeno ora sa chi sono.

Mi dirigo timidamente verso un tavolo poco distante da lui e decido di approfittare anche io del tempo libero per portarmi avanti con i compiti.

Non posso fare a meno di guardarmi intorno ed esplorare con lo sguardo ogni angolo di quell'aula che vedo sempre affollata. La cattedra ricoperta dai libri di Luke, la tapparella della finestra ancora da riparare, l'armadietto ad ante trasparenti di Jenkins in cui è custodita la piccola scatolina per cui io e Hemmings siamo venuti a scuola a quest'ora della sera.

Possibile che una cosa del genere possa essere così importante?








Passano venti minuti e io sono riuscita solamente a studiare mezzo paragrafo, continuamente interrotta dai lamenti di Luke perché a quanto fare "questa reazione è impossibile".

Venti minuti?

Per la prima volta alzo lo sguardo dal libro di matematica, aspettandomi di vedere il signor Jenkins fare ingresso in aula a momenti.

-Già, poteva almeno presentarsi qui. Come se noi avessimo tempo da perdere.- afferma improvvisamente Luke, probabilmente notando il mio sguardo.

Gli sorrido timidamente prendendo coraggio da non so quale parte di me, mentre Lucas riprende a sbuffare di fronte all'impossibile problema sulla lavagna.

-Al diavolo!- protesta uscendo a grandi passi dalla stanza, diretto non so dove. Tuttavia, le sue cose sono ancora sistemate disordinatamente sul tavolo di fronte alla lavagna, quindi non credo sia andato molto lontano.

La lavagna.

Subito i miei occhi cadono sulla reazione impossibile che tanto ha fatto impazzire quel genio di Luke Hemmings.

Spalanco gli occhi incredula e leggermente divertita; sapevo che la chimica fosse il tallone d'achille di Lucas Robert Hemmings, ma non pensavo fino a questo punto.

Extraordinary // 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora