Mia madre se l'è bevuta quando le ho detto che mi sarei dovuta vedere con Michael e alcuni suoi amici (non potevo inventare una scusa peggiore) all'incrocio tra Geller Road e Jersey Street, alle nove di sera. Non so esattamente dove mi trovo, a dir la verità, data la scarsa illuminazione e desolazione del posto. L'unica cosa che so, e che Calum mi ha detto, è che il luogo in cui il moro mi ha chiesto di vederci è distante pochi minuti dal campo.Mi stringo nelle spalle, cercando di trattenere un brivido di freddo, percependo l'aria autunnale che comincia a farsi sentire ogni giorno di più.
I minuti sembrano trascorrere a fatica e comincio a chiedermi se Calum si presenterà o meno; potrebbe aver capito che questa cosa è davvero una follia e che probabilmente è il caso di tirarsene fuori. E me ne sarei tirata fuori anche io se solo mi avesse avvertito.
Sto per prendere in seria considerazione l'idea di darmela a gambe e rinchiudermi nuovamente nella mia stanza pentendomi di essermi esposta troppo, quando il mio telefono vibra. Lo sfilo lentamente dalla tasca e illumino il display.
Non so se essere più incredula per il fatto che Calum Hood mi abbia mandato un messaggio oppure per quello che c'è scritto. Almeno stavolta non devo farmi tante domande sul come possa aver avuto il mio numero, dato che sono certa di averglielo dato io.
Leggo nuovamente l'anteprima del messaggio, leggermente sbigottita. "Nasconditi".
Lancio un'occhiata intorno a me e ancora non sembra esserci nessuno nei paraggi. Tuttavia, per quanto sia assurda la richiesta del moro, decido di assecondarlo.
Mi allontano di poco dall'incrocio in cui ci saremmo dovuti incontrare, trovando il perfetto nascondiglio dietro a un cespuglio. Non so perché mi sto fidando di lui in questo modo. Per quanto ne so potrebbe benissimo essere uno scherzo e la cosa non mi sembra poi così folle.
Qualche secondo dopo dei fari di una macchina illuminano la strada. Riesco a mettere a fuoco il colore scuro dell'automobile e la vedo accostarsi esattamente sul punto dov'ero ad aspettare fino a pochi secondi fa.
Lo sportello anteriore del passeggero si apre e Calum Hood scende dall'auto, ancora coinvolto in una risata, ormai totalmente libero dalle sue stampelle.
Riesco a intravedere un ragazzo alla guida e un altro seduto sui sedili posteriori a sporgersi per salutare il moro.
Calum si richiude dietro lo sportello e passa davanti alla macchina mentre il finestrino del guidatore si abbassa.
Riley Pickett allunga fuori un braccio per stringere la mano a quello che è il capitano della sua squadra. Lo stesso fa il ragazzo seduto dietro che presumo essere Tyler Northon, dato che i due girano sempre insieme neanche fossero gemelli siamesi.
-Non ci dici chi è stavolta?- incalza improvvisamente Riley, con un ghigno malizioso.
Corrugo la fronte confusa e cerco di sporgermi un po' di più verso la scena, restando comunque nascosta.
-Non è nessuna, ve l'ho detto.- risponde Calum, alzando gli occhi al cielo divertito.
Riley ridacchia, facendo la tipica smorfia di chi non se l'è minimamente bevuta, mentre Tyler scende dall'auto per andare a sedersi al posto del passeggero. Tyler è probabilmente il più alto tra i tre e quello con i capelli più lunghi, che si scompiglia in media ogni trenta secondi. Sempre se le treccine arrotolate sulla testa di Riley non possano essere considerate capelli.
-Certo, dici così ogni volta.- commenta Pickett.
-Secondo me è la biondina seduta al secondo banco a geografia politica.-
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Extraordinary // 5sos
Fanfiction"Il segreto è mantenere la calma." "Mantenere la calma? Io ho fatto allagare il bagno della scuola, Hood ha quasi incendiato la sua auto, lei è uno scudo vivente, tu hai creato una pioggia di libri nella tua stanza e quel riccio con la bandana laggi...