-Vuoi spiegarmi?- sbotto, appena io e Michael siamo fuori dall'edificio scolastico. Il biondo, che non è ancora riuscito a spiccicare parola ed è scappato dai corridoi prima che Tyler Northon e Riley Pickett si caricassero il loro capitano della squadra sulle spalle, continua a camminare tenendo lo sguardo basso.
-Michael?- lo richiamo cercando ancora una volta di attirare la sua attenzione.
Il ragazzo accanto a me sbuffa e mi rivolge finalmente lo sguardo.
-Che c'è?- risponde irritato mentre imbocchiamo la strada verso casa.
Se non fossi totalmente sconvolta da quello che è appena successo, il tono di Michael mi avrebbe sicuramente fatto pentire della mia insistenza.
-Ti ho appena visto aiutare Calum Hood a restare nella squadra di basket e vorrei sapere perché.-
-Non capisco cosa ci sia di strano.- afferma scrollando le spalle e accelerando il passo.
Sbuffo rumorosamente, costretta ad accelerare anche io il mio.
-Il fatto che tu lo odi.- dico convinta, tentando in ogni modo di stargli dietro.
Michael sospira rumorosamente, arrendendosi all'evidenza.
-Lo so che sembra assurdo ma...-
-E' assurdo.- gli faccio notare, sconvolta.
-Lo so.- ribatte, rivolgendomi finalmente lo sguardo. -Non so neanche come spiegarlo.-
Resto in silenzio, non volendo più mettergli pressione, aspettando che riesca a trovare le parole giuste per spiegarmi la sua improvvisa voglia di aiutare Calum Hood.
-Insomma, lui era lì e non era una bella scena da vedere, avrebbe fatto effetto a chiunque. Addirittura a me. Ma non l'ho fatto per Calum.- dice portando il suo sguardo su di me. -L'ho fatto per te.-
Arrossisco improvvisamente a quelle parole, non riuscendomi a spiegare la sua ultima frase. Perché Michael avrebbe dovuto aiutare Calum per fare un favore a me?
-Per me?- domando incredula.
Michael annuisce lentamente e dal suo sguardo capisco che ha ancora qualcosa da dire.
-Senti Shawn- comincia, fermandosi improvvisamente nel bel mezzo del marciapiede. -Quello che sto per dirti è del tutto surreale ma tu devi promettere che mi crederai.- dice abbassando il tono della voce e assumendo un'espressione insolitamente seria.
-Sono diventata piuttosto brava a credere alle cose impossibili negli ultimi giorni.-
Michael continua a guardarmi negli occhi, indeciso sul dirmi la verità o meno.
-E' stato nel momento in cui mi hai guardato, prima che Calum parlasse. Non so come sia possibile ma in quel momento ho cominciato a percepire tutto quello che provavi. Un misto di ansia, dispiacere, paura, compassione e hanno cominciato a soffocarmi. E' stato fortissimo e non ci ho pensato due volte a tirare fuori me, Calum e te da quella situazione.- ammette tutto d'un fiato.
Rimango impietrita a fissarlo. Non riesco a spiegarmi ciò che ha appena detto. Non riesco a capire come possa essere possibile una cosa simile.
-Io non capisco, Michael.- affermo scuotendo la testa. -Come hai fatto a sapere che stavo pensando tutte quelle cose senza che io te lo dicessi?-
-No, Shawn. La domanda giusta è come io sia riuscito a percepirlo. Sono un bravo osservatore ma non fino a questo punto.- scandisce ogni parola e posso sentire una vena di paura nella sua voce.
Paura perché nessuno di noi sa cosa stia succedendo.
E in questo caso addirittura Michael ne sta restando completamente sconvolto.
-Avevi ragione a dire che era assurdo.- ammetto riprendendo a camminare con Michael al mio seguito.
Sento Michael sospirare rumorosamente mentre un silenzio pensieroso cade tra noi due.
-Forse è stata solo una mia impressione e non è successo nulla di strano.- ipotizza quasi speranzoso.
-No, hai ragione. Io mi sentivo davvero così, in quel momento. Voglio dire, non è mai piacevole vedere qualcuno che rinuncia a una cosa così importante.- ammetto, probabilmente spaventandolo ancora di più.
-Ho sentito anche lui.- afferma improvvisamente, facendomi fermare di nuovo.
-Chi?-
-Calum. E' stato come se riuscissi a sentire tutto quello che stava provando e ti assicuro Shawn, non hai idea di che peso mi sentissi addosso. Non ce l'ho più fatta perché era davvero troppo. I suoi compagni di squadra che lo guardavano come se fosse una sorta di dio e tutto quello che stava ammettendo a se stesso. Per un attimo non era più Calum Hood il ragazzo che mi sfotte ogni giorno solo perché i miei capelli sono troppo lunghi per i suoi gusti. Ma Calum Hood, un ragazzo che stava per essere fottuto ingiustamente dal nostro sistema scolastico.-
-Hai detto ingiustamente?- domando scioccata e divertita.
-Non lo ripeterò di nuovo.-
Torno con la mente al discorso di prima e continuo a non riuscire a spiegarmi ciò che Michael mi ha appena detto.
-Questa cosa è assurda.- sbotto, riprendendo a camminare e a gesticolare nervosamente. -Non ha senso. Cosa c'entra con la pietra e con la leggenda dei quattro elementi?-
Michael tossicchia imbarazzato. -Veramente Shawn, neanche il tuo strano e inquietante scudo invisibile c'entra molto con la leggenda.- ammette.
Comincio a boccheggiare non potendogli, effettivamente, dare torto. Il fatto che il mio superpotere, se così si possa definire, non c'entri nulla con quello degli altri è una questione che mi assilla già da giorni.
E ora questa novità di Michael. Quante cose non conosciamo di questa leggenda? Cosa ci è davvero successo?
-A che pensi?- domanda Michael, notando la mia espressione persa nel vuoto.
-Noi non ne sappiamo nulla.- ammetto tristemente. -Dobbiamo fare delle ricerche. Dobbiamo capirne di più per riuscire a spiegarci quello che ci è successo.-
-Come?-
-Internet.- ipotizzo. -C'è tutto su internet, no?-
Michael mi guarda corrugando la fronte, accigliato. -Per quanto la tua idea sia assurda, mi va bene. Non abbiamo molte alternative.-
Senza accorgercene ci troviamo davanti le nostre case. Restiamo fermi, esattamente a metà tra i nostri vialetti.
-Ora?- chiede Michael.
-Ora.- rispondo convinta. Ancora più assurdo mi sembra il modo in cui sia cambiata la mia vita in pochissimi giorni: non solo sono diventata un possibile membro degli Avengers, ma ho anche trovato qualcuno con cui passare i miei pomeriggi. Le cose sono sempre state estremamente naturali con Michael e pian piano, forse, spero che riusciremo a recuperare tutto quello che è andato perduto negli ultimi anni.
-Casa mia o casa tua?- chiede, ma so benissimo che Michael odia passare il tempo a casa sua.
-Casa mia.- affermo, e riesco già ad immaginare la felicità di mia madre quando mi vedrà entrare in casa per la prima volta con un, se così posso definirlo, amico.
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Extraordinary // 5sos
Fanfiction"Il segreto è mantenere la calma." "Mantenere la calma? Io ho fatto allagare il bagno della scuola, Hood ha quasi incendiato la sua auto, lei è uno scudo vivente, tu hai creato una pioggia di libri nella tua stanza e quel riccio con la bandana laggi...