All'età di sette anni Stacy McGuire mi fece fare un gioco in cui dovevo rispondere a dieci domande. L'ultima domanda mi chiedeva cosa avrei preferito sapere, se ne avessi avuto la possibilità, del mio futuro. C'erano tre opzioni: quale sarebbe stata la mia carriera, quale sarebbe stato il sesso dei miei figli e quale sarebbe stato il nome della persona con cui avrei condiviso il mio "per sempre".
Io, ingenuamente, scelsi la terza opzione.
Ma il solo pensiero che la persona con cui potrei trascorrere il resto della mia vita sia Calum Hood mi fa venire il voltastomaco.
Dopo l'accaduto non ho avuto il tempo di dire o realizzare nulla, troppo disturbata dalle frasi entusiaste di Benkei e dai "non ci posso credere" bisbigliati qua e là. Come se questa assurda cosa fosse davvero così importante.
Ci siamo salutati velocemente e non vedevo l'ora di tornare casa. Benkei ha sicuramente detto qualcosa su quando ci saremmo dovuti rivedere ma poco mi importava. Ritrovarmi all'interno di una favola paragonabile a quella di una principessa Disney era sicuramente l'ultima cosa che avrei voluto questa sera.
Il viaggio in macchina è stato particolarmente silenzioso. E insolitamente, dovrei dire, dato che Michael è impossibile da azzittire.
Michael parcheggia davanti la nostra casa, spegnendo il rumoroso motore del suo pick-up.
Nonostante il mio sguardo sia fisso su un punto indefinito del cruscotto, posso sentire il suo pesante su di me.
-Potresti smetterla di ossessionarti in questo modo?- sbotta, rompendo prepotentemente il silenzio. -Sai, sono umano anche io e già devo sopportare le mie crisi esistenziali, figuriamoci anche le tue.-
Sbuffo amareggiata. -Scusa.- dico senza neanche pensarci.
-Ma no, non devi scusarti per questo.- mi contraddice, tentando di addolcire il tono. -Ok, cercherò di comportarmi da amico adesso.- continua, girando il busto verso di me.
Incrocia le braccia al petto, aspettandosi chissà quale soliloquio.
E invece, vado dritta al punto.
-Cos'è successo?-
Michael sospira, accasciandosi nuovamente sul sedile del guidatore.
-E' durato qualche secondo. Inizialmente neanche me ne sono reso conto. Poi c'è stato questo lampo di luce accecante ed era come se foste stati risucchiati all'interno di una palla di fuoco. Era come se foste diventati una cosa sola. E la cosa più assurda è che nessuno dei due se ne è reso conto.- constata, non riuscendo ancora a credere a quello che è successo.
Non riesco neppure ad immaginare una cosa simile e di certo, se non fosse successo a me, non ci crederei. Perché è assurdo pensare che un semplice contatto tra due persone qualsiasi possa far scaturire tutto questo. Una palla di fuoco luminosa; ma cos'è, Disneyland?
-Quindi tu ci credi?- chiedo titubante e spaventata dalla possibile risposta.
Michael mi guarda con fare paterno e ora posso dire di essere decisamente preoccupata.
-Io credo solo a quello che vedo, Shawn. E questo l'ho visto, ed è stato... Wow.- ammette con una strana luce negli occhi, facendomi realizzare quanto questa cosa sia davvero reale.
-Ma la leggenda dice anche che...-
-Lo so. Per questo non riesco a credere che sia davvero successo con Calum. Non avete nulla a che fare l'uno con l'altra, siete completamente opposti, appartenete a due mondi diversi...- dice con aria schifata.
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Extraordinary // 5sos
Fanfiction"Il segreto è mantenere la calma." "Mantenere la calma? Io ho fatto allagare il bagno della scuola, Hood ha quasi incendiato la sua auto, lei è uno scudo vivente, tu hai creato una pioggia di libri nella tua stanza e quel riccio con la bandana laggi...