17. Cold pizza and bad words

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-So che non ti piacerà, ma ormai sono dell'idea che squadra che vince non si cambia.- constata Michael mentre camminiamo verso i nostri armadietti.

La sua espressione è soddisfatta e compiaciuta; in qualche modo dovevo aspettarmelo che ormai l'idea di copiare ogni compito da me gli sarebbe sembrata più allettante di aprire i libri e studiare per conto suo.

-Ti ho passato il compito una volta ma non potrò passartelo per sempre.- protesto, sentendolo sbuffare.

-Avanti Shawn, siamo all'ultimo anno. Non rivedrò la chimica mai più. A me basta solo passare l'anno.-

-Questa amicizia finirà per rovinarmi.- sussurro tra me e me, spalancando il mio armadietto per riporre i libri di chimica.

Michael si scompiglia i capelli in modo disordinato, guardando i nostri compagni che continuano ad uscire dall'aula e che ancora devono finire il compito.

-Luke mi sembrava in difficoltà, sai?- incalza a un certo punto, osservando la figura di Luke Hemmings uscire stanca ed esasperata dall'aula.

-Luke è un disastro in chimica.- affermo pensierosa, riflettendo su come potremmo essere perfetti insieme: lui un disastro e io un capo.

-Smettila.- mi rimprovera il biondo.

-Che?- domando sconcertata, voltandomi di scatto verso di lui.

Michael alza gli occhi al cielo, sbuffando.

-Stavi pensando a Luke, lo percepisco dal tuo stato d'animo smielato e nauseante.-

Ogni tanto mi dimentico che Michael è in grado di percepire ogni emozione e che nessuno può più fingere nulla. Motivo in più per cui questa amicizia potrebbe davvero finire col rovinarmi.

Prima che possa dire qualcosa per difendermi, o almeno per sembrare meno ridicola, noto che l'attenzione di Michael è rivolta verso qualcun altro. Seguo il suo sguardo e vedo il professor Wilson che cammina velocemente per i corridoi, guardandosi intorno in modo preoccupato.

Non fa caso a noi, troppo preso dai suoi drammi.

-Wilson comincia a farmi paura.- constata Michael, inarcando un sopracciglio.

Sospiro rumorosamente, annuendo. Sono giorni in effetti che il professor Wilson se ne va in giro come se si sentisse perseguitato da qualcosa o qualcuno. Si guarda sempre intorno come se qualcosa di terribile dovesse succedere da un momento all'altro. E di certo questo non contribuisce a farci stare tranquilli.

-Pensi che ne sappia più di noi? Che non ci abbia detto tutto?- chiedo scettica a Michael.

Il biondo scrolla le spalle.

-Non lo so, che altro avrebbe dovuto dirci, alla fine?- mi risponde, mentre riprendiamo a camminare.

-Magari qualcosa che lui sa e che noi non sappiamo. Alla fine per quanto ne sappiamo la Pietra non è arrivata in questa scuola per noi, ma per lui. Noi siamo stati solo un effetto collaterale. Wilson ci sta dentro da molto prima di noi.-

-Che intendi con questo?- mi domanda incuriosito, cercando di capire dove voglio andare a parare.

-Che forse ha paura dei fantasmi del suo passato di cui noi sappiamo poco e niente.-

-Intendi quel Phil di cui parlava?- domanda inquisitorio.

Arriccio il naso, cercando di ipotizzare qualcosa di sensato.

-Qualcuno sta aiutando Jenkins e quel qualcuno potrebbe essere chiunque. E il fatto che ultimamente Wilson sembra essere diventato estremamente paranoico...-

Extraordinary // 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora