Scendo velocemente le scale, questa mattina, appena mi rendo conto di essere in ritardo. Fin troppo esausta dalla giornata di ieri, apparentemente infinita, ho ignorato la sveglia e sono riuscita ad alzarmi dal letto solo dopo i continui richiami di mia madre, da poco tornata dal lavoro.Mentre esco di casa frettolosamente sono fermamente convinta che Michael Clifford se ne sia già andato a scuola e anche stamattina mi toccherà fare la strada da sola.
Invece lo trovo lì, poggiato alla cassetta della posta dei Clifford. Appena mi vede alza gli occhi al cielo.
-Sei in ritardo.- afferma assumendo un'espressione infastidita.
Sorrido involontariamente al pensiero che Michael, nonostante il ritardo e il fatto che io non sia poi tanto una buona compagnia, sia rimasto lì ad aspettarmi.
-Sono in ritardo.- ammetto colpevole.
Il biondo sbuffa, divertito dalla mia espressione contenta, e cominciamo a camminare uno accanto all'altra, facendo per la prima volta quella strada insieme.
Michael cammina tenendo lo sguardo davanti a sé con l'espressione di chi sta camminando verso il patibolo. Che poi, a volte, il patibolo sia meglio del liceo è un'altra storia.
-Quindi...- comincio a dire, cercando un buon pretesto per attaccare bottone. -E' vera questa storia della bocciatura?-
Mi mordo il labbro, pentendomi immediatamente di aver tirato fuori proprio quell'argomento. Probabilmente Michael non ha voglia di parlare del suo fallimento scolastico e io sono stata inopportuna.
Il biondo scrolla le spalle e accenna un sorriso amareggiato.
-Già, a quanto pare ho fatto troppe assenze e i miei voti dovrebbero essere decisamente più alti.- ammette -Anche se ciò che li disturba più di tutto è il mio "atteggiamento presuntuoso e senza rispetto"- afferma facendo il segno delle virgolette con le dita.
In effetti Michael parla spesso a sproposito, per non parlare del fatto che è fin troppo strano che stia venendo così spesso a scuola ultimamente.
-Non sapevo avessi voti bassi.- dico, guardando la sua espressione amareggiata. -Sei nella mia stessa classe di chimica.-
-Perché sono tre anni che copio ogni compito da Ross Franklin. Quel ragazzo è davvero scemo.-
Ora mi rendo conto che probabilmente la scelta del banco per Michael non è stata poi così casuale. E in effetti è da anni che si siede sempre dietro a Ross.
Ridacchio e appena Michael se ne accorge sbuffa anche lui divertito.
-Che farai ora?- gli chiedo realmente interessata e più parliamo più sembra recuperarsi tra noi quel rapporto che pensavo fosse andato perduto per sempre.
-Non lo so. Chiuderò la bocca e cercherò di venire più spesso a scuola.- dice facendo spallucce -Ma un altro anno qui non lo reggo.-
Sposta lo sguardo sui tetti delle case che continuiamo a superare, malinconico. So benissimo che Michael non è mai stato per la monotonia e sicuramente dopo quest'anno, il nostro ultimo anno di liceo, scapperà da qualche altra parte, lontano da qui.
Michael Clifford ha voglia di scappare dalla periferia fin da quando avevamo cinque anni; il pensiero che tutto questo possa essere rimandato di un altro anno, immagino possa soffocarlo.
-Ce la farai.- dico cercando di tirargli su il morale. Michael continua a guardare le stesse case e gli stessi vialetti, con la mente ormai altrove.
Poi si schiarisce la gola, portando inaspettatamente lo sguardo su di me.
-Non riesco davvero a capire perché ti piaccia Luke.- dice improvvisamente facendomi agitare di nuovo, come la sera precedente.
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Extraordinary // 5sos
Fanfiction"Il segreto è mantenere la calma." "Mantenere la calma? Io ho fatto allagare il bagno della scuola, Hood ha quasi incendiato la sua auto, lei è uno scudo vivente, tu hai creato una pioggia di libri nella tua stanza e quel riccio con la bandana laggi...