Capitolo 11: "Il primo delitto"

221 16 3
                                    

Quella mattina del 15 febbraio arriva lei: la nuova professoressa di storia. Una donna bella e intelligentissima.
Ha i capelli lunghi fino al bacino, color fiori di pesco. Ha gli occhi azzurri, occultati da due occhiali da vista con una montatura spessa e di colore rosso, come le sue scarpe col tacco.
Aula di storia, la numero 45, piano terra.
Entra in classe, ha indosso una pelliccia. Porta con sé delle cartellette, le appoggia sulla cattedra, si toglie l'indumento e si presenta con un tono amichevole.
"Buongiorno ragazzi" dice salutando con la mano "Mi chiamo Kathrine Müller, sono di origine tedesca e d'ora in poi sarò la vostra insegnante di storia!".
Cosa era successo a quello vecchio? Semplice, ancora non c'era; in fondo era passato un mese dall'apertura del College.
Ci guarda, allegramente, come se ci conoscesse già. Uno ad uno. Passa tra i banchi con un'aria di superiorità, un atteggiamento completamente diverso da quello che aveva poco fa.
Di fianco a me, è seduto vicino Numero 3421, dall'aria preoccupata a vedere quella professoressa.
Passa, dà una strana occhiata a tutti.
Cammina. L'unico rumore che si sente sono il suono dei suoi tacchi a toccare il pavimento.
E poi ecco sentire la sua voce.
"Allora" dice "Penso che voi sappiate un po' di storia recente, no?"
Noi ragazzi ci guardiamo un po' rintronati: "storia recente?" Ripete come un pappagallo Numero 1462, pulendosi i suoi occhiali spessi per il nervoso con il lembo del suo gilet.
"Sì" risponde "L'ultima notizia che è stata scritta sui libri di scuola. Siamo nel 2024, suppongo sappiate qualcosa".
Tutti noi abbassiamo il capo. Cerchiamo di ricordare la cosa più recente che ci è stato scritto. Ma non ci viene in mente nulla di così vicino, tranne la vicenda dell'11 settembre 2001, ma è una data troppo lontana. Possibile che non mi venga in mente altro?
"Conversate tra di voi" dice la professoressa con un sorriso malizioso "Magari vi ricordate qualcosa!".
Io vado dai miei amici, ma rispondono tutti la stessa cosa.
"11 settembre 2001...Noi a quell'epoca non eravamo neanche nati, possibile che ci ricordiamo quella data?" Dice con un tono cupo lo studente aspirante detective.
Numero 279 interviene "Mhh... forse ci è stato detto alle medie boh, io non ricordo manco che scuola facevo... eppure mi ricordo...".
Numero 45 inizia a tremare "P-possibile che ogni ricordo della nostra vita passata è stato t-t-totalmente c-c-cancellato?!"
Numero 3 cerca di rasserenare la ragazza, dandole una pacca sulla spalla "Hey... tranquilla... non agitarti".
Durante la nostra conversazione si avvicina a noi una ragazza.
"H-hey..."
È piuttosto timida e l'unica cosa che noto di lei è che ha i capelli dal nero corvino al blu, tutti raccolti in una coda di cavallo.
La guardiamo, speranzosi, magari si ricorda qualcos'altro.
"A-anche voi vi ricordate solo la data dell'11 settembre?"
Sospiriamo tutti delusi: anche lei, come tutti gli altri compagni di classe, ricorda solo quella data.
Numero 3 si sistema la sua ciocca verde e la sua giacca marrone in pelle, rivolgendosi alla ragazza "Chi sei tu? Sei appena arrivata?"
"N-no!" Risponde la ragazza timida tremando e facendo una mezza smorfia di disgusto nei confronti del mio amico, poi tira un'occhiataccia a me.
"I-io ... sono la studentessa Numero 102... p-piacere di conoscervi".
Prima che aggiungesse qualcosa di sé, la voce rotta della goffa e timida ragazza viene interrotta da quella dolce e melodiosa della nuova professoressa.
"Allora ragazzi! 11 settembre? Che 11 settembre sia!" Per domani..." dice prendendo un quadernino e scrivendoci sopra qualcosa "... fare una ricerca sulla tragedia dell' 11 settembre".
La studentessa Numero 102 sembrava esaltata, completamente diversa da prima, e chiede alla prof : "Su cosa prof? Non ho sentito bene, accentua la parola"
La prof annuisce "Sulla tragedia" momento di pausa "dell'11 settembre... buon lavoro ragazzi!".
E se ne va, fuori dalla classe, mentre suona la campanella.
"Pss" sento qualcuno sussurrarmi dietro l'orecchio "Hey, Numero 2!"
"Huh?" Mi volto: dietro il mio banco c'è Numero 3.
"Ora abbiamo educazione fisica?"
"Huh? Sì"
"Ah! Evviva! Non vedo l'ora voglio farti vedere la schiacciata che ho imparato qualche giorno fa durante le lezioni di basket! Oh! Penso di essermi dimenticato la tuta, torno subito!".
Si alza dal banco e si catapulta fuori dalla classe.
Faccio un sorriso.
Mi alzo anch'io, lentamente. Metto i libri nello zaino e prendo la sacchetta da ginnastica e mi dirigo presso gli spogliatoi della palestra.
"Hai visto Numero 2?" Mi dice durante il cammino Numero 3421, raggiungendomi correndo.
"Huh?" Dico un po' rimbambita, un po' dal freddo, un po' perché siamo alla seconda ora di lezione e la mia testa è rimasta ancora nel mondo dei sogni, per il sonno.
"Hai notato che occhiataccia ti ha dato la studentessa 102? E poi il modo con cui parla con la professoressa... come se la conoscesse...".
"Mh..." dico dubbiosa "Non prendertela male, secondo me stai giusto un po'... esagerando?"
"No... non sto esagerando. Sono solo preoccupato, per te, per i miei amici... per tutta la scuola... voglio solo scoprire la verità! E voi mi aiuterete!"
Io lo guardo. Il suo sguardo è sicuro. Si sente potente, ambizioso, guarda dritto per la sua strada e, una volta entrato nell'edificio affianco alla palestra, si dirige con passo felpato verso lo spogliatoio maschile.
Per fortuna quel giorno avevamo solo quattro ore di scuola... ma quella notte...

Quella buia e fredda notte...

~ ~ ~
"Hey, tu"
"Uh?"
"Sì tu, studentessa Numero 102, devo parlare con te..."
"C-c-cosa? C-c-con me?"
"Io sono lo studente 3421, è da stamattina che ti sto tenendo d'occhio"
"Ohh... sul serio? Cosa ho che non va?"
"Sei una ragazza molto sospetta"
"Ahahah! Divertente! Ora smamma, sono quasi le sei, devo andare a fare il corso di pallavolo, bye bye!"
"Non è finita..."
"Cosa...? Huh?! AAAAAAAAAAAAAAAH!"
"Numero 102!"
"Chiama l'infermiera! A-anzi no! L'ambulanza... qui c'è il preside! È ... è morto..?!!"
"Sì... ormai è troppo tardi, ma qui non ci vuole solo l'ambulanza... qui serve anche la polizia..."
Ore 5:57 del pomeriggio... il preside del College, noto come Carlos McCoy, è stato trovato morto sotto il portico dell'edificio presso la palestra dell'istituto, colpito alla testa con un corpo contundente.

-WHO ARE YOU?- An Italian Danganronpa fanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora