Lunedì, ore otto del mattino. Mentre gli altri fanno lezione, seguiamo la signorina Müller, verso l'aula di teatro per i preparativi.
Sta portando delle grosse scatole, come se dovessimo traslocare, ma in realtà lì ci sono tutti gli addobbi per la festa e ci consegna una lista della spesa, per comprare anche il cibo per l'evento, che si terrà praticamente dopodomani.
"Mi fido di voi ragazzi!" Ci dice la giovane donna tutta determinata, sorridendo e sbattendo i pugni l'uno contro l'altro.
Ci dividiamo gli incarichi
Mentre Numero 3 e Numero 3421 vanno a fare la spesa, io e Numero 279 rimaniamo nell'aula per iniziare i preparativi.
Il nostro primo compito è quello di svuotare la stanza. Ci sono vari tappetini accasciati uno sopra l'altro, per gli esercizi di stretching, un paio di stereo e casse, e una scrivania.
"Coraggio, sbrighiamoci!" Dico tutta contenta.
In due giorni dobbiamo fare il tutto, non sarà facile, ma con un po' di impegno, si può fare qualsiasi cosa!
Inizio con la scrivania, la prendo con due mani e la trasferisco nello stanzino degli attrezzi qui accanto, mentre Numero 279 prende i tappetini, raggiungendomi nella stessa stanza. Metto in un angolo dello stanzino la scrivania, mentire lui mette la sua roba in un armadietto nei pressi della porticina che conduce all'aula.
"Mmmh" fa un verso di lamento il ragazzino.
"Tutto bene?" Gli chiedo.
"Ah... maledizione, questa divisa tutta nera mi sta un po' stretta, io rivoglio il mio maglione XXL!" Urla battendo il piede destro sul pavimento.
"Eheheh... beh tutto questo finirà quando recupereremo la memoria" dico io speranzosa "Anche se... penso che questo avverrà in un tempo lontano".
Il ragazzo sorride maliziosamente: "E se ti dicessi... che mi sono ricordato tutto?~"
"C-cosa?!" Esclamo io perplessa "Come è successo".
Il ragazzino si avvicina verso di me, tenendo in viso sempre quel maledetto sorriso "Si... oh si... mi ricordo di te..."
Come avrà fatto a ricordarsi...?
"Tu eri una mia prigioniera..."
"Ah...!"
"Prima di perdere la memoria, facevo parte di un organizzazione criminale, che rapiva e uccideva la gente... ti ho tenuta come ostaggio e ho continuato a seviziarti, fino a quando non mi dicevi la verità~"
Io mi spavento... seviziata... da lui?! Inizio a tremare e ad indietreggiare, mentre lui avanza verso di me.
"Beh... "Dice lui sorridendo "Ora che so chi sono io... possiamo continuare a fare quel che stavamo facendo nella vita passata... no?~"
Inciampo su una pallina da tennis e mi ritrovo su un enorme tappetone rosso. Lui si avvicina velocemente verso di me, con in mano una corda per saltare.
"Nishishishi" dice lui, facendo la sua solita risata malefica.
"N-numero 279!" Dico io spaventata "Fermati!"
Senza accorgermene, mi lega polsi e caviglie tra loro con le corde.
"C-cosa stai facendo?" Gli chiedo a voce alta "Lasciami stare, ti prego!"
"Daii~ non vuoi giocare un po' con me? Siamo soli in fondo, Numeri 3421 e 3 non mi vedranno"
"A-aspetta...?" Lo interrompo "Pensavo che solo Numero 3 volesse assicurare la mia protezione, non solo..."
"E invece anche il mio compagno di stanza!" Finisce la mia frase sghignazzando.
Poi si lancia su di me. Per un attimo i suoi pudori si sono appiccicati letteralmente alla mia...
Però grazie al rimbalzo, favorito dal tappetone, si ritrova sopra di me, non ancora vicinissimo, dato che si teneva in equilibrio con braccia e gambe in ginocchio.
"N-numero 279..." dico io arrossendo "Che... che cosa vuoi fare...?"
"Quello che ti ho sempre fatto" mi risponde, questa volta serio. Si avvicina al mio viso, poi al collo, baciandomelo.
Io rimango paralizzata.
"Sei eccitata?" Mi chiede poi.
"Ti prego... smettila"
"Sai... devo dirti una cosa" mi dice, alitandomi sempre sul collo.
Io arrissisco, sono sia emozionata che impaurita.
"Tutto quel che ti ho detto è solo una bugia~" mi dice velocemente slegandomi.
"Ma... IDIOTA!" Gli urlo contro.
"Nishishishi! In realtà non ricordo assolutamente nulla della mia vita passata! Dovevi vedere la tua faccia
Nehahhahahahah!".
Ride a crepapelle. Io lo ignoro e continuo a fare il mio lavoro.
"Eddaiii" mi stuzzica Numero 279 "Stavo scherzando!"
Non gli rispondo. Prendo una scopa ed esco dallo stanzino.
Lui continua a seguirmi.
"Ti preeeego scusa scusa scusaaaa"
Sospiro.
"Non è giusto! BWAAAAAAA SEI COSÌ CATTIVAAA".
Inizia a piangere.
"Ah..." gli rispondo sospirando "Sei veramente un idiota".
Dopo qualche minuto di silenzio, scoppiamo entrambi a ridere, ed è finita lì.
Intanto spazzo per terra, mentre lui prepara gli allestimenti.~
Quell'idiota, mi sbatte ancora contro un muro per quella via buia e fredda.
"Un tipo freddo come te? AHAHAHA, non farmi ridere!" Mi urla addosso Numero 3, guardandomi sbieco "Tu non meriti una come lei".
"C-cosa...?" Gli chiedo io, fissandolo in cerca di risposte, con un espressione crucciata.
"Tempo fa... quando tu e Numero 2 non eravate ancora cosi intimi, Numero 45- pettegola e spiona com'è stata- mi ha riferito di una certa cotta che la sua compagna di stanza aveva"
Io sento come se mi crollasse tutto il mondo addosso. Il ragazzo, mio rivale, che si trova davanti a me, sta dicendo che...
"Si..." dice abbassando la voce, rendendola più profonda. Abbassa lo sguardo.
Un attimo di silenzio. L'unico rumore che si sente sono le lattine che abbiamo comprato al supermercato, e le auto che passano per le strade di Manhattan.
"Lei aveva una cotta per te", mi dice, rialzando lo sguardo e fissandomi, con un sorriso.
Arrossisco e guardo un attimo in basso.
"È tutta colpa mia" sussurro tra me e me "Se fossi stato più caldo e comprensibile con lei... e meno timido".
"Dovevi rompere il ghiaccio immediatamente" mi dice poi lui, guardando avanti, verso la luce che portava ad un marciapiede, via da quella viottola tutta all'ombra infestata da gatti e immondizia.
Prima di varcare quel punto, guardo in alto, e vedo una finestrella a persiane, aperta, alla quale è attaccata un appendi bucato, lì c'è solo una maglia a pois neri, nient'altro.
Riabbasso lo sguardo verso la luce, voltiamo a destra e ci troviamo nel marciapiede di una strada principale.
Ed ecco lì, il passaggio per la metro."Scusa se sono stato stronzo con te"
"No, non importa"
"Seriamente... non reagisci neanche? Non ho mai visto un ragazzo così... così..."
"Timido?" Gli chiedo.
"No... così..."
Cerco di finire la sua frase con vari aggettivi, ma tutti che a lui non finivano.
"Puro di cuore" dice.
Io sussulto alle sue parole.
"Sei così carino..." mi dice arrossendo il ragazzo "Vorrei tanto essere come te"
Arrossisco anch'io un po' per l'imbarazzo e anche per il fatto che questa conversazione sta subendo uno sbalzo diversamete etero.
"G-grazie..."Ormai la festa è alle porte.
Anche se Numero 2 non ha più una cotta per me non importa.Le chiederò di ballare con me.
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-WHO ARE YOU?- An Italian Danganronpa fanfic
FanficPerché a New York ci sono ragazzi che non ricordano la loro vita passata? Perché non sanno come si chiamano? Che ci sia un orchestratore dietro a tutto questo? Che loro abbiano in comune qualcosa? Se sì, cosa? 13/05/18: #6 in Danganronpa 26/05/18: #...