Due giorni dopo il caos successo alla sala giochi, non avevo più sentito Dean. Avrei voluto chiamarlo, ma Rachel mi disse di non pressarlo, di lasciargli il suo spazio. E così avevo fatto. Ma l'idea di non vederlo né sentirlo, soprattutto dopo quanto accaduto, mi faceva stare male.Quella giornata al lavoro era passata lentamente e quando la sera tornai a casa trovai Rachel che stava per uscire con Josh.Ci salutammo velocemente e quando andò via, io rimasi sola a pensare cosa fare.
Avrei potuto chiamare Liz e andare in giro con lei, ma non ne avevo molta voglia. Così mi cambiai, mettendo qualcosa di più comodo rispetto al tailleur della mattina e ai tacchi a spillo.
Mi rifeci il trucco, mi spazzolai i capelli e misi un po' di profumo. Poi presi le chiavi dell'auto e uscii di casa. Chiusi la porta a chiave ed entrai in ascensore. Non sapevo nemmeno io cosa volevo fare, dove andare. O meglio... lo sapevo... ma speravo che all'ultimo momento la mia testarda testolina mi facesse ragionare. Non fu così e quando mi misi in auto guidai alla volta dell'Upper West Side, il quartiere dove abitava Dean.
Arrivai sotto casa sua e parcheggiai l'auto. Mi avvicinai al suo palazzo e mentre stavo per bussare al citofono una donna uscì e io ne approfittai per entrare. Richiusi il portone e presi l'ascensore.
Mentre salivo, pensai che non sapevo se fosse a casa oppure no. In fondo era sabato e magari era uscito con qualche amico per svagarsi. Magari era uscito per trovare la compagnia di qualche bella donna, magari era con qualcuna in quel momento, a casa sua. No, non potevo pensarci. Sarei morta se mi fossi ritrovata davanti una situazione del genere. Mentre continuavo a pensare a queste cose, si aprirono le porte dell'ascensore e mi ritrovai davanti alla porta di Dean.
Ci pensai un po' su prima di bussare. Forse avrei dovuto andarmene via, forse non avrei dovuto complicare le cose. Forse... ma non lo feci. Bussai e attesi che qualcuno venisse ad aprirmi. Poi successe, e quando la porta si spalancò del tutto, la perfezione di Dean Hockester era lì ad attendermi: «Jules?» disse, sorpreso di vedermi.
«Ciao Dean. Ti disturbo?» chiesi con un filo di voce.
«No, vieni» e mi fece entrare.
«Stavi uscendo? Forse ho sbagliato a passare...» ipotizzai, sentendo la porta che si richiudeva dietro di me.
«No. Non avevo molta voglia di uscire a dire il vero» disse spostando delle cose dal divano per farmi spazio.
«Forse volevi stare da solo...?» chiesi scusandomi.
«Adesso comunque se qui, no?» e tolse la coperta di lana che stava appoggiata al divano. «Siediti».
«Grazie» dissi accomodandomi.
«Allora? Cosa ti porta qui?» chiese senza giri di parole.
«Volevo... volevo solo sapere come stavi. Sai, dopo l'altra sera... mi sembravi fuori di te».
«Potevi chiamarmi per chiedermelo. Perché venire fin qui?».
«Io... volevo assicurarmi che stessi bene».
«Sto bene. Non c'è bisogno che ti preoccupi per me!».
«Dean, è ovvio che mi preoccupo per te. Quello che tu hai fatto... nessuno ha mai fatto niente del genere per me».
«Stai dicendo che ti sei già trovata in una situazione del genere, in passato?».
«No, ma... nessun ragazzo si è mai preoccupato per me in quel modo. Nessuno ha mai fatto a botte per difendermi».
«Non ho fatto nulla di speciale. L'avrei fatto per chiunque».
«L'hai fatto per me, però» dissi guardandolo.
STAI LEGGENDO
Ti ho vista [THE GLANCE SERIES VOL.1]
Literatura KobiecaJules è single, sta per laurearsi e vive a New York con Rachel, l'amica di una vita fidanzata con Josh. Sogna di lavorare in ambito editoriale e d'incontrare l'uomo dei suoi sogni, in grado di spazzare via le insicurezze di sempre e di cogliere la s...