Bruschi Risvegli

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La sveglia iniziò a suonare in maniera veramente fastidiosa.
La testa mi esplodeva e quel suono infernale non era certo il migliore dei modi per migliorare il mio malessere.
Mi coprì la testa con il cuscino, lasciandomi sfuggire un lamento dalle labbra secche.

«Ti prego, Sam» scongiurai «Spegni quel aggeggio infernale».

La proprietaria della sveglia decise che era ora di fermare quel suono, così in meno di un secondo tornò la pace nella mia testa dolorante e confusa.

«Weasley, alzati!» disse Sam «È ora di colazione e poi ci aspetta una lunga chiacchierata» anticipò.

Tolsi il cuscino e mi tira a sedere confusa e con qualche piccola fitta a colpirmi la testa.
Sembrava che qualcuno mi avesse messo la testa in una pentola, per poi iniziare a colpire sempre più forte con un mestolo.

«Chiacchierata?» chiesi «Riguardo a cosa?».

Joe mosse le sopracciglia in maniera ritmica, per poi iniziare a battere gli occhi dopo averli sgranati.

«Solo per te, Scorp» disse con voce zuccherosa, sorridendo come una stupida.

Solo in quel momento ebbi un flash, ricordavo il bacio e avevo delle immagini sbiadite di quello che era successo dopo.
Spalancai gli occhi e mi ributtai sul letto, coprendomi la testa con il cuscino.

«Cazzo» mormorai «Che cosa ho fatto?! Maledetta me».

«Finalmente ti ricordi» commentò senza la minima sensibilità Joe.

Sentì lo schiocco della mano di Sam, aveva sicuramente colpito Joe per le sue parole poco sensibili.

«Hey!» gridò quest'ultima «E questo perché?».

«È perché hai il tatto di un elefante in un negozio di cristalli» commentò la Zabini, sedendosi sul mio letto.

«Dai, Rose» cercò di tirarmi su «Vedrai che andrà tutto bene, alzati e vieni a colazione».

«Non ne ho voglia» mugugnai senza muovermi.

Non avevo alcuna intenzione di scendere nella Sala, ma soprattutto non volevo assolutamente farmi vedere mai più da nessuno.
Era troppo imbarazzante per ciò che era successo a quella stupida festa.

«Vuoi rintanarti qui dentro per sempre?» chiese Joe sedendosi all'altro lato del letto.

«Pensate possa funzionare?» domandai «Se voi mi portate cibo ed acqua potrei riuscirci».

«Piantala!» esclamò Sam «Non é successo niente, hai solo baciato un ragazzo, non é la prima volta».

«Lui non é un semplice ragazzo» mormorai.

«Questo lo sanno tutti» scherzò J «Tra voi niente é mai semplice».

Per l'ennesima volta venne colpita da Sam e si lamentò.

«Non sei affatto d'aiuto» commentò quest'ultima fulminando la migliore amica con lo sguardo.

«Avanti, stavo solo scherzando e dato che il tuo metodo non funziona» asserì la giovane Nott «Useremo il mio».

Le coperte sotto cui ero nascosta vennero strappate via ed un grido mi scappò dalle labbra, mentre anche il cuscino raggiungeva il suo compagno sul pavimento.

«Alzati, non spiagnucolare e fila in bagno» ordinò «Se quando arriviamo sono finiti i cornetti, ti uccido».

Feci come mi era stato detto, sia perché la fame ormai mi attanagliava e sia perché Joe era veramente terribile quando si arrabbiava.

***

Raggiunsi la Sala trascinata con la forza dalle mie due compagne di stanza.
A niente erano servite le preghiere o le suppliche, non avevo smosso la loro pietà.
Solo quando arrivammo davanti alla Sala ebbi la decenza di tacere, mi ricomposi e decisi di entrare normalmente.
Non non volevo certo far ridere tutti con il mio spettacolo comico del fine settimana.
Quando, però, varcai la soglia e lo vidi seduto al solito posto mi bloccai.
Non lo volevo vedere e soprattutto non volevo sedermi accanto a lui.
Mi guardai attorno e quando vidi Lily seduta infondo al tavolo di Grifondoro, partì per raggiungerla.

«Dove vai, Rose?» chiese Joe.

«Vado da Lily, voi raggiungete pure gli altri» dissi, camminando spedita verso mia cugina.

Stava mangiando e scherzando con alcuni dei nostri cugini, tra cui c'era anche Domi.
La raggiunsi e presi posto al suo fianco, lei si voltò con un sopracciglio alzato e una strana espressione dipinta sul volto.

«Che ci fai qui?» chiese curiosa.

«Non posso aver voglia di stare un po' in famiglia?» risposi sorridendo nella maniera più sincera che riuscissi a stamparmi sul volto.

«Non succede dal primo anno, quindi c'è per forza qualcosa sotto» asserì Dominique, seduta davanti a me «E poi sappiamo perfettamente che qui ci sono persone che non sopporti».

Lanciò uno sguardo ad alcune persone sedute a pochi posti di distanza da noi.
Mio fratello e le gemelle, Molly e Lucy, ci stavano fissando male.
Non li avevo notati prima, ma comunque erano una minaccia meno preoccupante rispetto a quella che si trovava seduta al tavolo di Serpeverde.

«Ignorateli e spariranno» dissi, addentando con fare sicuro un cornetto alla cioccolata.

«Allora vuoi dirci cosa ci nascondi?» chiese Lily.

«Non nascondo niente!» esclamai un po' stizzita.

Le due ragazze si scambiarono uno sguardo d'intesa.

«Si, sicuramente nasconde qualcosa» scherzò la bionda.

«Hey, vipera» mi salutò una voce maschile per poi spettinarmi i capelli rossi «Cosa ci fai tra noi inferiori?».

Mi voltai ed abbracciai James e Fred.
Il primo era più grande di noi di un anno, ma dato che da quando aveva diciassette anni era un giocatore di Quidditch della squadra nazionale giovanile aveva perso un anno per partecipare ai mondiali.
Il secondo, invece era mio coetaneo ed era anche la sua spalla nei peggiori scherzi mai organizzati ad Hogwarts.

«I miei due Troll preferiti, non vi ho visti per tutta la settimana, dove siete stati nascosti?» indagai sorridendo.

«I provini con i Tornados sono durati più del previsto, siamo arrivati venerdì sera» rispose Fred sedendosi accanto a Lily.

«E non avete pensato di venirmi a salutare?» mi finsi offesa «Notizie?».

Entrambi scossero la testa.

«Dovremmo avere la risposta entro mercoledì, ma secondo me ci siamo riusciti» rivelò «L'allenatore sembrava soddisfatto».

Sorrisi veramente felice per loro. Sapevo che ci sarebbero riusciti, erano veramente due incredibili Battitori ed erano in grado di competere con alcuni professionisti.

«Vedrete che vi contatteranno» dissi «E quando sarete ricchi e famosi, spero vi ricorderete della vostra adorabile cuginetta e le darete dei posti in prima fila» dissi facendo la faccia da cucciolo.

Risero entrambi, mentre Lil e Dom scuotevano la testa.

«Non preoccuparti, vipera» commentò Jam «Ci ricorderemo di te».

Sorrisi, prima di mangiare l'ultimo pezzo di cornetto e di bere il cappuccino versato nella mia tazza.
Alla fine, mi alzai lanciando uno sguardo verso il mio tavolo.
Sam e Joe avevano appena finito e stavano chiacchierando con Stefan e mio cugino.
Inevitabilmente, il mio sguardo cadde sul biondo accanto ad Al.
Aveva la testa bassa e stava ridendo a qualche battuta di Stefan.
Ad un tratto alzò gli occhi ed i nostri sguardi si incontrarono.
Restammo a guardarci per un po', ero a disagio e fui io la prima a sfuggire da quel contatto.
Mi vergognavo, gli avevo permesso di giocare con me e probabilmente ne avrei sofferto per un bel po'.
Senza aspettare nessuno, salutai i miei cugini e scappai fuori dalla Sala, il più lontano possibile da Malfoy e da tutti i problemi che mi aveva arrecato.

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