Scomode Verità

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«Sono tutta orecchi» affermai, incrociando le braccia e fissandoli accigliata.
Erano la coppia più disomogenea che avessi mai visto, praticamente il giorno e la notte, perciò faticavo a vederli fare qualcosa che non fosse litigare.
Punzecchiarsi e discutere era stato il loro passatempo preferito per tutta la vita, anche se in qualche maniera ogni volta c'erano sempre l'uno per l'altra, si guardavano le spalle e sostenevano sia nei momenti belli che in quelli brutti.
Dominique era la fan numero uno di James durante le partite di Quidditch e mio cugino la difendeva sempre dai ragazzi troppo invadenti, ma a parte questo non erano mai sembrati legati in qualcosa che li rendesse più che amici.

«Da quanto va a avanti questa storia, ma soprattutto cosa rappresenta?» incalzai di nuovo, vedendoli immobili ed in silenzio.
Volevo delle risposte al più presto, vederli in intimità era stato uno shock, una situazione che mai avrei pensato si potesse avverare.
Era pur vero che fino a qualche mese fa, non avrei mai neanche immaginato di vedere Scorpius e me insieme, eppure eravamo finiti a baciarci in un corridoio fuori dalla Sala del Ricevimento del matrimonio di mio padre, altra cosa che mai mi sarei aspettata di fare.
Tutto questo per chiedermi come mai per loro dovesse essere diverso, infondo avevo capito di non avere quasi mai ragione ed ormai ci stavo facendo l'osso.
Percepì la mano di Scorpius stringere un po' la mia spalla, come se mi stesse facendo un massaggio per rilassarmi.

«Da Giugno scorso» rivelò la bionda facendosi piccola, piccola sotto il mio sguardo gelido «Da dopo la finale per il terzo posto del mondiale, Inghilterra contro Belgio» concluse.

Presi un respiro profondo, cercando di spingere indietro le parole acide che stavano per esondare dalle mie labbra.
Non volevo fare una scenata ed attirare l'attenzione, d'altronde altri casini erano l'ultima cosa che mi servisse, ma mi resi conto che sarebbe stato inevitabile.

«Mi state dicendo che me lo avete tenuto nascosto fino ad ora?» mormorai, trattenendomi il più possibile «Immagino non avreste avuto intenzione di rivelarmelo tanto presto» conclusi poi, squadrandoli.

«È successo tutto molto in fretta, dopo la sconfitta James era molto giù» riprese Dom «Ho cercato di consolarlo e poi...» provò a dire rossa in viso.

«E poi ti sei attaccata a James come una cozza allo scoglio, o sbaglio?» domandai acida, forse fin troppo. «Non è così che fai di solito?».
Vidi mia cugina rabbuiarsi e mi sentii subito in colpa, mi dispiaceva farle del male, ma in quel momento l'unica cosa che volevo era farla sentire come mi ero sentita io vedendoli in quel modo.

«Insomma, andate a letto insieme» tirai le somme, forse in maniera poco delicata.

Li vidi trasalire, ma il mio orgoglio ferito non mi permise di fermarmi, non ci vedevo più dalla rabbia.
Odiavo essere presa in giro e loro l'avevano fatto per più di sei mesi, complottando alle spalle di tutti noi per fare i loro porci comodi, senza mai preoccuparsi di quale effetto avrebbero avuto su di noi.
Non capivo perché tenerlo nascosto a me, Dominique ed io parlavamo sempre di tutto e lei aveva omesso una così grande verità, mi sentivo ferita e delusa, soprattutto perché con mia cugina avevo parlato anche di Scorpius e di quello che provavo per lui quando ero molto confusa.
Se mi avesse parlato di James non l'avrei mai giudicata, chi ero io per farlo?.
Ma venirlo a sapere così mi aveva scossa e le parole sembravano uscire dalle mie labbra come un fiume in piena.

«Non è andata così!» esclamò Dom riprendendo coraggio, cosa che certo non le mancava e che in molti casi le invidiavo.

Essendo una Serpeverde non ero certo impavida, ma avevo altre caratteristiche dalla mia parte come l'astuzia e la determinazione, solo che in una famiglia di Grifondoro quella mancanza si era fatta sentire qualche volta.
Diciamo che noi Serpi abbiamo l'istinto di conservazione molto più sviluppato dei Grifoni, durante l'infanzia si era visto spiccatamente, perché mentre i miei cugini tentavano il suicidio almeno venti volte al giorno, gli unici ad uscirne indenni eravamo sempre Al ed io.

«Allora com'è?» domandai, tornando a concentrarmi su di loro.
Intanto Scorpius, al mio fianco spostava lo sguardo tra noi come se stesse seguendo una partita di tennis davvero avvincente.
In passato sarei stata infastidita dalla sua vicinanza, ma in quel momento gliene ero infinitamente grata, era l'unico a tenermi ancorata a terra e che non faceva esplodere la mia ira.

«Rose, non arrabbiarti con lei» affermò James facendosi avanti «Non te lo abbiamo detto perché non eravamo sicuri di cosa stavamo facendo».

Lo fulminai con lo sguardo, se quelle erano delle scuse a me, non bastavano affatto. Essere presi in giro da due delle persone a cui volevi più bene al mondo, non era certo divertente, soprattutto se le scoprivi per puro caso.

«Cosa state facendo?» gli chiesi allora, trapassandolo con il mio migliore sguardo di sfida.
Volevo sentirlo parlare chiaro, dire tutto quello che c'era da dire, niente più bugie o mezze verità.
Li vidi arrossire imbarazzati e scambiarsi uno sguardo fugace, sembravano in difficoltà, ma alla fine fu mio cugino a parlare per primo.

«Sono innamorato di Dom da quando ho dodici anni» rivelò con voce seria «Credimi, lo so, è sbagliato e non dovrei provare quello che provo, ma non riesco a smettere di pensare a lei e forse non ci riuscirò mai» raccontò, prendendo la mano di mia cugina tra le sue.

Li guardai per un lungo momento tenersi la mano, guardandosi con amore e preoccupazione; mi rividi in loro, anche io avevo rischiato di perdere Scorpius per paura dei miei sentimenti e di quello che gli altri avrebbero pensato di noi, perciò li capivo perfettamente.

«Te lo avremmo detto, Rose» disse Dom fissandomi dispiaciuta «Ma ti prego, non raccontarlo a nessuno, saremo noi a dare spiegazioni il prima possibile» quasi mi scongiurò, abbassando la testa.

Non ci potevo credere, possibile pensasse sul serio che avrei raccontato a qualcuno di quello che avevo visto?.
Mi credeva così spregevole?.
Non l'avrei mai fatto, nonostante mi avessero ferita come mai prima di allora.
«Non lo dirò a nessuno, sarete voi a doverlo fare quando ve la sentirete» dissi e non appena conclusi la frase, mia cugina mi saltò letteralmente al collo.
Mi stritolò in un abbraccio soffocante, non avevo mai ricevuto una stretta del genere prima di allora e seppi che mi aveva perdonato per tutto quello che le avevo detto.

«Credo dovremmo ritornare in sala» disse Scorpius prendendomi per mano, i suoi occhi mi guardavano con amore, con orgoglio e non avrei potuto desiderare niente di meglio nella mia vita.

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