Le lezioni di Storia della Magia erano le più noiose e soporifere alla quali mi fosse mai capitato di partecipare.
Il professor Ruf era il fantasma più triste di tutti ed era anche capace di parlare per ore senza mai cambiare tono di voce.
La sfortuna voleva che la sua lezione capitasse proprio di venerdì alle ultime due ore, il che era sempre devastante, ma sopportarlo prima delle vacanze di Natale lo era ancora di più.
Era una prova di resistenza a cui non tutti riuscivano a sopravvivere ed io ero una di questi; seduta tra mio cugino e Malfoy sentivo gli occhi chiudersi e per non cadere con la testa sul banco mi appoggiai alla spalla del biondo.
Tra noi le cose non era poi evolute molto, ci limitavamo a passare più tempo insieme e la sua vicinanza era, ormai, indispensabile per me.
Albus sembrava aver accettato il nostro nuovo rapporto, nonostante all'inizio tenesse il suo amico d'occhio.
Scorpius era parte integrante della mia vita ed era anche il primo ragazzo che mi avesse mai fatto mettere in dubbio la volontà di non avere mai una relazione stabile, era veramente perfetto in ogni sua sfaccettatura e non immaginavo nessun altro al mio fianco se non lui.
Eppure non ero riuscita a svelare ciò che provavo, nemmeno lui aveva più tirato fuori l'argomento e perciò eravamo in una fase di stallo.
Cercai di non pensarci, prima o poi sarei riuscita a smuovere la situazione, mi concentrai su ciò che accadeva alle nostre spalle.
Sam, Joe e Stefan si scambiavano bigliettini, creavano una lista e bisticciavano tra loro organizzando la festa di capodanno.
Infatti, l'idea era di passare l'ultima sera dell'anno a casa Zabini con alcuni dei miei cugini e con altri nostri compagni di scuola, per poi partire tutti insieme per Belfast dove si sarebbe tenuto il matrimonio di mio padre.
Ero felice che avessero deciso di accompagnarmi, non sapevo cosa mi aspettava, ma ero consapevole che mio padre non avrebbe fatto niente per rendere la situazione più semplice.
D'altro canto, era chiaro che l'idea di aggiungermi alla lista degli invitati non era sua, a maggior ragione, avrei avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile.
In più ci sarebbe stato anche mio fratello Hugo, in compagnia delle sue fide compari Molly e Lucy, a peggiorare ulteriormente la mia precaria stabilità.
Ero consapevole sarebbero stati i cinque giorni più lunghi della mia vita e sapere di avere tutti i miei migliori amici accanto era confortante.
Mi facevano sentire in qualche modo protetta e potrà suonare da rammolliti, ma ne avevo bisogno.
Il suono della campanella mi fece scattare in piedi, finalmente era finita!.
«Meno male» commentò Albus infilando alla rinfusa nello zaino la sua roba «Stavo cominciando a contemplare il suicidio».«Non ne parliamo» dissi io «Il professor Ruf sarebbe in grado di far appassire un fiore solo tediandolo con la sua voce» conclusi, alzando gli occhi al cielo e mettendomi in spalla la borsa.
Tutti insieme uscimmo dalla classe e ci incamminammo verso la Sala Grande dove si sarebbe tenuto l'ultimo pranzo prima delle vacanze.***
Quel pomeriggio avevamo deciso di passarlo nel parco in riva al Lago Nero, un raro sole di Dicembre riscaldava un po' l'aria ed aveva spinto tutti i ragazzi ad approfittarne.
Così, ero in compagnia delle mie migliori amiche e delle mie cugine a passeggiare e chiacchierare del più e del meno, godendomi quei momenti appieno.«Ci credete che questo è il nostro ultimo anno?» chiese Dom, seduta su una panchina di marmo e con gli occhi malinconici fissi sul paesaggio.
«Mi mancherà tutto questo» aggiunse Samantha, lanciando uno sguardo al castello illuminato dai raggi del sole.
Aveva ragione, niente sarebbe stato lo stesso dopo la fine della scuola.
La vita reale sarebbe arrivata ha prenderci a schiaffi in faccia ad ogni minimo errore.
Non sarebbe più stato come prima, non avremmo avuto chance di riprovare a svolgere un esercizio o possibilità di cambiare idea, ogni errore ci avrebbe accompagnato per sempre.
Eppure, nonostante mi dispiacesse dover concludere un capitolo di ben sette anni, non vedevo l'ora di vedermi all'opera e di sapere come me la sarei cavata nel mondo reale.«Non ricordarmelo!» esclamò Lily tappando le orecchie sotto i capelli lisci «Vi rendete conto che mi lascerete qui da sola, vero?!» asserì fissandoci una per una.
«Andiamo Lily, sappiamo bene che non sei sola» risposi sorridendo.
Era vero, Lily era talmente popolare ed amata ad Hogwarts da non avere la possibilità di essere lasciata da parte neanche volendolo.
Inoltre, aveva Lysander ed un paio di buone amiche di famiglia con le quali era cresciuta e che frequentava sempre, perciò non sarebbe certo rimasta sola.«Ma senza di voi, non sarà lo stesso» disse lamentosa, puntando lo sguardo sul terreno.
«Oh!» esclamò Joe «Questa è la cosa più carina che sia mai uscita dalla tua boccaccia, quindi abbraccio di gruppo!» concluse e con i suoi soliti modi delicati si fiondò su Lily, trascinandosi tutte noi dietro.
Restai spiaccicata tra le mie amiche, impossibilitata a muovermi e cercando di non soffocare per la pressione che stavano esercitando su di me.
Appena ci allontanammo scoppiammo a ridere scambiandoci delle occhiate divertite.«Rose?».
Mi sentì chiamare da una voce alle mie spalle, mi voltai e vidi Malfoy venire verso di me.
Indossava un giacchetto nero di ottima fattura, sopra ad un paio di pantaloni dello stesso colore.
Bisognava ammettere che quella tonalità gli donava davvero molto, facendo risaltare gli occhi chiari ed i capelli biondi.
Era veramente bello, mentre camminava verso di me con la chioma scossa dalla brezza fresca.
Aveva uno splendido sorriso disegnato sulle labbra, sarebbe stato in grado di farmi sciogliere come un gelato sotto il sole estivo.
Lily mi spinse verso di lui, facendomi fare un passo avanti.«Che aspetti?» domandò «Muoviti!» esclamò eccitata.
Le lanciai un'occhiataccia e presi ad andare verso il ragazzo.
Avevo i nervi a fior di pelle, volevo sapere cosa aveva da dirmi e speravo fossero notizie positive.
Se Scorpius avesse aperto il discorso riguardo noi due, avrei potuto dirgli la verità, sarebbe stata la mia occasione.«Ci vediamo dopo, Ro'» gridò Joe con lo stesso entusiasmo di Lily.
Raggiunsi il biondo e mi posizionai davanti a lui, mi sorrise e cercai di evitare di arrossire, era l'unico a creare tutto questo in me.
«Rosie, tu ed io, dobbiamo parlare» concluse.
Hello everybody!
Eccomi con un nuovo capitolo, le cose si stanno facendo sempre più chiare per i nostri amati Rose e Scorpius, nei prossimi capitoli ci saranno parecchie sorprese.
Fatemi sapere cosa ne pensate.-Rosie
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Attenta
Fanfiction!!! REVISIONATO FINO AL CAPITOLO 11!!! Questa è la mia prima storia e spero non sia troppo deludente. Rosalie Minerva Weasley, diciassette anni ed un passato abbastanza traumatico alle spalle, è all'apparenza una ragazza qualsiasi, se non fosse per...